.7. Il viaggio in auto💎

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CAPITOLO 7 

<<Credo sia arrivato il momento di andare via, so che ci tenevi tanto a vederli, ma abbiamo una missione, l'hai dimenticato?>>.

<<No, affatto...>>. Dissi scuotendo la testa <<Non ne ho mai dimenticata una, ma so che loro sono pronti ad una nuova missione, potrebbero aiutarmi se...>>.

<<Forse dimentichi cosa è accaduto l'ultima volta, metteresti in pericolo ancora una volta i ragazzi?>>.

Distolsi lo sguardo, non avevo il coraggio di guardarli, non volevo metterli in pericolo. Feci un passo in avanti, per poter raggiungere Jared, rassegnata più che mai, ma una mano mi ostacolò il corpo impedendomi di proseguire.

<<La decisione spetta a noi>>. La voce di Luke si fece più profonda, e in meno di un secondo mi ritrovai il suo corpo davanti al mio, aveva sostituito il braccio, ora poteva proteggermi meglio. Abbassai la testa sentendomi indifesa, non ero più io, nessuno aveva mai osato prendere il controllo su di me.

<<Se a Kate non dispiace...>>. Disse ancora Jared, lo fece guardandomi, o almeno ci provò, chinò la testa da un lato per poter avere una visione più ampia su di me, guardandomi negli occhi avrebbe potuto controllarmi meglio, ma Luke seguì la sua testa per impedirgli anche solo di poggiare lo sguardo su di me.

<<Credimi, a Kate non dispiace>>.

Jared sostenne il suo sguardo, quasi con cattiveria, rimase fermo per un po' davanti a quella maledetta porta, non voleva per niente andare via, stava perdendo ogni controllo su di me e questo avrebbe portato a qualcosa di davvero grave. Varcò la soglia chiudendo la porta alle sue spalle, senza aggiungere altro, lasciandomi finalmente con i ragazzi, fu allora che riuscii a respirare. Gli occhi di Luke si soffermarono su di me, mi fissavano senza sosta, mentre la sua bocca si sigillò senza proferire parola.

<<Kate>>. Stavolta a parlare fu Jason, attirò la mia attenzione, facendomi distrarre. <<Cosa dobbiamo fare?>>.

<<Ora andremo tutti a New York, sono sicura che vi piacerà casa mia>>. Si guardarono per poi sorridere, la vecchia squadra era tornata, i fratelli Lewis e la piccola Kate avrebbero affrontato una nuova missione. <<Andate a preparare le vostre cose, vi aspetto di sotto>>.

I ragazzi corsero dopo l'ordine, erano tutti felici, tranne uno: Luke. Attese che tutti andassero via prima di avvicinarsi cautamente a me, si chinò in avanti, con pochissimi centimetri di distanza dal mio viso, sicuro di sé, mi disse:

<<Dobbiamo parlare>>.

<<So cosa vuoi chiedermi, ma non abbiamo tempo>>. Dissi fredda come sempre, con Luke era diverso, sembrava essere sulle montagne russe, il nostro rapporto migliorava dopo una terribile litigata, ma peggiorava il giorno dopo anche con una tazza fuori posto. Riuscivamo comunque a risolvere tutto: io con la mia calma, facendolo ragionare, e lui con la sua fottuta voce calda, con l'espressione compiaciuta e quelle frasi tanto sporche da farmici sentire allo stesso modo.

<<Non vuoi parlarne, ho capito. Sappi solo che ho capito tutto>>.

Abbassai la testa e salii i pochi gradini prima di fermarmi, di spalle, non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi, avrei pianto a dirotto e sarebbe accaduto di peggio.

<<Questo non cambierà le cose, Luke. Ti prego, sta al tuo posto>>. Detto ciò salii gli ultimi gradini, mi sentii quasi in colpa, non riuscivo davvero a capire perché mi stessi comportando in quel modo con delle persone che mi volevano bene. Camminai senza fermarmi, le stanze erano piene, i ragazzi stavano preparando le loro cose per poter venire a New York con me, Tim era seduto sul letto nella camera di Julian, lo guardava mentre si preparava, ma mi guardò camminare per tutto il tempo. Mi fermai solo quando raggiunsi la mia stanza da letto, la porta era chiusa, forse da tempo. Poggiai la mano sulla maniglia e feci forza aprendola, la spinsi leggermente e, mentre la porta scorreva verso l'interno lentamente, ebbi una visione molto più estesa su tutta la stanza. Mi venne un colpo al cuore, finalmente la rividi ancora una volta, era proprio come l'avevo l'asciata l'ultima volta, potevo dedurre che nessuno entrava, forse per non rivivere quel dolore.

Black Diamond (Assassin Night)💎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora