五十三

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C'era troppo silenzio

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C'era troppo silenzio.

A stento udivo il mio respiro, flebile e impercettibile. Le mie mani formicolanti cercavano disperatamente di aggrapparsi a qualcosa, ma il pavimento freddo e scivoloso pareva volermi trattenere.

Sentivo ogni briciola della mia magia dissolversi, e la stanza diventare sempre più forte. Era quel vetro, perfettamente trasparente, che chissà quale assurdo potere aveva, a strapparmi via la vita. Lo fissai con astio, annebbiata, come se così facendo avrei potuto distruggerlo. Ma chiaramente le cose funzionavano diversamente.

Mi rimisi in piedi debolmente e trascinai i miei piedi in direzione del vetro; ero chiusa come in una scatoletta che, a poco a poco, si sarebbe ristretta e mi avrebbe schiacciata. ''Devi avere un punto debole..'' borbottai, fermandomi dinanzi ad esso. Non c'era niente, nella stanza, che avrebbe potuto aiutarmi a rompere quel vetro, ma data la mia fortuna, non sarei riuscita nemmeno a scheggiarlo.

''E' inutile'' esordì pungente Arcadius, entrando nella stanza adiacente e con le mani nelle tasche del suo completo elegante. Lo odiai con tutta me stessa. Mi fece sentire inutile, senza uno scopo, vicina alla morte. Poi una voce estranea, femminile,  si insinuò tra i miei pensieri. Una voce che non avevo mai sentito. ''Sai già cosa devi fare'' udii. Stavo per caso impazzendo?

Non era nonna BoRa, avrei riconosciuto la sua voce tra mille. Non era nemmeno Nyra. Ma allora chi era?

''Ripeti con me, Soraya. Con noi..-'' mi voltai da una parte all'altra, in totale confusione. Cosa dovevo fare? Arcadius non sembrava aver sentito nulla, quindi era tutto nella mia testa, e mi osservava curioso. 

''Ut Succendam '' un coro di voci adesso sovrastava i miei pensieri annebbiati, e in uno stato di totale trance, i miei piedi avanzarono verso la lastra spessa e dura che mi teneva imprigionata. Le mie mani erano protese in avanti. 

'' Ripetilo, giovane strega. Le tue sorelle sono qui..''

La mia voce, roca e tremolante, esordì con due semplici parole. '' Ut Succendam'' e le mie mani entrarono in contatto con il vetro freddo. Il mio corpo formicolava, come se la magia stesse disperatamente cercando di tornare da me; quella forza innaturale che sentivo nelle mie viscere, era diversa, non mia. 

Quando formulai nuovamente l'incantesimo - la mia voce mescolata a quella di altre - la lastra tremò sotto le mie dita. Tutta la stanza cominciò a tremare, come in un terremoto, e quando schiusi gli occhi, il vetro esplose in una miriade di schegge lucenti.

''Non è possibile!'' esclamò terrorizzato Arcadius. La sua paura aumentava la mia forza. Chi aveva mai visto il diavolo temere una strega?

''Tu non sei una strega qualunque'' incespicò tra una parola e l'altra. Scossi la testa, incredula,  ma Arcadius continuò comunque. 

''Sei una delle sette streghe supreme''

SORPRESA

ASHES OF THE REVOLT [hwang hyunjin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora