𝟐𝟎. 𝐓𝐡𝐞 𝐇𝐚𝐥𝐥𝐨𝐰𝐞𝐞𝐧 𝐍𝐢𝐠𝐡𝐭

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Il periodo migliore dell'anno era appena iniziato e tutto il campus rifletteva quello che per circa 22 anni era stato il mio umore giornaliero

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Il periodo migliore dell'anno era appena iniziato e tutto il campus rifletteva quello che per circa 22 anni era stato il mio umore giornaliero.
Tende nere, zucche lugubri, ragnatele ovunque.
Il paradiso in terra.

"Non possiamo presentarci alla festa delle Kappa Tau vestiti normalmente, te ne rendi conto!?" Madison stava gesticolando concitata in mia direzione, come se partecipare a una stupida festa di Halloween fosse questione di vita o di morte.

Indugiai nel risponderle il tempo necessario perchè mi ignorasse del tutto. Tornó con gli occhi sul telefono che Tom stringeva tra le mani.

Durante l'ora di pranzo quelle due testone si erano convinte di doverci vestire coordinati per quella stupida festa ed era da circa un'ora che scrollavano il telefono gridando proposte tremende ogni qualvolta trovavano qualcosa, a detta loro, di interessante.

Io e Kat, dalla panca opposta alla loro li guardavamo incuriosite. Le teste vicine, le mani che si sfioravano. Comportamenti che non avevo mai visto assumere a quei due. Furono molteplici le occhiate silenziose che ci scambiammo di soppiatto mentre consumavamo il nostro pranzo e rispondevamo all'occasione a qualche proposta, fino ad allora, declinandole tutte.

Qualche tavolo più in lá, verso il fondo della mensa, Luke Anderson stava ridendo sonoramente, una ragazza con un folto caschetto scuro sedeva sulle sue ginocchia mentre uno dei ragazzi al suo tavolo gesticolava furiosamente facendo ridere gli altri.

Distolsi lo sguardo deglutendo, forse il momento di tornare sconosciuti era arrivato. Era più di una settimana che non lo incrociavo in giro e se lo facevo nessuno dei due sembrava più di tanto intento a salutare l'altro.
Un moto di delusione mi intasava i pensieri ogni volta che arrivavo alla conclusione che la nostra conoscenza non era stato altro che uno stupido gioco, ma infondo io avevo la mia vita e lui la sua, mi ripetevo subito dopo che quei pensieri arrivavano.
Dovevo mettere da parte quell'insensata delusione e continuare con quello che mi riusciva meglio, ovvero ignorarlo.

"Ei" Nicolas si sedette accanto a me nella panca e mi stampó un casto bacio a mo' di saluto.
Mi investì subito uno strano senso di inadeguatezza che mi riportó alla mente le immagini della passata cena a casa sua e la mia poca dignità difronte alle sue scuse.

"Ei" lo salutai impacciatamente, sorridendogli sulle labbra.

"Sarai alla festa della Kappa Tau stasera?" domandó con circospezione.

"Oh certo che la tua fidanzata ci sarà, ci puoi scommettere" intervenne Madison guadagnandosi un'occhiataccia da parte mia.
"Perfetto ero giusto venuto per chiederti di venire insieme a me, ma a questo punto credo proprio che ci incontreremo lì" un sorriso sornione, un'altro bacio e scomparve così come era arrivato.

Notai Tom osservarmi con l'espressione un po' schifata, "Che cè?" sbottai scrollando le spalle.

"Sciogliti un pochino" fu il suo unico commento, seguito da "Sembri un polaretto" concluse alludendo ai ghiaccioli e guadagnandosi il dito medio da parte mia.

𝐒𝐞𝐫𝐞𝐧𝐝𝐢𝐩𝐢𝐭𝐲|| 𝐕𝐢𝐧𝐧𝐢𝐞 𝐇𝐚𝐜𝐤𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora