Black Diamond (Assassin Night)💎

.14. I biglietti💎

CAPITOLO 14

LEGGETE ASCOLTANDO:

Don't Blame Me - Taylor Swift 

Breakfast - Dove Cameron

Guardavo il piano, osservavo il muro ricoperto di foto, le informazioni che avevo raccolto mi stavano facendo riflettere. Ricordai la conversazione della sera prima avuta con Axel, forse avrei avuto un'occasione per poter raggiungere il diamante, l'unico problema erano i ragazzi, lui non avrebbe accettato di concedermi dei biglietti in più per poter portare con me i miei fratellastri. Presi il cellulare pensandoci su, se lo avessi chiamato avrei sicuramente avuto un posto all'asta, insieme a lui ovviamente, ma i ragazzi mi avrebbero lasciata andare da sola? Magari avrei solo dovuto escogitare un altro piano.

Rassegnata mi alzai da quel letto ancora disfatto, non era proprio da me lasciarlo in quelle condizioni, la mia stanza era sacra, la mettevo di solito in ordine, nonostante avessimo qualcuno che puliva casa. Mi incamminai verso la porta, pronta a cambiare qualcosa del piano nonostante non ne fossi tanto sicura. Scesi lentamente le scale, non volevo per niente fare rumore, magari fossero usciti tutti, sarei stata al sicuro da tutti quegli sguardi, dalle sue parole, da tutto ciò che mi avrebbe potuto ferire.

<<Kate>>. Mi fermai sui gradini, sollevai la testa e serrai le labbra aspettando che continuasse a parlarmi. <<Immagino che, nonostante ti abbia detto di smettere con il piano, stai continuando, non è così?>>. Distolsi lo sguardo dopo averlo guardato per un po', Gregor sapeva che avrei continuato, non mi sarei mai e poi mai tirata indietro davanti ad una missione, i miei genitori sarebbero andati contro tutto e tutti pur di portarla a termine e io non mi sarei tirata indietro. <<Potrebbe finire male, potresti ricadere in...>>.

<<Non lo farei mai>>. Stavolta riuscii a guardarlo, non lo facevo da tempo.

<<Cosa ci sarebbe di diverso dall'ultima volta?>>.

Abbassai la testa sulle scale, proprio in direzione dei ragazzi, li guardai sorpresa di vederli insieme, parlavano di qualcosa in particolare, stringevano fogli che riuscii solo dopo a intravedere di cosa trattavano. Socchiusi le labbra e accennai un lievissimo sorriso, stavano parlando del piano, riuscii a vedere la foto del diamante su alcuni fogli, insieme a delle informazioni, erano così concentrati su un qualcosa che non riguardava loro, volevano solo aiutarmi, avevano il terrore di perdermi ancora e li capivo, avrei fatto di tutto per i ragazzi, per vederli sorridere, per poter vivere una vita intera con loro senza che nessuno potesse dirmi qualcosa.

<<Kate>>. La sua voce mi riportò ancora una volta alla realtà. <<Tutto questo non durerà, lo sai>>.

<<So solo che loro sono qui per me>>.

<<E io no?>>.

<<Non ho detto questo...>>.

<<No, hai ragione. Non hai detto questo, ma l'ho capito dal tono della tua voce, vuoi negarlo?>>.

Scosse la testa, aveva confermato tutto ciò che pensavo. Poggiai la schiena contro il muro, misi le braccia conserte, proprio sul petto e continuai a guardarlo.

<<Credi davvero che per loro riusciresti a non farti di quella merda?>>.

<<Ne sono sicura>>.

<<No, non lo sei. Ti sono stato accanto per anni, ti ho cresciuto io, Kate. Nel bene e nel male, rinunciando a tutto ciò che avevo, ma non ci sei riuscita per me>>. Lo fissai come se avesse detto qualcosa di davvero impronunciabile. <<Sono sicuro che non cambieresti per loro, o forse sì?>>. I miei occhi non smettevano di guardarlo, era davvero un brutto periodo per me, tutto mi feriva, soprattutto le persone che amavo. L'essere morta per pochi minuti mi aveva sconvolta al tal punto da indebolirmi, per poco tempo mi ero persa nel vuoto, sola, in un hotel, alla ricerca di informazioni che non potevo ottenere da lontano. Mi rimproveravo di non essere andata da loro prima, dovevo stare con i ragazzi, far sapere loro che fossi viva, invece sono stata controllata da un coglione. Stuprata, sotto controllo, quasi uccisa una seconda volta e ora la mia testa che non faceva altro che darmi la colpa, dov'era finita la Kate forte di qualche mese prima? <<Sei cambiata, Kate. Le loro parole per te sono ordini, ti lasci abbindolare>>.