𝟐𝟔. 𝐒𝐨𝐮𝐭𝐡 𝐋𝐚𝐤𝐞 𝐓𝐚𝐡𝐨𝐞

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"Yo, I'll tell you what I want, what I really, really want" cantò Finn senza il minimo riguardo verso le nostre povere orecchie, "E voi rispondete?" Ci domandò, quindi, tutto eccitato

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"Yo, I'll tell you what I want, what I really, really want" cantò Finn senza il minimo riguardo verso le nostre povere orecchie, "E voi rispondete?" Ci domandò, quindi, tutto eccitato.
Roteai gli occhi al cielo, nemmeno fosse un'animatore dei campi estivi.
"So tell me what you want, what you really, really want" rispose Will euforico, un sorriso a 32 denti gli illuminava il viso, io, d'altro canto, sbuffai, già spossata da quel viaggio.

Erano solo 4 le ore che separavano la Stanford da South Lake Tahoe, la cittadina in cui, avevo scoperto, si trovasse la casa delle vacanze di Finn. Quest'ultimo passava, da ormai tutta la vita le vacanze invernali in quella indisturbata cittadina tra le montagne innevate; anche Luke, l'aveva rivelato lui stesso, era consueto a raggiungere l'amico assieme alla sua famiglia. Immaginai, quindi, che quella casa fosse davvero grossa per accogliere ben due famiglie.

Alla fine anche Kat e Thomas ci avevano raggiunto, la loro canonica settimana bianca non era andata in porto perchè la madre si era rotta una gamba e sarebbe stata costretta a letto per un bel po'. Sospettavo che Kat fosse lì anche per la prezenza di Do-Hyeon, con cui non aveva smesso di parlare un secondo da quando eravamo entrati nel minivan di Matt

Quest'ultimo aveva affittato il van per l'occasione.
Appena entrati Finn si era seduto nel posto del passeggero al fianco del guidatore, ovvero Sam, e aveva alzato come il prete con la sacra ostia, un cd tra le mani.
"Date il benvenuto al Santo Graal della musica degli anni 90" e da lì era iniziata la nostra crociata verso la cittadina di montagna. Tra una Britney Spears qui e una Christina Aguilera di la, Finn aveva dato sfarzo delle sue più grandi doti canore, che per grandi intendo miseramente snervanti.

"Ti prego Finn se non la smetti ti caccio questa in bocca" fece Dean dalle retrovie sventolando una bottiglia davanti alla faccia. Non potevo che approvare, in tutta sincerità.

Finalmente , inoltre, avevo dato un volto a Dean e Sam, gli ultimi componenti della combriccola di Luke, i quali avevo appreso che si fossero rintanati nella loro casa per l'esame di fisica quantistica. Come li capivo.

"If you wanna be my lover, you gotta get with my friends" si girò Finn in tutta risposta, indicando il biondino che lo minacciò nuovamente con il segno del coltello sulla gola.
"Make it last forever, friendship never ends" Ivan, seduto dietro Finn, concluse il ritornello con un acuto degno di nota che però fece agitare Luke accanto a lui fino a svegliarlo dal suo sonno profondo, infatti sembrava essersi addormentato più o meno dall'inizio del viaggio, me la ridacchiai sotto i baffi.
"Non ti ci mettere anche tu Ivan" adesso Dean rimproverò anche l'ispanico che, noncurante, riprese il ritornello assieme a Finn.

In che gabbia di matti sono capitata?

"Si lo penso anche io" senttii bisbigliare del sedile davanti al mio. Non pensavo di aver parlato ad alta voce.
Mi affacciai nello spiraglio che separava il sedile dal finestrino e alcune ciocche bionde vi fecero capolino, "Davvero pensi che sei un coglione anche tu?" lo derisi guadagnandomi un dito medio da parte di Luke.

𝐒𝐞𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐩𝐢𝐭𝐲|| 𝐕𝐢𝐧𝐧𝐢𝐞 𝐇𝐚𝐜𝐤𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora