Capitolo 10

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Non ho mai avuto file di ragazzi che si picchiavano per ottenere le mie attenzioni, ma non mi è neppure mai successo che qualcuno che io avessi notato, mi rifiutasse.

Ad un passo dal toccare finalmente le sue labbra per immergermi nel suo sapore che immagino fresco e ristoratore, Aston mi posa frettolosamente una mano sulla bocca, ritraendosi e appiattendosi il più possibile contro la porta quasi terrorizzato all'idea di quello che sarebbe potuto accadere se non mi avesse fermata

Mi paralizzo all'istante mentre lo sento sospirare e lo vedo serrare gli occhi in cerca di lucidità scrollandosi il capo, incredulo. Un ciuffo ribelle sfugge al suo controllo e la tentazione di toccarlo per rimetterlo a posto è tanta, ma mai quanto il senso di imbarazzo e disagio che mi spinge a rimanere semplicemente ferma, in attesa della coltellata

"Dio dammi la forza..." bisbiglia tra sé e sé facendomi accigliare e innervosire

Tento di liberarmi dalla sua mano ben piantata sulla mia bocca, ma il ragazzo me lo impedisce spalancando gli occhi e negandomi la libertà con uno sguardo deciso e allucinato

"Porca puttana non posso crederci neppure io di avertelo appena impedito"

Gli stringo il polso per spostarlo. Mi sento offesa e imbarazzata e vorrei sotterrarmi sotto metri e metri di terra

Poi sento gli occhi pizzicare per la mortificazione che sento crescere dentro di me invadendo ogni particella, sentendola insinuarsi persino nel sangue

Mi sono negata questa cosa per mesi...e per altrettanto tempo ho immaginato spesso di farlo. Poi mi ripetevo che non potevo, che non dovevo e che non volevo. Poi il non dovevo e non volevo sono stati eliminati perché erano presenze ingiustificate nell'aula di tribunale della mia testa. E quindi era rimasto solo il non potevo...perché? Perché abbiamo un meraviglioso rapporto e una bellissima complicità, perché lui è amico di Dylan e io sono la ex di quest'ultimo. Perché Dylan non c'è e non sarebbe giusto tradirlo così senza che lo sappia...perché io non voglio sentirmi sporca e tradire come hanno fatto con me. Ma poi ho accantonato anche quest'ultima opzione perché dannazione, io non sto più con Dylan. Per quale motivo dovrei negarmi la felicità o sentirmi in difetto per qualcosa fatto nel massimo della correttezza? Ma rimane sempre un problema, quello cruciale: Aston e la sua lealtà

Eppure oggi non ci sono riuscita a mantenere la lucidità che mi sono imposta in questi ultimi nove mesi. Ormai ogni volta che lo guardo anche quando lui è distratto e preso da altre cose, io lo desidero con ogni fibra del mio corpo. Sento scorrere dentro di me come lava incandescente l'impellente necessità di averlo. Ormai la vocina dentro la mia testa è diventata un gesto. Non sono più in grado di tenerla a freno. Ci provo, sempre. Ma la tensione, la sensazione di essermi sentita all'oscuro di troppe cose e che tra queste ci potrebbe anche essere lui, mi hanno reso debole e completamente assuefatta dal desiderio ardente e incontenibile che ormai bussa alle porte della mia coscienza e razionalità con appuntamenti molesti e sempre più insistenti.

Alla fine, quando mi rilasso perché troppo presa dai mie pensieri, Aston fa la sua mossa

"Ora staccherò la mano piccola, ma voglio che tu non fiati e mi permetti di parlare e spiegare"

Alzo un sopracciglio riluttante, ma alla fine gli concedo la possibilità di spiegarsi prima di sfogare la mia ira

I suoi occhioni ghiaccio mi squadrano agitati e bramosi ma anche indecisi e sofferenti. Vorrei provare a leggere tra le righe del suo silenzio, ma sono troppo ferita dal rifiuto per concedergli la mia comprensione

"Credimi quando ti dico che non c'è niente..." sospira e mi guarda addolcendo lo sguardo, quindi mi posa una mano calda e delicata sulla guancia alla quale non riesco a sottrarmi neppure con tutta la rabbia che mi scorre in corpo

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