33. Duri confronti e verità rivelate

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Aubrey si guardò attorno, gli occhi spalancati per il terrore visto che non riusciva a scorgere nessuna testa rossa nei paraggi. Velocemente, Fred la prese per mano tirandola via da lì per poi andare a rannicchiarsi dietro un gruppo di studenti del Settimo anno. L'unica persona a notarli fu il Professor Moody che, all'inizio, li guardò stranito per poi velocemente tornare a mormorare tra sé e sé.

«Dov'è George?» sussurrò lei: «Era qua fino ad un attimo fa, lo giuro.»

Fred si guardò in giro e un sorriso comparve sul suo volto. In fretta, Aubrey rivolse lo sguardo nella sua stessa direzione, sconcertata nel verificare che il ragazzo stava osservando una sedia vuota.

«Lo vedi?»

Fred scosse la testa, indicando la sedia: «No, ma anche Ludo se n'è andato. Quanto scommetti che le due cose sono collegate?»

«Niente, visto che non voglio proprio scommettere, voglio solo trovarli.» sospirò Aubrey, abbassando la testa quando Lexy guardò verso di loro. I due, ancora rannicchiati, si affrettarono ad attraversare la Sala Grande cercando di non dare nell'occhio, prima di imbattersi in Lee Jordan che rise sotto i baffi.

«Dove ve ne state andando?» chiese il ragazzo con un sorriso furbo.

«Hai visto George?» domandò Aubrey, cogliendo al volo l'opportunità.

A quel punto, gli occhi di Lee si spalancarono: «Aspetta, non sei George? Fred Weasley, tu sei venuto qua con Lexy, non puoi andare ad appartarti con la sua migliore amica -»

«Si sono scambiati per scherzo.» lo interruppe malamente Fred: «Ed è per questo che dobbiamo trovare George al più presto.»

«Mh.» Lee si grattò il capo: «Mi ha detto di reggergli il bicchiere mentre andava da qualche parte, ma non mi ricordo dove -»

Improvvisamente Aubrey lo interruppe, indicando un punto: «Laggiù!»

I tre si voltarono giusto in tempo per vedere George che spariva dietro ad una porta, non in modo volontario: per una volta, il suo viso aveva l'aria scossa. Nel momento in cui la porta si chiuse, Aubrey e Fred si alzarono in piedi, correndo dietro a George. Aprendola, notarono che dava su un corridoio inspiegabilmente deserto che i due percorsero fino in fondo, giusto in tempo per sentire alcune grida soffocate provenire da una delle aule vuote.

«Là dentro.» soffiò Fred mentre si avvicinavano alla porta. Aubrey voleva suggerire di aspettare finché Ludo non se ne fosse andato ma per Fred l'idea di abbandonare suo fratello a se stesso era troppo, così aprì la porta. Una volta dentro, trovarono Ludo che parlava in modo fermo, puntando l'indice verso George che sembrava leggermente nervoso. Nel pieno della sua altezza, Ludo aveva veramente un'aria terrificante, soprattutto per via delle sue fattezze piegate in una smorfia arrabbiata.

«- voi due eravate troppo piccoli per scommettere in ogni caso -»

Fred lo interruppe gridando: «George!» per poi dirigersi a passo spedito verso di lui, fermandosi solo a qualche metro da Ludo e realizzando che non era molto pronto per duellare.

«Fred non ci crederai.» disse George rivolgendosi a Aubrey: «Ha detto che non vuole darci nessuna vincita indietro -»

«E giustamente.» replicò Ludo rigidamente: «Troppo giovani per scommettere e nessuno crederebbe mai a un paio di ragazzini come voi piuttosto che a me

«Sono sicuro che qualcuno dissentirebbe se usassimo un Pensatoio.» ribatté Fred: «Soprattutto considerando che lei, quella sera, era ubriaco: mi domando proprio a chi crederebbero.»

«E a chi, se posso chiedere, avreste intenzione di mostrare questi ricordi?» disse Ludo con la bocca deformata in un sorriso malevolo: «Non riceverete nemmeno uno zellino dei vostri soldi, non faccio accordi con gente piccola come voi. Ora, se volete scusarmi, devo tornare al Ballo perché, al contrario di voi tre, le persone noterebbero la mia assenza.»

Fred Weasley ~~ Lemons into Lemonade [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora