Capitolo 13

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Siamo sdraiati sul suo letto, non ci siamo ancora mossi, tranne per coprici con le lenzuola. Ho la testa sul suo petto e un braccio a cingergli la vita. Lui passa le sue dita tra i miei capelli, assaporo e faccio mio ogni parte di questo momento di tranquillità.

"Mon doux vampire vorrei passare la vita con te, ma per ora mi accontento anche solo di un intero giorno solo io e te." Sussurra tra i miei capelli, baciandoli.

"Cosa hai in mente?"

"Io e te, domani, una giornata insieme lontano da tutto e da tutti."

"Ma c'è il problema con gli stregoni?" gli ricordo alzando il viso e guardandolo negli occhi. Tae mi fa l'occhiolino, sorridendo maliziosamente. Mi riposiziona su di lui, in modo che io sia completamente sdraiato sopra e i nostri visi vicini.

"Lo so, ma sarà solo per un giorno" mi sussurra leccandomi le labbra, il mio diavolo tentatore. Le nostre virilità si stanno risvegliando ed io gemo.

Lui prende con la mano per tutta la mia lunghezza e inizia a muoversi, io gemo nella sua bocca.

"Allora, ci stai?"

Annuisco strusciandomi su di lui e riversandomi sul suo addome. "Bravo, mon chéri."

Io lo bacio e poi mi scosto. "Ora tocca a me" sorrido maliziosamente e scendo giù prendendo la sua virilità in bocca. Lui sussulta e posa una mano tra i miei capelli stringendoli. Lo sento gemere inarcando la schiena così aumento e di colpo il suo sapore invade la mia gola.

Mi riposiziono accanto a, un affannato e con occhi lucidi, Taehyung. Gli sorrido e gli bacio il collo, lui si stringe a me chiudendo gli occhi.



Mi sveglio con la luce che colpisce la mia faccia, mi giro tastando l'altro lato del letto, ma lo trovo vuoto così apro gli occhi.

"Cercavi me?" Mi volto verso la voce e vedo Kim Taehyung con solo dei pantaloni della tuta e un vassoio in mano, all'interno caffè e brioche.

Si avvicina posando il vassoio tra di noi e poi mi bacia.

"Ho preparato la colazione per noi, ma dobbiamo sbrigarci se vuoi passare una giornata solo con me."

Mi avvento su una brioche e passiamo il momento della colazione a mangiare in silenzio a guardarci negli occhi. Ancora non ci credo che sono qui, di quello che abbiamo fatto stanotte e che lui è mio. Vedo un po' di cioccolato agli angoli della bocca del moro, così lo lecco via facendolo ridere.


Una ventina di minuti dopo siamo in macchina verso il posto scelto da Tae, che però non vuole dirmi quale sia.

"Svoltata quella strada siamo arrivati." Si volta verso di me sorridendo e davanti a noi appare una bellissima casetta in legno vicino ad un laghetto.

"E' tua?"

"Si, mi è stata regalata da mio nonno per i miei diciott' anni. Sono l'unico proprietario e tutto questo posto, persino il laghetto, è della famiglia Kim" mi spiega mentre entriamo.

"E' bellissima" e lo è davvero, tutta in legno, così accogliente e con le porte finestre che danno sul lago.

"Grazie. Qui nessuno ci interromperà oggi."

Posiamo sul divano la sacca che abbiamo portato e ci avviamo verso il piccolo pontile.

"Vengo qua quando voglio stare da solo." Mi abbraccia da dietro premendo il suo naso contro la mia spalla. "Non ho mai portato nessuno, fino ad'ora."

Mi volto mettendomi di fronte a lui. "Nessuno?Neanche Park?"

Lui nega con la testa e bacia il sorriso che è appena nato sul mio volto, rimaniamo così a guardarci negli occhi senza dire nulla per ore.

"Che ne dici se ora andiamo a mangiare qualcosa?" chiedo ridendo e a malincuore scostandomi dal suo abbraccio.

Tae annuisce e mi fa strada verso la cucina.

Optiamo per delle pizze surgelate da riscaldare in forno, ci sediamo al tavolo con due birre.

"Come vi siete conosciuti tu e Namjoon?" mi chiede mentre taglia la sua pizza.

"Oh, beh la storia è un po' in stile Nam. Era il 1963, Namjoon era venuto a sapere del piano per uccidere Kennedy. Non so ancora oggi come lo sapesse, fatto sta che lo voleva impedire. Anch' io ero in città per vedere il Presidente e mi accorsi di un ragazzo che stava controllando il di fuori di un palazzo in ristrutturazione. Così lo segui e mi portò dal cecchino, ma arrivammo tardi, Oswald aveva già sparato. Così afferrai il biondino e ce ne andammo, perché stava arrivando la polizia di Dallas e non volevo rischiare di finire tra i sospettati."

"Ma perché hai salvato anche Namjoon?"

Alzo le spalle bevendo un sorso di birra. "Mi aveva incuriosito e sorpreso" commento scoppiando a ridere seguito da Tae.



Passiamo il pomeriggio sdraiati sul divano a guardare Criminal Minds e a coccolarci. E' bello essere solo noi due, da soli e senza anima viva, umana, per chilometri.

Purtroppo quando cala il sole dobbiamo ritornare verso casa di Tae e Park. Abbiamo degli obblighi da mantenere verso gli altri ignari vampiri e verso i nostri amici. Ma conserverò per sempre questo bellissimo giorno vissuto con Tae e spero che in futuro ce ne saranno altri.

Apriamo la porta di casa ridendo, ma appena mettiamo piede in sala il moro si blocca e il suo sguardo si rivolge verso una figura seduta sul divano. 

Suo padre, Kim Sungkyu. 

Io mi irrigidisco, il fratello alla fine gli ha raccontato tutto.

Il Sangue del Vampiro ||Taekook||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora