Quinto Capitolo.

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Nella fanfiction c'è presente di violenza, droga e sesso esplicito. Se siete suscettibili sull'argomento: non leggete.

Quinto capitolo.

Aprì lo scatolone e trovai varie bustine con dentro delle piccole perline bianche, più spessa della cocaina «Questa, ragazzi, sono i sali da bagno.» La droga di cui parlava una settimana prima. Presi una busta e la guardai attentamente, come era possibile che un stupefacente del genere causavano tanti disagi, «Come vi ho già detto si diventa violenti e cannibali assumendola, non dovete provarla minimamente.» Ebbi l'impulso di intascarmi una bustina, per scoprire se davvero causasse tanto disagio. Mi leccai le labbra, tornando a lavoro.

Iniziai a svuotare lo scatolone aiutato da Peers, il quale domandò «Se hai detto che costa tanto al grammo, sei sicuro che la compreranno?».

Scottie annuì e iniziò a pesare i sacchettini, uno a uno, «Si, ricordati che è stata richiesta.» Sospirò, muovendo freneticamente la gamba, quando succedeva portava sempre brutte notizie «E Jared ci farà concorrenza, per questo voglio farlo saltare prima.» Rimasi in silenzio.

«Se fosse per me sarebbe già morto stecchito, ha quarant'anni e si crede Dio.» Sapevo che Jared e la sua banda non fossero dei ragazzini, ma gli avrei dato venticinque anni, non quaranta. Certe cose ancora non le sapevo ancora.

«Tanto ce l'ha a morte con me, non preoccuparti, Red.» Parlai piano e finì di svuotare lo scatolone. «Da quando seppe che sono un Malik non mi ha dato tregua e sinceramente non ho mai capito il motivo.» Peers iniziò a fissarmi intensamente e il suo sguardo saettava da me a Scottie, «Che avete voi due?» I loro sguardi erano troppo complici, la cosa mi puzzava. Sembrava quasi che fossero agitati, peggio spaventati.

I due erano i più grandi della banda, entrambi avevano ventisei anni e, ovviamente, trattavano me come un ragazzino. Avevamo nove anni di differenza e la cosa pesava spesso. Non ero libero di fare molto e mi trattavano come il loro fratellino indifeso.

«Non succede nulla, stavo solo pensando.» A cosa, appunto.

Mi avvicinai al bancone e li fissai entrambi, «Mi state nascondendo qualcosa?» Loro scossero la testa, iniziando a trovare qualsiasi tipo di scusa, arrivarono a darmi del paranoico. «Qualsiasi cosa sia, la scoprirò da solo.» Dissi più a me stesso, recuperando le mie cose, pronto per tornare in istituto.

***

Uscì dalla doccia e mi legai l'asciugamano sulla vita, iniziando a pettinarmi i capelli con il pettine. Sentivo un forte senso di fame, colpa —probabilmente- dello spinello che mi fumai appena trequarti d'ora prima. Finì di asciugarmi e rimasi nudo, contemplandomi allo specchio. Ero un narcisista spesso e volentieri, amavo il mio aspetto e mi curavo rendendo più perfetto di quello che ero già. Scossi la testa e mi vestì, pronto per recuperare qualsiasi tipo di cibo, bastava solo che fosse sostanzioso e avrei mangiato di tutto.

«Zayn?» Sentì una voce femminile proveniente dalla mia stanza, aprì la porta appena e guardai Debbie sedersi sul mio letto. Erano passati dei giorni da quando fu picchiata da Thomas e sembrava che si stesse riprendendo perfettamente, se non fosse per il collarino al collo.

Feci un respiro profondo e uscì dal bagno, cogliendola di sorpresa «Non volevo spaventarti.» Cercai di scusarmi, «Comunque cosa ci fai qui?» Mi passai una mano tra i capelli e la fissai, spazientito.

Debbie ondeggiò i suoi capelli biondi e mi guardò sbattendo più volte le palpebre, «Mi mancavi.» Sussurrò, stringendo con le mani il mio lenzuolo e disse «Oggi non ti ho visto per tutto l'istituto.».

The Bad Boy || Zayn Malik||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora