𝟎𝟔.𝐎𝐭𝐡𝐞𝐫 𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧

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Luke's POV

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Luke's POV

Non appena vidi Mia la consapevolezza della nostra ultima conversazione mi colpì in pieno.

Tutto quello che lei aveva insinuato su di noi su quella scala antincendio l'avevo pensato veramente e su questo non potevo mentire.
Ma in quel momento, trovandomela davanti dopo più di una settimana senza aver visto il suo volto se non da lontano, un senso di colpevolezza mi accartocciò le viscere.

Non meritava sicuramente le mie parole e infondo infondo sapevo anche io di non pensarla veramente così, era stato sopratutto un moto d'orgoglio a portarmi a concordare con le sue insinuazioni.

Ero stato uno stronzo e mi meritavo l'odio che sicuramente provava per me.

Mi avvicinai circospetto a lei. Mia era addormentata beatamente ma ero quasi certo che non avrebbe provato piacere nel trovarmi lì davanti una volta sveglia e quella beatitudine che aveva nel viso le sarebbe semplicemente scomparsa.

Giaceva bagnata dalla testa ai piedi nella vasca, con i capelli in disordine, completamente fradici e annodati in testa, il trucco colato sul viso in delicati rivoli neri e una sigaretta spenta che le penzolava dalle dita affusolate, con la quale aveva fatto un disastro di cenere tutto attorno.

Avrei voluto farle una foto, era surreale e comica allo stesso tempo.

"Ehi bella addormentata?" mi avvicinai alla vasca accovacciandomi poco distante e le sussurrai piano a pochi centimetri dal viso, le lunghe ciglia scure vibrarono leggermente ma non accennò ad aprire gli occhi così fischiettai per richiamarla e, picchiettando con un dito sulla fronte, le chiesi "Cè qualcuno qui?".

A quel punto aprii gli occhi rivelando le iridi scurissime al di sotto.

Sulle prime ci osservammo e basta, in silenzio.

Il tempo parve dilatarsi all'infinito, la musica zittirsi ed entrambi i nostri respiri spezzarsi all'unisono, come se in quel momento fossimo stati risucchiati in una bolla insonorizzata, fatta solo dei nostri corpi e dei nostri sospiri; poi quell'appannamento iniziale sembrò scomparire dal volto di Mia e parve mettere a fuoco la situazione, ma soprattutto mise a fuoco me e corrugò immediatamente la fronte.

Esattamente come c'era da aspettarsi, non gradì nemmeno un po' la mia presenza.

Fece per alzarsi e nel tentativo sbattè la testa sulla mia con un fragoroso 'Ahi', cosa che mi costrinse ad indietreggiare di parecchio. Mi domandai se non l'avesse fatto apposta.

"Mia cazzo!" sbottai istintivamente portando una mano sulla fronte, la osservai nell'impacciato tentativo di rialzarsi e quasi risi difronte a quella scena, ma decisi di evitare visto che con ogni proabilità mi sarei guadagnato un pugno in faccia, meritato per carità.

𝐒𝐞𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐩𝐢𝐭𝐲|| 𝐕𝐢𝐧𝐧𝐢𝐞 𝐇𝐚𝐜𝐤𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora