Capitolo 28

1.4K 81 44
                                    

Mi giro su un fianco mettendo la mano sotto la guancia e apro gli occhi.

Il volto rilassato di Aston è la prima cosa che i miei occhi incontrano dopo una notte di sonno profondo, la prima dopo tanti giorni.

Un fascio di luce gli attraversa il petto nudo e rilassato che si solleva impercettibilmente ad ogni suo respiro.

Ha le labbra piene un po' sporgenti e l'espressione distesa. Non c'è tormento nel suo volto, non c'è mai in realtà. Ogni volta che mi immergo nel suo mondo sento un calore famigliare avvolgermi e tutti i problemi sembrano scomparire. E avrebbe tanti motivi per essere arrabbiato e deluso col mondo...e con me.

Non volevo parlare, mi ero chiusa in me stessa come punizione auto inferta, ma quando ho sentito Aston dire ad Emily che se ne stava andando e ho percepito il panico nella voce della mia migliore amica per me aprire la bocca ed emettere un suono è stato impossibile da evitare. Ho sentito il bisogno impellente di tenerlo con noi.

Ha ragione Emily: quando è arrivato lui la giornata è sembrata meno dolorosa da affrontare e il tempo ha iniziato a scorrere in maniera più umana e sopportabile. Non ha fatto nulla di speciale eccetto essere presente e parlare con totale sincerità. Ma forse era proprio ciò che ci mancava.

È stato poi inevitabile per me chiedergli di dormire con me. Avevo bisogno di tornare a quella che era prima la normalità per entrambi e lui sembrava aver capito perché dopo un primo tentennamento e irrigidimento di disagio, ha acconsentito.

Di solito era la nonna ad animare tutti ed Emily le andava appresso. Ma ora che la nonna non c'è anche la mia coinquilina è triste e demoralizzata. È stato bello vederla rifugiarsi tra le braccia di Aston e vederla alleggerita del peso che stava portando da sola. Ho avuto modo di vedere il meraviglioso rapporto che hanno costruito e quanto entrambi abbiano bisogno l'uno dell'altro.

"Ho per caso qualcosa in faccia?" la sua voce baritonale e bassa da appena sveglio entra nella mia orbita riportandomi al presente

Sorrido socchiudendo gli occhi mentre lui non è ancora sicuro di volerli aprire. Da una parte voglio che rimangano celati così da poterlo osservare un altro po', ma dall'altra bramo immergermi in quella limpida piscina che sa scaldarmi corpo e anima

"Niente che non continuerei a guardare per ore ininterrottamente senza stancarmi mai"

Mi stupisco io stessa delle mie parole così sincere e Aston deve essere del mio stesso avviso perché aggrotta le sopracciglia sorpreso e poi piano piano apre i suoi occhioni magnetici mentre io osservo il ventaglio di ciglia lunghe e nere muoversi e poggiarsi delicatamente sulla palpebra

Muove le pupille così da guardarmi di sottecchi ma senza voltare la testa circondata da un ammasso selvaggio di capelli corvini

Fa uno sbadiglio portandosi la mano sulle labbra per coprirlo e poi fissa il soffitto in silenzio

"Come va oggi?" sussurra nel silenzio assordante della stanza

Mentre lui continua a tenere lo sguardo fisso al soffitto, io continuo a perdermi nelle sue fattezze che sembrano essere state disegnate per quanto sono perfette

Aston Miller è ciò che c'è di più bello in questo mondo e la cosa incredibile è che non si tratta solo di aspetto esteriore, perché la sua anima è anche più bella del suo corpo e del suo viso perfetto.

Ancora una volta mi ritrovo a chiedermi come abbia fatto a stare senza di lui tutto questo tempo. Forse il convincermi di stare bene da sola mi ha spinto a credere che la presenza di Aston fosse qualcosa di trascurabile, ma non è cosi. Aston è una presenza necessaria e non perché io non sappia stare sola, ma perché lui riesce ad assorbire parte dei miei turbamenti ricordandomi che affrontare le situazioni spetta a me ma senza dovermi assumere tutte le responsabilità del caso. Mi ricorda che riconoscere un momento di debolezza è già un percorso di guarigione e non qualcosa da celare e negare

Through the water Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora