𝟐𝟐. 𝐈𝐫𝐢𝐬

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Luke's POV

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Luke's POV

Mia mi ordinò di sedermi ai piedi della vasca e poi lei stessa si sedette davanti a me a gambe incrociate. Osservai le sue dita affusolate tirare fuori ovatta, garze e disinfettante prima che i suoi occhi scuri tornassero a ispezionarmi il volto. Mi sentivo il viso in fiamme da circa un'oretta, dopo quella stupida rissa alla confraternita. L'unica speranza per me era che quel deficiente di Bale non mi avesse spaccato il naso, pensai.

La motivazione reale dietro al gesto di Nicolas a me, era chiara. Aveva rivisto Anne in Mia, come d'altronde si era anche gentilmente accertato di farmi notare tra un pugno e l'altro. Ma questo non potevo certo dirlo alla ragazza di fronte a me, avrebbe implicato che le raccontassi di Anne e quella sera, ma che stavo dicendo, forse mai, sarei stato pronto per raccontarle di Anne.

Fuori discussione.

"Ahi" mi lamentai quando Mia, con il cotone imbevuto, mi picchiettò un po' troppo energicamente il ponte del naso. Il tocco di lei era delicato, sorprendentemente. Ma la sua vicinanza forse era quello che più di tutti mi rendeva inquieto.

Con il viso così vicino al mio potevo notare anche il particolare più impercettibile. Dettagli che avevo già studiato mille volte, di lei, ma che mi divertii a ripercorrere, anche per distrarmi dalla sua lieve pressione sul mio naso e dal pizzicore che il disinfettante causava qua e la.

I particolari dettagli del suo volto erano sempre lì, esattamente dove li ricordavo.

Il neo sopra il labbro superiore, il mascara leggermente sbaffato era presente anche quella sera, ed i capelli, adesso legati disordinatamente sulla testa, ma che fino a poco fa giacevano indisturbati sulle sue spalle esili, erano del solito castano scuro, mossi e lievemente annodati.

"Smettila di fissarmi" fece interrompendo la mia ispezione. Senza incrociare i miei occhi, sorrisi impercettibilmente alla sua affermazione. "Sei davanti a me, che ci posso fare" ridacchiai e sentii dolore in qualche punto indefinito tra il petto e il fianco.

Maledetto Bale.

"Smettila ugualmente" sentenziò, ma dovetti trattenermi dal non ridere di nuovo, notando il rossore che le cominciava a tingere le guance e l'infantile espressione corrucciata che le deformava il viso.

"Mi dispiace, comunque" dopo attimi di silenzio e una piccola guerra mentale che le vidi scorrere dietro agli occhi, si decise a comunicarmi i suoi pensieri.

Non le avevo forse detto che non era colpa sua se Nicolas Bale era un completo idiota?

Si, mi pareva di averlo decisamente già fatto.

"Non devi scusarti, è la terza volta che te lo dico" le ripetei spazientito, anche perchè il disinfettante bruciava come l'inferno, sulla mia pelle, e l'irritazione aveva preso possesso del mio corpo. "Non mi stavo scusando per quello" aggiunse e notai come i suoi occhi, attentamente, scacciavano i miei ogni qualvolta avrebbero potuto incrociarli.

𝐒𝐞𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐩𝐢𝐭𝐲|| 𝐕𝐢𝐧𝐧𝐢𝐞 𝐇𝐚𝐜𝐤𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora