五十二

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Mi sembrava di aver perso l'orientamento: il tempo aveva smesso di esistere, l'aria era sempre più pesante e mi impediva di respirare correttamente, e come se non bastasse la mia magia stava sparendo in modo lento e doloroso.

Strisciando, mi ero avvicinata al vetro , per carpire qualche indizio su dove fossi o su che giorno fosse. Ma la mia vista era annebbiata, e il sudore si era appiccicato sul collo. Non mi ero concessa neanche per un secondo di chiudere gli occhi. Avevo passato giorni, forse, impotente e aspettando che tutto finisse, ma l'istinto di sopravvivenza adesso mi stava spingendo al massimo come una molla. Picchiettai sul vetro, ma capii ben presto che avrei peggiorato soltanto le cose. Entrando in contatto con l'artefatto che mi stava prosciugando la magia, avrebbe accelerato il processo.

''E' inutile, questo artefatto magico è nato ancor prima del mondo. Appartiene ad un'altra dimensione, e non puoi distruggerlo'' lo scherno nella voce del diavolo era diventato insopportabile, insostenibile, e ogni volta che si palesava per ricordarmi che stavo fallendo, avrei voluto alzarmi e strappargli la faccia. Arcadius non meritava tale bellezza.

''Faresti meglio a stare zitto'' mormorai stringendo i denti. Io sarei riuscita a rompere quel maledetto vetro, ad ogni costo. Avrei ucciso il diavolo, e la dimensione infernale sarebbe sparita.

 Sperai soltanto che Changbin riuscisse a trovarmi in tempo, portando con se il pugnale d'argento.

''Non puoi impedirmelo'' replicò divertito, picchiettando con le dita sulla lastra di vetro, come se osservasse un animale in gabbia, o un serpente allo zoo. ''Sei il diavolo, ma non sei invincibile'' ribattei. Mi scostai i capelli umidi dalla fronte, e provai a mettermi in piedi. Fallire era fuori discussione. ''Cosa credi di fare? Stai per diventare un'umana qualunque, senza doti e abilità speciali ..''


ASHES OF THE REVOLT [hwang hyunjin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora