Capitolo 17

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Avevo un sorriso ebete stampato in faccia.
Non lo avevo perso, lui era ancora il mio migliore amico.
-quando arriva?- chiese con voce scocciata Federico che, di sicuro, aveva sentito la conversazione.
-Non lo so...-
Mi alzai e intrecciai le sue dita con le mie.
-Ti prego non essere arrabbiato, lui è importante per me come lo sei anche tu. Io sono cresciuta con lui vicino, è sempre stato il fratello maggiore che non ho avuto, non puoi chiedermi di dimenticarlo, non puoi chiedermi di perderlo...
Io in questo momento ho bisogno di te e di lui.- dissi stringendo la presa.
-Se prova anche solo una volta ad avvicinarsi a te giuro che gli ficco un paletto nel cuore senza pensarci due volte- affermó con voce dura.
-Non lo farà e se lo farà- feci una pausa -Io lo fermerò e tu penserai due volte prima di ficcargli un paletto nel cuore-
Lo baciai
-Dobbiamo avvisare Tamara che avremo un ospite-
Disse provocando un mio sorriso.
-Ti amo, amo solo te, non dimenticarlo- sussurrai a fior di labbra, per poi unirle nuovamente.

_____________________

-oh certo per me non è un problema! Casa mia è sempre aperta-
Esclamó Tamara appena seppe dell'arrivo di Matt.
-Solo per sapere quanti anni ha?-
-163 ma dimostra 18 anni. comunque non farti idee strane, è fidanzato!- risposi alla sua domanda provocando un suo sbuffo.
-Scusa ma Tom?- si intromise Fede.
-storia vecchia, mi ha tradito mentre eravamo in vacanza per quello sono tornata in anticipo!-
-Capito...allora io pensavo di portare in centro Zoe-
Mi prese per mano conducendomi verso la porta.
-ci vediamo stasera-
Concluse per poi chiudersi la porta alle spalle non lasciandomi tempo di salutare.
-Allora dove mi porta?- dissi scherzosa
-è una sorpresa!- rispose aprendo la portiera per farmi salire.

Dalla radio fuoriuscivano le parole di "See you again".
Quanto amavo quella canzone!
Ogni volta mi faceva venire i brividi.
Mi sporsi per alzare il volume, così da poterla sentire meglio.
Chiusi gli occhi e mi immaginai in questo momento, ma umana.
Mia mamma e mio papà adottivi che ,come ogni mattina ,mi salutavano prima di uscire e il sorriso di Matt che mi aspettava davanti la porta di casa per poi incamminarci verso scuola.

Ma nella mia vita normale da umana non ci sarebbe stato Federico, non avrei mai assaporato le sue labbra e non sarei mai stata cullata da un suo abbraccio.
Pensai.

Poi continuai a immaginare.
Io Matt che arriviamo a scuola e troviamo Gabri ad aspettarci, mi prende per braccetto e sorridenti entriamo a scuola pronti per delle noiosissime lezioni di algebra fisica e italiano.
Mi fermai meglio su un particolare. Gabriella.
Lei non sapeva e non avrebbe dovuto sapere altrimenti gli avrei caricato un peso troppo grande da gestire.
Ma così infrangerai il patto.
Pensai.
Quello stupido patto fatto a sei anni in cui ci promettevamo a vicenda di dirci tutto e di non avere segreti, perché come diceva lei:
-i segreti rovinano l'amore e le amicizie, e proprio per via di un segreto che i miei genitori si sono lasciati-
Ed io avevo il terrore che per colpa di questo segreto l'avrei persa.
-a cosa pensi?- mi chiese Federico
-Forse dovrei dirlo a Gabri, non posso continuare a mentirle e abbandonarla-
-No! Non farlo! È pericoloso rivelare un segreto del genere a un umana, non capirebbe inizierebbe a gridare e molto probabilmente la chiuderebbero in un ospedale psichiatrico come hanno fatto con la sorella del tuo amico,Matt-
Sapevo che Matt aveva una sorella e che l'avevano chiusa in un ospedale psichiatrico ma non mi aveva mai detto il motivo, ha sempre preferito evitare l'argomento.
Ora capisco perché.
-siamo arrivati- sorrise
Scesi dalla macchina e mano nella mano iniziammo a camminare per le strade di Londra.
-il big ben!- gridai indicandolo.
Iniziammo a correre verso la grande torre con l'orologio era ormaimezzogiorno.
-Scusi ci può fare una foto?-
Chiese a un passante. un uomo sui 50 anni basso e un po' paffutello.
Dopo averci scattato un paio di foto ci diede indietro la macchina fotografica, fece per andarsene ma fu fermato da Federico.
-ora vieni con noi-
Gli disse autoritario.
Il signore annuii è ci seguii in un vicolo deserto.
-Stai fermo e non muoverti-
Fede fece segno di avvicinarmi e così io a sinistra e lui a destra ci nutrimmo del suo sangue.
Quando ci staccammo dal suo collo Fede applicco' due cerotti dove avevamo affondato i denti e lo fece andare via.
-sei sporca qui- disse pulendomi un angolo della bocca con un dito per poi succhiarlo.
Mi avvicinai e lo baciai.
Aveva ancora il sapore del sangue, e mi faceva impazzire.
Mi spinse violentemente contro il muro provocando un mio gemito.
Allacciai le gambe intorno al suo bacino, così da stringerlo a me.
Eravamo una cosa sola e ognuno aveva bisogno dell'altro.
-Vorrei rimanere così per sempre ma abbiamo un sacco di cose da visitare e il tempo scorre veloce!-
Disse per poi prendermi in spalle e iniziare a correre così veloce da non essere notati dai turisti.
Si fermó bruscamente e non eravamo più vicino al Big Ben o per strada ma dentro una cabina della London Eye.
-è bellissimo!-
Londra vista da qua era piccolissima.
Due braccia mi strinsero da dietro riscaldandomi.
-vorrei che tutto questo non finisse mai!- pensai ad alta voce
-Ma ci sarà sempre qualcosa o qualcuno a disturbarci...- conclusi triste.
-e lotteremo insieme così da fare in modo di farli smettere- affermo'.
Restai in silenzio, ad ammirare lo spettacolo che mi si presentava e ad assaporare ogni singolo secondo che passa abbracciata a lui.

FEDERICO'S POV🏃
Camminavamo tenendoci per mano, come se entrambi avessimo paura di perderci.
La guardai. Era così bella, i suoi capelli castani mossi dal vento, delle sue labbra carnose e del suo corpo perfetto, per non parlare dei suoi occhi nocciola, quegli occhi che con uno sguardo possono fulminarti o farti innamorare.
E sono in questi momenti, che mi accorgo di quanto la amo e del fatto che non voglio perderla.
-non mi fissarmi mi metti in imbarazzo!- disse ridendo ed io mi unii a lei.
Ormai si erano fatte le 19 di sera e c'era molto caos, mentre mi facevo spazio tra la folla andai a sbattere contro un uomo che stava andando nella direzione opposta.
Mi scusai e quando i suoi occhi incontrarono i miei mi accorsi di averlo già visto.
La mattina che i genitori di Zoe gli raccontarono della leggenda e del pericolo che correva...

*flashback.*

-perché ci hai chiamati?- domandó brusco.
-sa tutto, sa tutto di noi! E anche dei nostri piani!- rispose quello che avevo seguito fino a qui.
-come è possibile josh?!-
-quei due imbecilli dei suoi genitori gli hanno raccontato tutto!-
-le cose si complicano, ora che la principessa sa stará molto più attenta e vorrà saperne di più!- disse il terzo vampiro che ancora non aveva detto nulla.
-dobbiamo avvisare gli altri! Ma ora andiamocene che se ci vedono potrebbero sospettare qualcosa.- concluse per poi uscire seguito dagli altri due vampiri.

*fine flashback*

Certo era un seguace di Ludvich! Josh! Mi ricordavo che si chiamasse così!
Come mai a Londra? Ci avevano forse scoperti?
Lo sguardo dello sconosciuto cadde su Zoe. La squadrò da testa a piedi.
Io cercai di stare calmo per evitare di destare sospetti.
Fortunatamente Zoe aveva una maglia a manica lunga che gli copriva il tatuaggio.
Si fermo' sul suo volto, la osservo' poi velocemente le prese il polso e gli tiro' su la manica così da scoprire il tatuaggio.
I suoi occhi si fecero rossi e sul volto gli comparve un ghigno maligno.
Senza pensare gli tirai un pugno sulla faccia facendogli sanguinare il naso.
Le persone erano talmente tante e impegnate che nemmeno se ne accorsero.
Presi Zoe per la mano e la tirai via per poi iniziare a correre verso casa.
Ora sapevano.

The secret of  vampireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora