Aubrey sbatté le palpebre più volte cercando di capire: «Scusa cosa? Anzi, non fa niente, dovremmo parlare di altro!»
Fred liquidò la sua affermazione con un'alzata di spalle, gesto che alla ragazza non piacque: la feriva vedere come le sue spalle potessero alzarsi con così tanta nonchalance: «Scusami, se conoscessi Harry lo avresti trovato divertente.»
Lei inarcò le sopracciglia: «Stai prendendo questa situazione troppo alla leggera...Sei stato tu a causarla!»
«Che?» questa volta fu lui a inarcare un sopracciglio.
«Sì, perché io mi ero arrabbiata per il fatto che tu mi hai fatta vomitare...non ha molto senso ma È ANDATA COSI'!» tuonò lei, la sua voce molto meno acuta del solito, il che la faceva infastidire ancora di più: «Be'...magari prima mi hai dato quelle pillole per vomitare e poi altre che ci hanno fatto scambiare.» continuò sempre a voce alta, muovendo le mani in modo poco simile a come si sarebbe comportato Fred (e per quanto poco possa contare, nemmeno Aubrey di solito si muoveva così).
«Tu lo hai fatto, lo posso scommettere da come mi guardi, con quell'occhio cattivo...sia tu che George centrate qualche cosa!»
«Hai finito?» chiese il ragazzo, trattenendo le risate.
«Non proprio.»
«Be', penso che parlerò lo stesso perché trovo sia una cosa importante. Non sono stato io.»
«Amico, non mentirmi.» replicò lei freddamente mentre incrociava le braccia al petto.
«Non ti sto mentendo, il tuo ragionamento non ha senso. Perché avrei voluto scambiarmi con te?» domandò lui guardandola confuso: «I tuoi capelli mi sono finiti in bocca una cosa come venti volte -»
«Smettila di mangiarti i miei capelli!»
«Ma non è colpa mia!» replicò Fred sulla difensiva: «Ne hai troppi! Come riesci a gestirli?»
«Se ci riesci mi sveli il segreto?» rispose Aubrey.
«Wow, molto di aiuto, grazie mille.» sbottò allora il ragazzo, finalmente utilizzando tutto il potenziale della voce di Aubrey: «Comunque, ti ripeto, non sono stato io. Perché avrei voluto essere te: una ragazza che, letteralmente, ho fatto vomitare?»
«Non lo so. Per poter partecipare al Torneo Tremaghi?» improvvisò Aubrey: «Sono abbastanza brillante, lo sai, molte persone vorrebbero essere me, tanto per dire. Per iniziare a fare qualche cosa programmo obiettivi realistici e la gente dice che sono divertente.»
«Ma sei comunque minorenne, come mi avrebbe dovuto aiutare questa situazione?»
«Magari non sapevi che non avevo compiuto diciassette anni...»
«Considerato che tu e Kenny siete venuti a chiedere a me e a George di farvi diventare più vecchi, potrei essermi fatto un'idea di quanti anni tu abbia.» replicò con una risata.
Il ricordo di quella giornata la riempì nuovamente di rabbia ma cercò di controllarla: «Penso ancora che sia stato tu.»
«Non sono stato io.»
«Be', a questo punto non serve capire chi è stato effettivamente, ma come possiamo far ritornare tutto alla normalità.» disse alla fine Aubrey: «Coraggio, andiamo in Biblioteca e cerchiamo di scoprire qualche cosa a riguardo.»
Fred si passò la lingua sulle labbra, cercando di essere indifferente: «Come dire, non è proprio il mio campo quello: non vado molto in Biblioteca di solito.»
«Be', caro mio, non voglio essere bloccata nel tuo corpo per sempre e dubito che anche tu lo voglia. Puoi, per un po', mettere da parte il tuo orgoglio dato che ti poterebbe aiutare a ritornare finalmente nel tuo corpo.» replicò lapidaria Aubrey, muovendo le labbra come se fosse ancora una ragazza. Fred scoppiò a ridere, cosa che portò Aubrey a continuare.
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Fred Weasley ~~ Lemons into Lemonade [traduzione italiana]
Fanfiction«Scusa, ma perché ti piace George? È il gemello brutto.» «Avete letteralmente la stessa faccia.» «E riesco comunque ad essere più attraente: impressionante non è vero?» Per il suo sesto anno a Hogwarts Aubrey Jackson, fiera Tassorosso, si era data s...