Terzo capitolo.

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Nella fanfiction c'è presente di violenza, droga e sesso esplicito.
Se siete suscettibili sull'argomento: non leggete.

Terzo capitolo.

Mi sentì strattonare da un braccio e pensai di essere fottuto, ma quando mi girai trovai due occhioni azzurri che mi scrutarono dal vicino «Dove vai?» Debbie si morse il labbro e lasciò leggermente la presa, senza interrompere il contatto visivo.
Alzai le spalle e ricominciai a camminare, non dovevo dare nessuna spiegazione a nessuno e tantomeno a lei.
«Zayn!» Prese a rincorrermi e si posizionò davanti al me «Non si può uscire dall'istituto senza un parente, dove credi di andare?» La sua voce acuta, quanto basta, mi tartassò i timpani.
La spostai «Non sono cazzi tuoi, non credi?» Mi tirai su le maniche della felpa e camminai nell'oscurità.
«Invece si, siamo amici!» Roteai gli occhi e mi fermai, vedendola venire verso di me «Tra amici non ci si tratta così, lo sai?» Alzai un sopracciglio e ridacchiai.
«Debbie quando capirai che non siamo nulla io e te?».
La biondina scosse la testa e si avvicinò, abbracciandomi, questo che mi fece rimanere sorpreso «Ti prego...» Sussurrò così gravemente che pensai di essermi immaginato quel lamento. Indietreggiai cercando di divincolarmi dalla sua presa, ma andai a sbattere contro il muretto, causandomi un gemito di dolore per il colpo subito alla schiena.
«Tu non vuoi realmente essere mia amica.» Debbie alzò lo sguardo e annuì, affondando il viso nell'incavo del mio collo. «White, basta.». Ma la ragazza non accennava a mollare la presa e io ero sempre più in ritardo. «Non posso portarti con me, è pericoloso.».
«Perché?» Mormorò e presi le sue mani, girandola con la schiena contro il mio petto «C-Cosa fai?».
Sorrisi, mordendomi il labbro e le sussurrai «Io sono un cattivo ragazzo e tu non mi vuoi attorno.» Accarezzai con la sua mano la pelle scoperta della pancia, facendola rabbrividire «Sei troppo pura per me.».
«Possiamo essere amici, posso cambiare!» Rimasi sorpreso da quella affermazioni, era la prima volta che mi capitava di incontrare una ragazza disposta a tutto pur di avermi come amico. Ma ero un bastardo di natura e non sarei mai riuscito a non usarla per i miei scopi, così decisi di prendere la palla al balzo e di divertirmi.
«Qualsiasi cosa?» Passai l'indice attorno il suo ombelico e scesi lentamente con la mano. Debbie non rispose, ma annuì e appoggiò la testa sulla mia spalla, ancorandosi a me. «Brava bambina.» Risi e sbottonai i suoi jeans, intrufolando la mano nelle sue mutandine. Non mi sentivo minimamente in colpa, lei era consenziente e io volevo giocare. «Ti piacerà tanto» Le sussurrai, accarezzando con il pollice la clitoride, facendola irrigidire sul posto. Sapendo che lei fosse vergine, il gioco mi sarebbe piaciuto di più e si sa quanto siano sensibili le vergini.
Tenni stretti con la mano sinistra i suoi fianchi, sostenendola e con la destra iniziai a provocarle piacere dato i suoi lievi mugolii. «Se vuoi di più, dimmelo.» Avevo il pieno controllo su quella ragazza e la cosa mi eccitò. Non ero abituato a stare con ragazze con poca o zero esperienza, non per vantarmi ma avevo un giro di ragazze e donne mature abbastanza esperte da cui andare a divertire.
Guardai Debbie e vidi che cercò di parlare lottando contro se stessa, «S-Si... p-per...» Non continuò la frase poiché entrai con l'indice, deciso in lei. Inserì anche il medio e senza ascoltare i suoi lamenti allargai le dita per aver meglio accesso.
Mi posizionai meglio contro il muro «Te l'ho detto che faceva male, ma pensa quando sarà il mio cazzo e non le mie dita.».
«C-Continua...» Mi sentì sfidato e mossi velocemente le dita in lei, iniziando a sentire il suo calore e all'orecchio i suoi ansimi. Musica per le mie orecchie.Sentì il mio amico irrigidirsi contro il suo culo che detto fra noi, era tutto da mordere e sfondare. «Z-Zayn...» La sua mano si impadronì della mia e rallentò il movimento, rendendo il tutto più romantico. Nessuna ragazza utilizzò mai la mia mano per masturbarsi, ero alquanto sorpreso dalla sua iniziativa. Debbie mi affascinava, per quanto fosse rompicoglioni e assillante, aveva quel fascino da saltarellina che mi faceva drizzare il cazzo in pochi secondi.
«Ti sbatterei se avessi tempo.» Soffiai contro il suo orecchio «Ma ora non ne ho.» Interruppi ciò che stavamo facendo e mi leccai le dita, facendole l'occhiolino «Sei buona bambina, ci vediamo.».
Debbie sgranò gli occhi e si ricompose in tempo, prima che scavalcassi il muretto prese il mio piede e rimasi seduto su esso, a penzoloni. «Ti prego portami con te, farò la brava e... non ti darò fastidio. Fammi
uscire da qui con te.» La guardai e scossi la testa, quella ragazza mi avrebbe portato solo guai.

The Bad Boy || Zayn Malik||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora