Capitolo 7

1.4K 77 62
                                    

Poso un piede avvolto da un sandalo nero sull'asfalto, dandomi lo slancio per poter uscire dall'auto.

I miei occhi saettano subito in avanti verso la casa di mio padre. È luminosa e grande come l'ultima volta. Le porte sono aperte mentre fiumi di persone si apprestano a raggiungerle per accedere alla proprietà e indirizzarsi al grande salone adibito per la festa.

Mi irrigidisco tentando di rimanere in equilibrio sui tacchi vertiginosi nonostante le mie terminazioni nervose siano tutte in allerta e mi porto la mano libera dalla pochette sull'abito meraviglioso che Aston ha comprato per me.

Sorrido subito abbassando gli occhi sui dettagli del corpetto in pizzo nero che va a formare una diramazione di fiori intricati gli uni sugli altri in un gioco di trasparenze e che scendono sovrapponendosi alla stoffa liscia e altrettanto nera che mi fascia le forme morbide del corpo. L'abito, dalla forma a sirena, conclude la sua elegante magnificenza con un generoso spacco sulla gamba sinistra da cui si riesce a intravedere la mia coscia nuda ad ogni movimento, mettendo così in evidenza i sandali neri aperti con solo il cinturino e una fascetta ad incorniciarne il piede.

Una mano calda e voluttuosa mi avvinghia un fianco e il mio corpo, riconoscendone il contatto, si rilassa immediatamente

Lancio un'occhiata di sottecchi al mio accompagnatore che questa sera, se possibile, ha superato di gran lunga ogni tipo di aspettativa.

Credevo di aver visto tutte le sfumature di Aston in questi mesi, e di aver goduto della sua bellezza in ogni sua forma. Ma questa sera, si è decisamente superato.

Indossa un meraviglioso completo Armani nero, con una camicia di un bianco talmente luminoso da avere quasi l'impressione che brilli, ed un meraviglioso papillon sempre nero gli circonda il collo passando al di sotto del colletto classico della camicia

I suoi occhi chiari e vispi mi inchiodano sul posto, mentre le sue labbra rosse e piene si aprono in un sorriso sornione dei suoi che ha ben poco di innocente.

"Questa è l'espressione che assumi quando non hai buone intenzioni Aston" do voce ai miei pensieri schiarendomi la gola diventata improvvisamente secca

Aston solleva un sopracciglio con aria innocente per poi alzare le spalle con disinvoltura e disinteresse

"Dico sul serio Aston, impegniamoci entrambi a mantenere un certo controllo"

Non so se la frase serva più a me per convincermi a non fare l'ennesima scenata con mio padre e Kimberly e la mia uscita di scena plateale, o più per lui e per timore che possa incorrere in danni ben più gravi e permanenti dei miei per il suo solito spirito ribelle che si cela sempre dietro la facciata di bravo ragazzo composto e accondiscendente.

Aston mi guarda divertito aumentando il sorriso

"Cosa mi stai chiedendo esattamente stellina? Di fare io il bravo o di far sì che la faccia tu..?" Il suono della sua voce mi giunge vellutato e carezzevole

A volte Aston assume quel tono con l'intenzione di ammaliarmi e distrarmi...solo che nell'ultimo periodo sì mi distrae, ma non con l'intenzione a cui mira lui.

Mando giù il nodo di tensione piacevole a cui la sua presenza mi sottopone e parlo

"Probabilmente entrambe, ma soprattutto che tu faccia il bravo. Non voglio doverti tirare fuori dai casini per la tua vanità smisurata che ti porta sempre ad agire d'istinto senza preoccuparti delle conseguenze" il sorriso divertito che mi spunta sul viso è un chiaro segnale del fatto che in realtà il mio non è un vero e proprio ammonimento, ma quasi una richiesta a disubbidire e fare come gli pare

Through the water Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora