Capitolo 6

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Ormai erano passati 2 giorni da quando mi ero trovata così vicino a Federico da potergli sfiorare le labbra. Due giorni in cui non ci eravamo parlati, o meglio io lo avevo evitato.

-Voglio andare in spiaggia, e oggi abbiamo il pomeriggio libero, quindi alza il tuo bel culetto e va a cambiarti!- Mi ordinò Gabriella lanciandomi un costume nero da bagno.

-Oggi non dovresti uscire con Matt?- domandai rimanendo sdraiata con gli occhi chiusi.

-Daiiiii- Mi prese le mani tra le sue e mi costrinse ad alzarmi.

-Okay, okay vado- Presi tra le mani il costume e ridendo mi chiusi in bagno a cambiarmi.

Indossai un abitino leggero e trascinata da Gabriella, scendemmo le scale e ci dirigemmo alla spiaggia. Stesi a terra l'asciugamano e cominciai a spalmarmi la crema solare sul corpo.

-Cosa sta succedendo tra te e Federico?- Domandò Gabriella sedendosi a gambe incrociate davanti a me.

-Come vanno le cose con Matt?- Cercai di evitare la sua domanda con un'altra domanda ma lei alzò un sopracciglio e appoggiò la testa sulla mano chiusa a pugno.

-Non lo so!- sbottai passandomi una mano sul viso. -Io sto bene con lui, a volte, posso essere me stessa senza sentirmi giudicata...- Abbassai lo sguardo fingendomi interessata a togliere la sabbia sull'asciugamano.

-Lui ti piace- Disse con voce bassa puntandomi un dito contro.

-Cosa? No mai non potrebbe mai piacermi uno affetto da disturbo bipolare!- Scattai all'improvviso facendola ridere.

-Farò finta di crederti, ma non è finita qui!- Concluse spostando lo sguardo da me a dietro di me.

-Ehi Gabri vieni a farti un bagno?- Domandò Matt porgendo le mani a Gabri per aiutarla ad alzarsi.

Mi sta ignorando?

-Ciao Matt, anche per me è un piacere vederti!- Lo salutai con la mano e lo guardai confusa.

-C'è una festa sta sera qua in spiaggia, vieni come me?- Domandò a Gabriella.

Okay mi sta decisamente ignorando.

-Per me non c'è problema, Zoe tu ci sei?- Mi domandò la bionda.

-Oh ma allora non sono invisibile!- Mi osservai le braccia e le mani e poi riportai lo sguardo su di lei. -Comunque va bene, ci sono anche io!- Sorrisi e indossai gli occhiali da sole.

Poi si tuffarono in acqua lasciandomi da sola. Mi guardai in torno sperando di incontrare due occhi verde acqua ma nulla, di Federico nessuna traccia.

***

-Gabri muoviti devo cambiarmi pure io!- Gridai contro la porta del bagno, ormai era dentro da un'ora.

-Ho finito rilassati- disse non appena uscii dal bagno e ci corsi dentro chiudendomi la porta alle spalle. 

Tornando dalla spiaggia avevo notato Federico in fondo al corridoio, così avevo detto a Gabriella di andare prima lei in bagno e nel mentre ero andata da lui. 

"Ho dimenticato di darti questa" mi aveva detto porgendomi una sacca di sangue, mi ero limitata a ringraziarlo e poi ero rientrata in camera.

Gruppo sanguigno AB. Donatore: Albert Lancaster. 

Mi faceva sentire meno in colpa conoscere il proprietario del sangue, sapevo chi ringraziare almeno. La aprii e la bevvi tutta guardandomi allo specchio.

Cosa sei diventata Zoe?

Indossai un abito lungo semplice con scollatura all'americana aperto sulla schiena e lasciai i capelli sciolti. 

Un mostro come quelli nei film, ecco cosa sei diventata.

Applicai del mascara sulle ciglia e un rossetto nude sulle labbra.

Ma almeno posso provare ad esserlo a modo mio.

Mi guardai un'ultima volta allo specchio ed uscii dal bagno.

-Visto?!Ci ho messo cinque minuti!- Presi in giro Gabriella poi velocemente nascosi la sacca di sangue ormai vuota sotto i vestiti sporchi in valigia.
Gabri mi fece una linguaccia poi mi prese a braccetto ed uscimmo dalla stanza per andare in spiaggia.

Continuavo a guardarmi intorno cercando qualcosa o forse qualcuno, e poi lo vidi. Lui sorrise e io rimasi a guardarlo finchè il telefono non iniziò a suonare. Mi allontanai dal gruppo cercando un posto tranquillo.

  Numero sconosciuto.

-Pronto chi parla?-  domandai con voce ferma.

-Salve parlo con Zoe Edwards? Figlia di Sofia e Roberto Edwards?- mi chiese il mio interlocutore con voce distaccata.

-Si perché? È successo qualcosa?- Sentivo la testa pesante e il sangue freddo, più freddo del solito.

-I suoi genitori hanno avuto un grave incidente. Sono ricoverati in ospedale in condizioni gravissime...dovrebbe venire subito.- concluse staccando la chiamata.

Respirai lentamente cercando di rimanere lucida. Non perdere il controllo.

-Arrivo subito- dissi a me stessa.

Corsi in strada e  soggiogai la prima persona che vidi a portarmi dove volevo il più presto possibile.

Solo quando finalmente mi trovai in auto, con la testa appoggiata al finestrino mi lasciai andare ad un pianto liberatorio.

Quando vidi l'entrata dell'ospedale liberai l'uomo che avevo soggiogato e corsi alla reception.

-Edwards.- dissi soltanto, l'infermiera capii all'istante e mi condusse da un medico.

-Dove sono?- gridai.

-Si sieda- rispose senza scomporsi.

-No non mi siedo finchè non saprò dove sono!- Battei i pugni sulla scrivania facendo tremare il bicchiere d'acqua che si trovava alla destra del medico.

-Sono arrivati in ospedale in condizioni gravissime, abbiamo fatto tutto il possibile ma non ce l'hanno fatta. Mi dispiace.- 

-Posso vederli?- furono le uniche parole che riuscii a dire. 

L'infermiera mi condusse in una stanza, fredda e grigia. Su due lettini in acciaio c'erano i miei genitori con i volti pallidi, le labbra viola e gli occhi chiusi. Aspettai che l'infermiera se ne andasse prima di avvicinarmi ai loro corpi e gettarmi a terra tra le lacrime.

-Non potete lasciami sola...- dissi singhiozzando tra le lacrime.

Poi mi alzai, diedi un bacio sulla fronte ad entrambi, "vi voglio bene" sussurrai prima di andarmene via sbattendo la porta, corsi su per le scale ed uscii dall'ospedale con gli occhi pieni di lacrime.
Il telefono continuava a vibrare, 24 messaggi e svariate chiamate, lo spensi e lo rimisi in tasca. Cominciai a camminare, sola, per svariate stradine fino a quando mi trovai in muro davanti. Mi accasciai a terra e ripresi a piangere e gridare. Ero sola, sola e vulnerabile.

The secret of  vampireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora