𝟏𝟓. 𝐓𝐡𝐞 𝐛𝐞𝐬𝐭 𝐝𝐞𝐟𝐞𝐧𝐜𝐞 𝐢𝐬 𝐚 𝐠𝐨𝐨𝐝 𝐨𝐟𝐟𝐞𝐧𝐜𝐞

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Mia's POV

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Mia's POV

Ottobre stava giungendo alla sua conclusione e quel mercoledì era davvero freddo, essendo le temperature state alte fino a poco prima quel repentino cambio mi aveva messo non poco in difficoltà.
Mi stringevo rigidamente nel cappotto mentre svoltavo l'angolo del dipartimento di Economia diretta alla mensa, la mente una tela vuota, nessun pensiero turbava la tranquillità di quella mattina, o almeno fino a prima che mi scontrassi miseramente con qualcuno di fin troppo massiccio, ero convinta che nulla potesse turbarmi.

Mi tastai la testa mentre strizzavo gli occhi per mettere a fuoco la figura che avevo davanti.

"Scusami" dissi immediatamente alla rinfusa, sistemando il cappotto.

Fu allora che notai la felpa rossa larga e il solito cappellino colorato sulla testa, nonchè l'immancabile ghigno che abitava sul viso di Luke, il sole lo illuminava per metà rendendolo tremendamente bello.

Deglutii rumorosamente, "Ah sei tu" feci scocciata.

"Ah sei tu?" chiese lui sorpreso, un sopracciglio svettó in alto sulla fronte, "Che bello vederti, vorresti dire" fece spavaldo facendomi sbuffare sonoramente.

"Sisi come ti pare" risposi gesticolando con la mano, disinteressata; allora mi incamminai verso la mensa ma lui fece un ridicolo giro su se stesso e mi affiancò prontamente inducendomi ad aumentare il passo nonostante le ossa completamente congelate.

"Che vuoi?" sbottai subito proseguendo nervosamente verso gli edifici a sud e evitando di guardare il biondo che non batteva la fiacca accanto a me.

"Cè una cosa che mi tormenta dall'altro giorno" fece con un tono di voce pensieroso facendomi immediatamente alzare gli occhi al cielo, se avevo una croce, quella era certamente la mia.

Lo guardai in tralice studiandolo mentre lui contemplava la strada davanti a se. Mi morsi il labbro perchè il sole di quella mattina non gli rendeva nemmeno un po' di giustizia.

"Quindi? Cosa?" lo spronai immediatamente a continuare con un tono di voce fin troppo alterato, il suo silenzio stava diventando snervante.

Mi aveva incuriosita nonostante odiassi il fatto di voler sapere i suoi pensieri in quel momento, "Sei sicura di conoscere davvero Nicolas Bale?" borbottò dopo un'attenta riflessione.
Mi fermai per voltarmi e linciarlo con lo sguardo.

"Ma fai sul serio!? Ci vediamo Lucas" dissi intenzionata a non rispondere alla provocazione che giá mi aveva rivolto alla caffetteria, feci per andarmene per la seconda volta ma lui mi agguantò il polso facendomi voltare.

Ero già pronta a dirgli di non toccarmi ma avvicinó il viso al mio e la sua presa sul polso si fece d'acciaio, non ebbi il tempo di fargli le mie rimostranze.

"Dico sul serio" il tono di voce del biondo era fin troppo serioso, talmente tanto che dimenticai le proteste che avrei voluto immediatamente riferirgli. "Pensi davvero che sia la persona giusta? O che sia quello che credi?" fissò gli occhi blu su di me e io studiai per un secondo il suo volto, le ciglia lunghe umide per il maltempo, il piercing che brillava sul suo naso e le labbra carnose stese in un'insolita linea dritta. Era bello da togliere il fiato, dovevo riconoscerlo.

𝐒𝐞𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐩𝐢𝐭𝐲|| 𝐕𝐢𝐧𝐧𝐢𝐞 𝐇𝐚𝐜𝐤𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora