1. Espresso per Hogwarts e buoni propositi

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"Quando la vita ti offre limoni si fa una limonata, tutti lo sanno. Alle volte quei limoni hanno bisogno di essere spremuti con un tritacarne..."


«Oh mio Dio, oh mio Dio, oh mio Dio Aubrey!»

Aubrey non ebbe bisogno di guardarsi attorno per capire a chi appartenesse la voce. C'era solo una ragazza del sesto anno, considerando tutta la scuola, che avrebbe detto le parole "oh mio Dio" così tante volte consecutivamente. Si girò e vide Lexy, la sua più vecchia e cara amica, fiondarsi su di lei per stringerla in un abbraccio teatrale.

«Hey amica.» disse, lasciando cadere il suo baule a causa dell'abbraccio stritolante: «A cosa devo tutti questi "Oh mio Dio"? Non pensi di averlo invocato abbastanza?»

A Lexy non sembrava importare a giudicare dall'esuberante sorriso sulla sua faccia: «Questa volta è obbligatorio, Aubrey, perché non potrai credere a questo: indovina chi mi ha mandato un gufo durante l'estate? Indovina, indovina...okay, bene te lo dirò -»

«Ma stavo per indovinare!» replicò Aubrey.

«Non ci saresti mai riuscita. Sei pronta? Sei pronta a questo? No, non sei pronta.» gridò l'amica, saltellando sul posto. Aubrey sbuffò impaziente, con un sopracciglio alzato, al che Lexy confessò: «Roger Davis. Proprio quel Roger Davis, hai capito bene. Mi ha inviato un gufo...nel senso, mi ha mandato un gufo, non è che me lo ha spedito in un pacchetto. Comunque, mi ha scritto una lettera e abbiamo parlato.»

«Ma è meraviglioso Lexy!» esclamò Aubrey, cercando di dimostrare abbastanza entusiasmo da essere anche solo leggermente paragonabile a quello dell'amica: «Che cosa vi siete detti?»

«Be'...si trattava solo dei compiti delle vacanze di Pozioni.» ammise Lexy con la voce che si affievoliva: «Ma conta lo stesso, insomma poteva scegliere chiunque ma ha deciso di chiedere a me. Sono ancora scioccata in realtà. Dammi un pizzicotto così so di non stare sognando!»

Conoscendo già le conseguenze, decise di seguire comunque l'invito dell'amica stringendole bruscamente un lembo della pelle del braccio, provocandole un grido di dolore. Aubrey si beccò un'occhiataccia da parte della bionda, che ritrasse immediatamente il braccio.

«Perché me lo hai dato così forte?»

La riccia rispose con un'alzata di spalle, sorridendo subdolamente: «Stavo solo eseguendo gli ordini.» 

Detto questo riprese in mano il suo baule e iniziò a trascinarlo verso l'Espresso per Hogwarts.

«Muoviti, saliamo sul treno. Non vorrai mica doverti sedere di nuovo con un gruppo di primini, o sbaglio?»

Nonostante i rapidi movimenti, Aubrey non riuscì ad evitare che la madre la braccasse per salutarla drammaticamente con molti (non necessari) baci sulle guance e un uso eccessivo dell'espressione "Mi mancherai tanto!". Era già un momento imbarazzante, se non fosse stato peggiorato ulteriormente da Lexy che sghignazzava da lontano.

Con la coda dell'occhio, Aubrey avvistò un lampo di vivaci capelli rossi e riuscì a liberarsi dalla presa della madre appena in tempo per vedere George (o forse Fred, non lo sapeva) che le passava di fianco. Lexy rise ancora più forte quando gli occhi della sua amica si spalancarono per l'orrore.

«...e voglio una lettera ogni settimana, okay tesoro? Tuo padre e io abbiamo bisogno di sapere che tu sei al sicuro, inoltre anche le tue sorelle -»

«Non facciamo finta di credere che si interessino, ma okay, mamma, lo farò, come sempre.» Aubrey riuscì ad allontanarsi dalla madre. Era difficile, sotto il suo sguardo, lanciare un'occhiata a George/Fred ma in qualche modo ci riuscì e fu sollevata nel vedere che non si erano accorti di lei, così da evitarle uno spettacolo di pubblica manifestazione di affetto.

Fred Weasley ~~ Lemons into Lemonade [traduzione italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora