Capitolo 14

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"E' da un bel po' che ti sto aspettando. Non hai neanche risposto alle mie chiamate" commenta Kim Sungkyu ancora comodamente seduto sul divano.

"Avevo il cellulare scarico."

"Dall'ultima volta che ci sono stato nella casa sul lago: le prese, la corrente e i caricabatteria c'erano. Si so che eri là o meglio che eravate là." Risponde con l'ultima frase al sopracciglio alzato di Tae.

"So tutto, ma non avvierò l'argomento ora. Ne parleremo domani a casa dello stregone Gong, avvisate anche gli altri. Dovete esserci tutti."

Poi porta i suoi occhi azzurri su di me e inizia scrutarmi pensieroso.

"Ci conosciamo? perchè mi sembra averti già visto. Comunque mi chiamo Kim Sungkyu." Mi parla con un tono neutro, disinteressato.

Lui è il vampiro che ha cambiato la mia vita per sempre quella sera d'ottobre del 1918 ed è lì annoiato sul divano a scrutare il tavolino lì accanto, fremo di rabbia e stringo i pugni. Ma Il moro accanto a me fa un cenno di diniego, come a dire che 'non servirebbe a nulla', così cerco di reprimere la rabbia.

"Forse alle feste signor Kim" dico mantenendo il mio tono normale. "Comunque si è fatto tardi, devo andare. 'Sera."

Saluto Tae con un cenno che prontamente ricambia, quanto vorrei poterlo salutare baciandolo o rimanere di nuovo un'altra notte. Ma non posso così esco dalla casa e mi avvio a piedi per le strade di Seoul.



Abbiamo appena finito di avvisare gli altri sugli sviluppi della faccenda che suonano alla porta. Il padrone, Gong Yoo, va ad aprire trovandosi sulla soglia il padre di Tae.

"Signor Kim l'aspettavamo. Anche se sono un po' dubbioso di farla entrare in casa. Sà, non invito vampiri che non conosco." Saluta tranquillamente Gong.

"Non faccia scherzi stregone. Devo parlare con lei e con i ragazzi."

Il professore sospira e si fa da parte invitandolo ad entrare.

"Bene. Facciamo una cosa veloce." Inizia a parlare il vampiro dagli occhi azzurri. "Minki mi ha detto tutto. Fra due giorni il consiglio degli anziani si riunirà per valutare la situazione."

Poi si volta verso il padrone di casa. "Mi meraviglio di lei che mette in pericolo dei ragazzi."

Ecco cosa siamo per lui e per il consiglio degli anziani, solo dei ragazzini troppo annoiati, non prenderanno mai sul serio la faccenda.

"Quanto a voi, non dovete fare più nulla ed evitate di creare casini." Riporta il suo sguardo su di noi scrutandoci uno per uno. Poi se ne va ignorandoci e senza salutare.




Qualche giorno dopo il consiglio ha deciso che procuriamo solo guai così Tae e Park sono reclusi nelle loro ville, non gli permettono neanche di venire a scuola. Mentre io e Nam, non potendo essere costretti a stare a casa, veniamo sorvegliati impedendo così di poter andare a casa di Gong Yoo. Però per fortuna noi possiamo andare a scuola così rimaniamo in contatto con i tre stregoni.

"Uff, questo non ci voleva. Non manca molto ormai al 31 sera" sbuffa infastidito Jin mentre si siede al nostro tavolo.

"Lo sapevo io che avrebbero preso sottogamba la situazione." Commento scocciato, in parte per questa cosa e in parte perchè così non posso vedere Taehyung, ora che tra noi stava andando tutto bene.

"Che facciamo?" scrive nella chat di gruppo il moro.

"Io direi di mandarli al diavolo e di creare un piano per quella sera" propongo scrivendo anche sul gruppo.

Jimin Park manda un pollice in su.

"Bene, io e Min cercheremo di capire dove si troverà la festa, visto che ogni anno cambiano luogo."

"Ottimo. Io, Jin e Yoongi insieme al professor Gong continuiamo a cercare l'incantesimo" ci informa Hoseok, mentre suona la campanella di inizio lezioni.

Deciso questo salutiamo Tae e Jimin nel gruppo e ci avviamo verso le lezioni del pomeriggio.



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