Capitolo 7

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Siamo davanti alla villa della prestigiosa famiglia Kim. Entriamo e davanti a noi compare un signore in giacca e papillon.

"I signori vogliono darmi i loro soprabiti?" Noi gli passiamo le giacche imbarazzati, non abituati a queste formalità. Io e il biondino ci scambiamo un paio di sguardi e poi alzando le spalle, ci avviamo verso l'interno della casa dove si sente della musica e gente ballare.

In un angolo dove si trovano dei divani, c'è un gruppo di vampiri che si sta nutrendo di alcuni umani, come nel pub. Domani quelle persone non ricorderanno nulla. Penseranno, probabilmente, di essere reduci da una notte brava e con una sbornia.

Distolgo lo sguardo dalla scena e lo sposto per tutta la sala.

"Ehi, ho visto alcuni vampiri che conosco, ti dispiace se ti lascio solo un attimo per andare a salutarli?" mi indica, Nam, un gruppo di persone alle sue spalle.

"No, certo che no. Vai, io mi dirigo verso la zona dove ci sono le bevande" lo rassicuro io e mi volto per cercare la suddetta zona.



Mi faccio largo tra la gente e finalmente arrivo al bancone adibito ad open bar. Non amo molto le feste, sono poche le volte in cui ci sono stato e sotto costrizione del mio migliore amico. Tranne per questa, ci sono mal volentieri, ma non riesco ad andarmene. Probabilmente perché ad invitarmi è stato il vampiro dai capelli mori che sta venendo verso di me in questo momento.

"Sono sorpreso, non credevo venissi davvero. Vuoi dello champagne?" Sorride porgendomi un calice. "Non mi sembri molto tipo da feste."

"No, infatti di solito non ci vado. Stavo effettivamente pensando di andarmene" scrollo le spalle.

"Allora è un bene che ti ho trovato. Rimani ancora un po'. Ora devo fare dei giri per salutare tutti gli invitati, ma dopo vorrei fare un ballo con te."

Io quasi mi strozzo con il sorso di champagne, mentre lui scoppia a ridere alla mia reazione poi mi fa l'occhiolino e se ne va verso un gruppo di persone.

Finisco il mio calice e ne chiedo un altro, mentre volto lo sguardo per tutta la sala. Nam sta parlando ancora col gruppo di vampiri di prima, noto più in là Jimin, circondato da alcuni ragazzi, ma la sua attenzione è tutta rivolta al mio migliore amico. Incuriosito e un po' divertito scuoto la testa, poi continuo il mio giro di perlustrazione fino a bloccare il mio sguardo su un uomo a me familiare.

Un uomo, che deve essere all' incirca alto quanto me, con due occhi di un azzurro limpido che stanno fissando la donna di fronte, parlare. 

Mi si blocca il respiro e mi porto la mano al collo, al punto dove i suoi canini mi avevano morso. Sento la pelle pizzicare al ricordo vivido. Butto giù tutto lo champagne rimasto, ma continuo a sentirmi la gola secca.

"Chi è quell' uomo?" chiedo al cameriere cercando di apparire tranquillo.

"Oh, lui è Kim Sungkyu e la donna vicino è sua moglie, Kim Sunhee, colei che ha organizzato la festa." Mi risponde osservandomi "tutto bene? hai bisogno di bere?" mi offre il suo polso.

"No, grazie. Ho bevuto prima, sono solo un po' sorpreso." Mento, cercando di allontanarmi, ho bisogno di aria immediatamente.

La consapevolezza mi colpisce in pieno. Il vampiro che mi ha trasformato è il padre di Taehyung, ora capisco la sua reazione quando ho descritto il vampiro, ha immediatamente riconosciuto il padre, dopo tutto quanti coreani hanno gli occhi chiari e quanti sono vampiri.



Salgo al piano di sopra dove non c'è quasi nessuno, ho bisogno di stare da solo.

Mi ritrovo in un corridoio vuoto, in fondo si trova un piccolo balconcino, mi dirigo lì.

E' stato un errore venire qui, è stato un errore far nascere dei sentimenti per il moro. Non dovevo fermarmi dopo l'ora di letteratura.

Prendo un profondo respiro, ma mi irrigidisco. Sento dei passi dietro di me e so di chi sono, ma non mi volto.

"Avrei dovuto dirtelo già quella sera, ma sono un vigliacco e avevo paura che saputo chi fosse il vampiro che ti ha trasformato tu ti saresti allontanato da me. Ma omettendolo e facendotelo scoprire in questo modo, ho solo peggiorato le cose."

Mi volto e incrocio lo sguardo sconsolato di Taehyung, ma non dico niente.

"Provo qualcosa nei tuoi confronti e non voglio che tu ti allontani da me. Mi dispiace." Continua lui distogliendo lo sguardo.

"Se non volevi che lo sapessi, perché mi hai invitato qui stasera se c'è anche lui. Pensavi che non sarei venuto? che non l'avrei notato? o magari che avrei passato tutta la festa con te ignorando le altre persone?" esplodo furente, stringendo i pugni. Lui riporta lo sguardo su di me serrando la mascella.

"No! io non ci ho pensato. Volevo solo invitarti alla festa, ballare e passare del tempo con te fuori dalle riunioni. Ma forse sarebbe meglio che il nostro rapporto rimanga solo quello di due conoscenti uniti da un unico scopo" dichiara infine voltandomi le spalle.

Lo blocco per il polso per impedirgli di andarsene. Lui si volta confuso, ma io non incrocio il suo sguardo.

"Dovevi dirmelo, è vero. Ma quello che mi ha trasformato è tuo padre , non tu. Tu non c'entri nulla. Neanch'io ti voglio perdere e non posso tornare al punto di prima, quando non ti conoscevo." Lascio andare il suo polso e faccio un passo indietro.

Taehyung mi fissa silenziosamente e poi di colpo mi afferra con entrambe le mani il viso e mi ritrovo le sue labbra sulle mie.

Sgrano gli occhi mentre assorbo la sensazione delle sue labbra morbide premute su di me. Mi lascio andare e la bocca di Tae si apre e la sua lingua scivola per sfiorare la mia. Sento il suo sapore e ne voglio ancora, lecco il contorno delle sue labbra. Non ho mai provato una sensazione del genere, la voglio ancora e ancora. Tae passa la mano fra i miei capelli e mi afferra una ciocca e io mi premo contro di lui.

D'un tratto si stacca da me e indietreggia. "Scusami, io.." ma non conclude la frase, si volta e se ne va.

Io rimango imbambolato in mezzo ad un corridoio buio e silenzioso. Mi tocco le labbra con le dita, con ancora il ricordo delle sue.


Il Sangue del Vampiro ||Taekook||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora