Nella fan-fiction c'è presente di violenza, droga e sesso esplicito. Se siete suscettibili sull'argomento: non leggete.
Sedicesimo capitolo.
Fissai il soffitto nel silenzio più assoluto.
Erano le due del mattino ed ero l'unico sveglio in quella grande casa. Dopo aver parlato con Michael ero più intenzionato a finire questa storia una volta per tutte. Non me ne ero reso conto fino a ora: sono stanco di questa vita.
Sbuffai e mi girai su un fianco, se avessi avuto con me dell'erba in questo momento starei già rollando una canna. Non riuscivo a prendere sonno, non perché avessi paura ma per agitazione. Se qualcosa fosse andato male? Un'altra morte non potevo sopportarla, Peers, il mio amico, ero morto per me come mio padre. Come potevo accettare altro sangue innocente sulle mie mani?
Scossi la testa e affondai il viso nel cuscino, mi serviva dormire, dovevo dormire. Il giorno seguente saremmo tornati a casa e Michael con i suoi uomini ci avrebbero raggiunti in serata.
Pensai a mia madre e a quanto le volessi bene, facevo tutto questo per lei. Mamma voleva una vita felice per me e me la sarei costruita, passo per passo. Poi c'era Debbie, la mia Debbie, lei con un passato tormentato ma con una forza sovrumana. Volevo una vita felice soprattutto per lei, mancava poco a Natale e all'anno nuovo, mi sarebbe piaciuto portarla a casa da mamma e festeggiare tutti insieme. Come si dice: nuovo anno, nuova vita? Insieme avremmo ricominciato tutto. Ci mancava l'anno prossimo e avremmo avuto il diploma, non era male come prospettiva di vita. Certo, tutto questo se fosse andato tutto secondo i piani. Ma la vita mi ha insegnato che niente va secondo le tue aspettative, ed ero agitato soprattutto per questo. Sentivo che qualcosa non andava bene.
Presi il telefono e aprì le fotografie, cliccai su quella interessata e la fissai per qualche secondo. Raffigurava Debbie nel mio letto addormentata, mentre stringeva il cuscino e indossava la mia maglia. Mi mancava, non potevo negarlo.
L'avevo delusa, lo capivo dal messaggio arrivato qualche ora prima. Le avevo promesso che sarei andato da lei in serata, invece sono scomparso senza darle una spiegazione.
Guardai l'ora e fui indeciso se chiamarla o meno, ma necessitavo di sentire la sua voce così premetti sul tasto verde, facendo partire la chiamata.
«Rispondi ti prego» mormorai, tirandomi le coperte fin sopra le spalle «Debbie svegliati...»
«Pronto?» Una voce assonnata risposte e non potei che sorridere «Zayn sei tu?»
Ridacchiai «Si».
«Ma che ore sono? È notte» borbottò «Non possiamo parlarne domani, sono arrabbiata con te!» Come immaginavo.
Mi tirai su a sedere «Lo so, lo so, sono pessimo. Ma sono dovuto partire per una questione, domani torno e sistemerò tutto!».
La sentì sospirare «No Zayn, non sistemerai nulla. Tu credi di poter fare ciò che vuoi e pensare alla tua ragazza solo quando ti fa comodo?» Pensavo a lei continuamente, ma non lo sapeva «Mi hai ferita, lo capisci? Te ne vai per qualche questione di droga, vero? Perché a te frega unicamente di quelle schifezze! Sei un'egoista e non voglio avere attorno persone come te, ci ho pensato tutta la sera e hai ragione: noi due non possiamo stare insieme, tu distruggi tutto! Non dire che cambierai se non lo farai» Quelle parole mi fecero di un male che manco sarei stato in grado di spiegarlo né a gesti né a parole. Rimasi in silenzio per qualche secondo, la sentivo respirare pesantemente nel suo caso segno di nervosismo.
Dovevo risolvere o almeno provarci per una volta «Hai tutto il diritto di sentirti così, ma sto cercando di cambiare. Ho bisogno di te per riuscirci, ti prego domani parliamone faccia a faccia. Dammi questa possibilità» Non ero bravo nel chiedere scusa a una persona, in verità non ero bravo in nulla se non nel disegno.
«Hai solo domani poi non ti aspetterò più» Cercai di rispondere, ma attaccò. Non potevo darle torto, avrei fatto la stessa cosa al suo posto. Ora l'agitazione di prima si è triplicata, se non peggio.
Debbie era la mia prima vera ragazza, si all'inizio stavo con lei per scoparla. Un maschio ha bisogno di una figa, si sa. Ma mentre i mesi passavano la nostra relazione era cambiata. Guardavano film, studiavamo, parlavamo e via dicendo. Non avevamo una relazione interamente girata sul sesso, come tutte le mie precedenti relazioni. Debbie era riuscita a tirare fuori un lato di me sconosciuto. Un lato strano e nuovo, ma tutto questo mi piaceva.
Voleva che io cambiassi e lo volevo anche io, risolto il problema Jared sarebbe cambiata tutta la mia vita. Lo giuravo a me stesso.
Il suono della sveglia mi fece lamentare, non potevano già essere le sette del mattino. Mi coprì fino alla testa con le coperte e feci finta di nulla, cercai di ignorare la sveglia e di continuare a dormire. Mancava così poco, vedevo Morfeo a braccia aperte e io volevo tanto abbracciarlo; ma la porta si aprì di scatto.
«Forza Zayn dobbiamo prepararci!» Avrei ammazzato Thomas, poco ma sicuro.
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The Bad Boy || Zayn Malik||
Fanfiction«Non hai paura di un drogato?» ____________________ All rights reserved to ©zjmssmile Crediti copertina: @acousticzain