Capitolo 3

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Mi ero appena calmata ma il senso di nausea e odio verso me stessa non era passato, anche se ero tornata esteticamente la Zoe di sempre.
-Quindi sono morta?-
-Si, tecnicamente si! Ma adesso abbiamo poco tempo e devo cercare di insegnarti a non uccidere le persone non appena senti fame, almeno in vista di domani a scuola...- cerco' di ridere e mi diede una mano ad alzarmi.
-Tu cosa sei?- domandai spaventata cercando di allontanare dalla mente la risposta.
-Sono un vampiro Zoe- rispose serio stringendo la labbra in una linea dura.
-Da quanto tempo hai 17 anni?- deglutii a fatica e senza volerlo feci un passo indietro.
-Sono su questo mondo da 163 anni Zoe. Ma ora basta domande, devi nutrirti o morirai- il suo sguardo si fece ancora più serio.

-E se io volessi morire?- chiesi in tono di sfida stringendo gli occhi.

-Finchè io sarò in vita anche tu lo sarai- cercò di addolcire il suo tono di voce senza però riuscirci.

Mi prese in spalle stringendo forte la presa sulle gambe e mi portò ad parco poco affollato con una velocità mai vista e mi indico' una ragazza dai capelli rossi in disparte.
-Zoe i vampiri possono "ipnotizzare" le persone, basta guardarle negli occhi e dirgli cosa vuoi che loro facciano obbediranno senza battere ciglio- mi spiegò prima di mettermi a terra, ma vedendo che io non mi muovevo di un centimetro mi condusse lui da lei tirandomi da un braccio.


Lei alzò lo sguardo e ci sorrise.
Matt la guardò negli occhi intensamente e le ordinò di stare ferma e non muoversi, la rossa annuii.
Le spostò i capelli dal collo e una strana sensazione mi pervase il corpo, mi spuntarono i canini e nonostante il mio discreto autocontrollo mi fiondai sul suo collo assaporando quella bevanda che era improvvisamente diventata la mia preferita.
Mi sentivo benissimo, il dolere stava passando e stavo accettando l'idea di essere diventata un vampiro quando Matt mi posò una mano sulla spalla.
-Zoe basta o la uccidi! Staccati! Zoe!-
Contrariata feci come disse.
Matt guardò nuovamente la ragazza intensamente.
-Vattene e dimentica tutto!- e ovviamente lei obbedii senza battere ciglio.

-Mi faccio schifo Matt- affermai sedendomi sulla panchina ormai vuota.

-Passerà, ti abituerai e forse comincerà a piacerti questa vita...- si sedette accanto a me cingendomi le spalle con un braccio.

-Tu quanto ci hai messo?-

-Anni, ma una volta che ti abitui tutto diventa più semplice e non senti più il senso di colpa...- Matt mi guardò negli occhi e concluse dicendo che quella notte sarei stata da lui.

-Sai quanto è difficile convincere mia madre!- sbuffai e appoggiai la testa sulla sua spalla.
-Ma io ho il mio trucchetto!-
Provai a sorridere, ma ne venne fuori una smorfia quasi dolorante, come se sorridere facesse male.

-Dai andiamo!- mi prese per mano e dopo avermi abbracciata ci incamminammo verso casa mia.

Ovviamente mia madre non potè che dire sì così passai la notte da Matt e lui mi raccontò le sue avventure nei suoi 163 anni di vita.

-Tu non mi hai mai soggiogato vero?- chiesi titubante.

-No ma come ti viene in mente?!- Rispose per poi ricominciare a parlare della sua storia.

Eppure percepii che stava mentendo, ma non ci feci molto caso in quel momento...


The secret of  vampireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora