Avevo scoperto molto presto che a South Lake Tahoe le temperature erano in grado di scendere fin sotto i -15° nelle ore notturne.
Sbuffai una voluta di fumo nel cielo nero e lo guardai disperdersi in alto, scomparendo nella foschia della notte.
Il silenzio, interrotto qua e là dal rumore di una macchina di passaggio o di qualche rapace tra gli alberi, era decisamente piacevole. Seduta nella veranda della casa delle vacanze sotto al cielo nero di quella notte piena di stelle, inspirai dalla sigaretta e strinsi ancora di più le ginocchia al petto, rabbrividendo nel cappotto, unico indumento a darmi davvero conforto in quel momento.Amavo la notte ed il silenzio, così come amavo passare dei momenti da sola, giusto per stare in silenzio e per bearmi della sensazione di non essere niente, di non essere assolutamente nessuno. Come se, quei momenti, mi estraniassero totalmente.
Quindi, non ero nessuno, non avevo problemi, pensieri, responsabilità o turbamenti di alcun tipo.Osservai le luci fievoli della città, le stradine vi si intersecavano ingarbugliate creando un labirinto perfetto.
Rilassai le spalle e mi appoggiai al morbido ma congelato divanetto, cercando di non divagare con la mente a pensieri che avrebbero finito per incenerirmi."Che ci fa una principessa tutta sola alle due di notte, su una veranda al freddo?" una voce interruppe il perfetto silenzio della sera, facendomi voltare.
Poggiato alla porta finestra di sala, con un sorrisetto furbo in faccia, c'era Finn. Indossava un ridicolo maglione rosso natalizio, sopra c'era ricamata una renna che, tutta sorridente, citava 'Happy Oh-Oh-Oh'.
Roteai gli occhi al cielo alla vista di quel ridicolo indumento.Non ricevendo risposta il ragazzo camminò lentamente fino al parapetto della terrazza, con i capelli scompigliati dal secco vento della notte, si appoggiò sul cornicione con i gomiti.
Per un solo secondo parve perdersi a osservare il villaggio infondo alla scarpata, con fare quasi malinconico, poi si voltò e si appoggiò ad esso con la schiena, osservandomi con i suoi occhi verdi i quali brillavano oscuri alla luce della luna."Che ci fai qua sola soletta?" Domandò nuovamente.
Espirai il fumo dalla bocca e lo osservai sottecchi analizzando brevemente il suo sguardo inquisitorio prima di rispondergli alzando la sigaretta.
"Ma, capisco" disse lui semplicemente, prima di porgermi il palmo della mano "prego" sorrise in modo infantile, reclamando anche lui una delle mie sigarette.Roteai ancora gli occhi al cielo ma gliene porsi comunque una assieme all'accendino. Di lì a poco se l'accese voltando la testa leggermente verso destra per espirare il fumo e regalarmi la splendida visione del suo profilo.
Finn, dopotutto, era un bel ragazzo, pensai."C'è qualcosa in te" dopo che ebbe espirato diverse volte, vuotò il sacco, come se l'avesse tenuto stretto per un bel po' di tempo e finalmente trovasse liberatoria l'idea di poterlo dire ad alta voce.
Però, il suo tono di voce si era fatto serio, al punto da portarmi ad ignorare completamente la mia sigaretta per studiare il suo volto. L'ombra del sorriso sembrava sparita per sempre.
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𝐒𝐞𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐩𝐢𝐭𝐲|| 𝐕𝐢𝐧𝐧𝐢𝐞 𝐇𝐚𝐜𝐤𝐞𝐫
Romance𝐒𝐞𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐩𝐢𝐭𝐲 || /ˌ𝐬ɛ𝐫(ə)𝐧ˈ𝐝ɪ𝐩ɪ𝐭𝐢/ Mia Cresswell ha iniziato la sua nuova vita alla Stanford, lasciandosi alle spalle Hood River, una cittadina dell'Oregon, dove aveva vissuto la sua infanzia. Ma la Mia di Hood River non esisteva pi...