«In realtà, fingermi te è stato abbastanza facile.» fu la prima cosa che le disse Fred quella notte, quando si incontrarono dopo che tutti gli altri erano andati a dormire.
Pur se questa rivelazione la fece sentire più rilassata, il sentirsi definire noiosa tra le righe la offese leggermente. In ogni caso, era una cosa da dire molto da Fred, tanto che probabilmente non l'aveva detto con un intento malizioso.
«Quindi, essere me...aspetta, da dove saltano fuori tutte quelle forcine?» domandò Aubrey, d'improvviso consapevole di come i suoi capelli fossero acconciati ad opera d'arte.
Fred alzò le spalle: «Le ho solo chieste in prestito alle ragazze.»
«Ragazze? Quali ragazze? Ho Lexy e basta!»
«Le ragazze.» ripeté lui in modo quasi sinistro: «I tuoi capelli continuavano a venirmi in faccia per cui li ho sistemati, semplicemente questo.»
«Sì ma...come? Come ci sei riuscito meglio di me?» gli domandò mentre allungava la mano per toccarli, prima di ritirarla velocemente, consapevole di quanto fosse fastidioso: «Mi ci sono voluti anni per capire come legarli e tu ce l'hai fatta in un giorno...»
«Pensavo saremmo andati alla ricerca del libro.» le disse Fred con un sopracciglio alzato: «A meno che tu non voglia parlare di capelli tutta la notte.»
«Pensavo di essere io quella organizzata.» mormorò Aubrey.
«Magari mi stai contagiando.»
Lo guardò per qualche istante prima di scuotere la testa confusa: «Mi dispiace, ma mi rifiuto di credere che tu abbia imparato semplicemente così, dal nulla, è ridicolo.»
«Quando Ginny era piccola le acconciavo i capelli.» replicò allora lui, alzando nuovamente le spalle: «Inoltre, sono abbastanza bravo a trovare soluzioni ai problemi.»
«Sei persino riuscito a farti una treccia su un lato, è bellissima!» soffiò Aubrey: «Com'è possibile che quando io ho i miei capelli, questi esplodono ovunque e invece, quando li hai tu, cooperano e stanno in trecce e pettinature varie? Non è per nulla corretto!»
Fred le lanciò un sorriso furbetto: «Wow, veramente ci siamo scambiati i ruoli...»
Sentendo questo, Aubrey si drizzò un poco, ricordandosi che era lei quella in carica: «No. No, non è vero, sono ancora me stessa anche se sono imprigionata nel tuo corpo e io...aspetta, come facciamo ad entrare nella Biblioteca se è chiusa?»
«Non è mai chiusa per me.»
«Oh, hai le chiavi?»
«No, qualcosa di meglio, ho una chiave per la scuola...o avevamo prima di darla a Harry. In ogni caso la sappiamo a memoria, non preoccuparti.» disse con un ghigno: «Ed è proprio quiiiiiii...»
Chiaramente, aveva calcolato male i tempi e la "i" continuò per altri dieci secondi buoni prima che i due si fermassero davanti ad uno dei dipinti della scuola. Fred iniziò a tastare il bordo della cornice, giusto nel momento in cui iniziarono a sentire un rumore di passi avvicinarsi. Aubrey iniziò ad andare nel panico ma Fred continuò il suo lavoro, sorridendo quando si sentì un impercettibile "click" a cui seguì lo spostamento su un lato del ritratto stesso.
«Voilà, dovrebbe condurci direttamente in Biblioteca. C'è un piccolo salto alla fine, ma niente di che.»
Dopo alcuni secondi, Aubrey gli diede una leggera sberla sul braccio, imbronciata per nessuna particolare ragione.
«Ahi!» si lamentò Fred anche se lei sapeva di non avergli fatto alcun male: «Per che cos'era?»
«Per essere troppo bravo in questo! È passato solo un giorno e non so come, tu sei già migliore di me.» protestò lei: «Dai, andiamo prima che qualcuno ci scopra.»
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Fred Weasley ~~ Lemons into Lemonade [traduzione italiana]
Fanfiction«Scusa, ma perché ti piace George? È il gemello brutto.» «Avete letteralmente la stessa faccia.» «E riesco comunque ad essere più attraente: impressionante non è vero?» Per il suo sesto anno a Hogwarts Aubrey Jackson, fiera Tassorosso, si era data s...