Fred Weasley ~~ Lemons into Lemonade [traduzione italiana]

46. Introduzioni illecite e cosa vuol dire avere una cotta?

«Hai SCHIANTATO i guaritori?»

Fred alzò le spalle: «Leggermente schiantato!...Te l'avevo detto che sarebbe stato un piano che non ti sarebbe piaciuto e tu mi hai detto di procedere lo stesso!»

«Be'...come avrei potuto sapere che avevi intenzione di fare questo?!» Aubrey si alzò dal letto dell'Infermeria, davanti ai due guaritori ancora in piedi, anche se lievemente vacillanti e con gli occhi spaventosamente vuoti.

«Io...io pensavo che quando la gente viene schiantata cadesse per terra...» sussurrò Aubrey, percorsa da un brivido lungo la schiena.

«Sì, quando sono schiantati. Questo è un incantesimo diverso. Qualcuno dello stesso anno di Charlie lo ha inventato e lui lo ha insegnato a noi, per questo è il mio secondo fratello preferito -»

«Immagino il primo sia George?»

«Che? Certo che no: è Percy!» ribatté Fred in tono sarcastico: «Questo incantesimo dura anche meno tempo di uno Schiantesimo e...si risveglieranno come se non fosse successo niente. È proprio ottimo. Ora muoviamoci, tutto quello che stiamo facendo non è propriamente etico, per cui possiamo parlarne dopo essere entrati nell'ufficio di Silente.»

Aubrey si sentì un po' in colpa a lasciare i due guaritori da soli ma se questo li avrebbe aiutati a tornare nei rispettivi corpi allora ne sarebbe valsa la pena...probabilmente. Mentre i due camminavano lungo i corridoi, la ragazza avrebbe dovuto essere spaventata, dopotutto stavano per intrufolarsi nell'ufficio del preside, ma al fianco di Fred si sentiva completamente in pace. Era riuscito ad ottenere la parola d'ordine, comprando un po' di BonBon Esplosivi sfusi da dare a suo fratello e, se qualcuno poteva fare in modo di completare la missione, questo era proprio Fred.

L'ufficio di Silente era esattamente come si era immaginata fosse: maestoso e ben organizzato a primo impatto ma, se si guardava con più attenzione, alcune crepe nelle mura curate rivelavano che il loro preside era disordinato esattamente come chiunque altro. I muri erano ricoperti di dipinti e Aubrey si domandò come facesse Silente a portare a termine tutto quello che doveva fare con così tanti occhi che lo fissavano. In ogni caso, quel giorno, i soggetti dei ritratti erano tranquilli, guardavano (o dormivano) invece di parlare o dire qualcosa. C'erano anche molti armadietti, ognuno dei quali era stipato di fogli di pergamena scritti fittamente e di documenti ingialliti.

«Per la barba di Merlino, ci vorrà un'eternità.» Fred fece una smorfia mentre si passava una mano tra i capelli.

Al contrario, Aubrey non era affatto scontenta, anzi i suoi occhi stavano brillando: «Lo so...è tutto così ben organizzato...»

Fred si voltò verso di lei con un sorriso: «Mi fido molto delle tue capacità ma questo è troppo anche per -»

«Stai sbagliando di grosso, amico, niente è troppo per me.» ribatté lei, puntando dritto alla scrivania, sperando che fosse quello il posto dove Silente custodiva i documenti più importanti: «Io inizierò qui, tu guarda tra gli scaffali dorati laggiù. Sono pieni per metà e la pergamena è ancora bianca, deve trattarsi di roba recente.»

Mentre ubbidiva, un sorriso si disegnò sul volto di Fred: «Signorina Jackson, penso che sia proprio arrivato il suo momento di splendere.»

Lei non sprecò nemmeno un secondo, dandogli subito le istruzioni da seguire per poter dare una letta per sommi capi efficace: il segreto consisteva nel ricercare alcune parole chiave nel testo che, una volta trovate, davano il senso di tutto quello che c'era scritto. Il loro lavoro somigliava molto a quello che avevano già compiuto all'inizio dell'anno in Biblioteca, quando lavoravano in silenzio in due angoli opposti della stanza per lungo tempo. Al contrario dell'ultima volta, però, ormai parlare era diventata la norma portando entrambi a provare ad iniziare una conversazione.