Ottavo capitolo.

1K 59 9
                                    

Nella fanfiction c'è presente di violenza, droga e sesso esplicito.Se siete suscettibili sull'argomento: non leggete.

Ottavo capitolo.

Cercai di divincolarmi, invano. Ero spaventato da quello che Jared potesse fare a Debbie, non volevo che si facesse male per colpa mia.Rimasi al buio e solo in quella stanza per ore, non sapevo quante tempo fosse passato da quando fece irruzione nel magazzino. Sentivo la faccia livida e ogni osso del corpo rotto, i polsi pulsavano e facevano male per via delle corde strette. Avevo necessita di bere.«Jared ha detto di buttarlo in mezzo a una strada» Sentì delle voci lontane, fissai la porta e in un batter d'occhio si aprì, mostrando due scagnozzi di quel pezzente. Non dissi niente, rimasi a fissarli mentre si avvicinarono a me. Mi liberarono dalla corda e con una spinta mi buttarono a terra.«Non devi fargli niente, sono gli ordini».«Stai zitto!» esclamò l'altro, fregandosene delle parole del rosso.Tentai di alzarmi in malo modo e quando fui sulle ginocchia, sentì un calcio dritto sui reni che mi fece gridare. Spinsi le mani sul pavimento, aprendo la bocca e sgranando gli occhi. Non potevo reagire, non ne avevo le forze.«Finiscila, Mark» Il rosso mi sollevò da terra e mi ritrovai sulle sua spalle, quasi fossi un cadavere da buttare. Non mi curai degli imprechi dell'altro, quando finalmente mi trovai fuori da quel magazzino e successivamente dentro a una macchina. Finalmente mi lasciano andare, pensai.
Passarono minuti e minuti prima che l'auto si fermò, non guardai dove fossi, sperai solo che facessero in fretta a liberarsi di me. Non avevo paura della morte, ma avevo un pensiero fisso: se fossi morto chi si sarebbe preso cura di Debbie?
«C'è un messaggio da parte di Jared: non sfidarlo più» disse il rosso, prendendomi dai piedi e tirandomi fuori dalla macchina. Finì su del terriccio e dei aghi da pino, non mi guardai attorno, ma capì di essere nel bosco. Sentì il corpo cedere poco a poco. La voce del tizio sparì, sentì uno sportello sbattere e un'auto sgommare. Ero solo e per la prima volta volevo qualcuno accanto.

«Red zitto!» Sentì da lontano.
«Deve essere qua da qualche parte, il biglietto era chiaro!» rispose l'altra voce.
«L'ho trovato!» Due mani mi girarono sottosopra, facendomi finire a pancia all'aria «Zayn, sveglia» Dell'aria mi arrivò dritto sul viso.
«E' morto?».
«No, ha polso» Rispose la persona che mi stava dando aria. Con un dolore lancinante aprì lentamente gli occhi, ritrovandomi un Rich tutto sfocato «Zayn mi riconosci?» annuì lentamente, dopo essere stato messo in auto. Se avessi avuto le forze li avrei presi a pugni, specialmente dopo tutte le bugie.
«Cosa credevi di fare?» domandò Red, fissandomi dal suo posto accanto al mio.
Respirai profondamente, pensando a tutto ciò che avevo scoperto. Peers e Scottie stavano nei posti anteriori, Red guidava. Strinsi i pugni causandomi del male, avrei voluto ammazzarlo. Fottuto figlio di puttana. Uccise mio padre e non ebbe nemmeno le palle di dirmi come stavano le cose. Mi fece credere a delle bugie, tutti lo fecero anche mia madre. Mi sentivo preso in giro, «Ho pagato il mio prezzo, ma ho scoperto tutto» Lì vidi sbloccarsi «So di come hai ucciso mio padre e di come mi hai mentito per anni» Fissai Red dallo specchietto «Mi hai mentito prendendomi per il culo» urlai, facendolo spaventare a tal punto che inchiodò.
Si girò di scattò a guardarmi «Zayn non sai di...».
«E' vero?» tuonai, incazzato nero. Sapevo di non avere forze per un confronto diretto, ma riuscì a trovare l'energia di riuscire a parlare e sapere una volta per tutte la verità.
Lo fissai con un'intensità che lo fece annuire, confermando le parole di Jared, così guardai Peers e Scottie «Voi due lavoravate per quella merda?».
«Erano altri tempi, non puoi capire sei troppo piccolo.» parlò Scottie. Distolsi lo sguardo, guardando fuori dal finestrino. Pensavano ancora di riuscire a plasmare i miei pensieri, sperando che mi convincessi di essere io quello sbagliato.
«Buffo vero? Nonostante tutto sono troppo piccolo per capire. Invece capisco, ho capito che Red ha ammazzato mio padre, mi ha mentito e con questo tutti voi. Ero legato a lui, lo sapevate tutto e ve ne siete sbattuti i coglioni» Aprì lo sportello, mettendo giù il primo piede, sentendo un dolore penetrante. Ma non feci vedere quanto stessi soffrendo, lo avevo fatto già per troppo tempo. «Preferivo che non foste venuti a prendermi, sono fuori» Scesi dall'auto e chiusi lo sportello, allontanandomi a passo lento.
«Non puoi dirlo sul serio» Urlò Rich, scendendo dall'auto «Puoi avercela con loro, ma io non ti ho mai mentito!» Esclamò, cercando di fermarmi e farmi ragionare.
Iniziai a ridere nervoso «Non hai fatto nulla?» Lo guardai «Li hai coperti, mi hai preso per il culo come loro. Non me ne frega più un cazzo».
Mi fissò implorante, sapeva di essere nel torto «Rimarresti solo, come faresti a...».
«Non sono più solo» Ho la mia Debbie, pensai, andandomene.


The Bad Boy || Zayn Malik||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora