Quindicesimo capitolo

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Nella fan-fiction c'è presente di violenza, droga e sesso esplicito. Se siete suscettibili sull'argomento: non leggete.

Quindicesimo capitolo.


Mancava una sola fermata per arrivare a Manchester, dove si trovava questo Michael. Ancora non riuscivo a fidarmi ciecamente di Thomas, qualcosa non mi quadrava. Perché insisteva così tanto nel voler venire con noi? Era una trappola?
Giravano molte domande nella mia mente, ma non riuscivo a dargli una risposta decente. Più volte mi risposi con "magari vuole solo aiutarmi senza torna conto" ma non ero stupido e quel pensiero era fin troppo stupido.
«Come troveremo Michael?» Parlò Rich, poggiando i piedi sul sedile di fronte al suo «Non voglio fare il guastafeste, ma Manchester non è piccola e metterci a bussare ad ogni porta mi senza da pazzi» aveva ragione.
Distaccai lo sguardo dal finestrino «Volevate andare a una festa, ma penso che sia un buco nell'acqua. Quante probabilità abbiamo che lo troviamo? E non sappiamo manco che faccia abbia» Feci una smorfia.
Solo in quel momento, Thomas, alzò lo sguardo dal telefono. Non faceva altro che giocare a quei giochini stupidi e senza senso. Quei giochi che ti rendevano coglione e dipendente. «Beh io so dove trovarlo» E quando cazzo voleva dircelo?
Rich scattò «Non credi che dovevamo saperlo questo dettaglio?» ringhiò, fissando male il riccio. Aveva espresso esattamente quello a cui stavo pensando.
Thomas alzò le mani «Se ve l'avessi detto non mi avreste portato con voi!» Si difese nei peggiori dei modi, poiché volevo fargli saltare la testa in quell'istante.
Non ero un tipo violento (il più delle volte) ma se mi incazzavo, allora, si diventavo violento con chiunque. Detestavo essere preso per il culo, sapevo vendicarmi per bene dopo un torto.
Lo fissai disgregando i denti «Ti ho già detto che finisci male se ci fai un torto, quindi è meglio per te che questa è l'ultima cazzata che fai» Lo avvertì e lo vidi deglutire. Volevo mettergli paura e ci ero riuscito.
Nessuno fiatò così tornai a guardare fuori dal finestrino, cosa che feci da quando misi il mio culo sul sedile. I paesaggi mi calmavano, anche se i pensieri non si placavano.
Debbie, anche se non volevo ammetterlo, stava sempre in un angolo della mia mente. Speravo che fosse al sicuro e che tenerla all'oscuro servisse qualcosa. Non volevo che si facesse male per colpa mia, questo anche mia madre; specialmente ora che avevamo ricostruito un rapporto.
Volevo rigare dritto e dopo che Jared si fosse tolto dal cazzo, avrei chiuso con tutto questa merda. Mi mancavano poche sedute con la psicologa Sarah e Natale si stava avvicinando, mancava poco più di un mese e forse, quest'anno, sarebbe stato diverso. Certo senza papà non sarebbe stato come una volta, ma con mamma e Debbie poteva essere già qualcosa.
«Stai pensando alla tua ragazza?» Thomas ruppe il silenzio, incrociando le braccia al petto «Non negarlo, il viso ti si è illuminato e stai sorridendo» Strinsi le labbra, stavo sorridendo davvero. E poi aveva definito Debbie la mia ragazza. Non le avevo mai fatto la proposta e fino a quell'istante non ci avevo manco pensato.
«Sinceramente sto pensando al fatto che meno sa e meglio è per lei» E continuano a sostenere che era meglio così.
Lo vidi annuire «Certo non è facile mentirle, ma è meglio per lei. Troppa merda e lei non ne ha bisogno» Non feci in tempo a rispondere, poiché il capotreno dichiarò che eravamo arrivati a Manchester. La nostra fermata.
Mi alzai il cappuccio sulla testa e presi lo zaino, appena i ragazzi furono pronti scendemmo insieme.
La stazione era gigantesca e mi sarei perso facilmente, non avevo un grande senso dell'orientamento. Ma per fortuna (o forse sfortuna) Thomas sapeva perfettamente come muoversi e in pochi minuti ci trovammo fuori, vicino la fermata degli autobus. Dovevamo prendere un autobus?
«Andremo a piedi, non è molto distante» Fu la risposta alla mia domanda mentale. Alzai le spalle e mi accesi una sigaretta, seguendoli in silenzio.

Mi persi a guardare le vie di Manchester, non mi spostavo molto da Bradford. A dir la verità non sono mai uscito dal paese.
Scossi la testa e tornai a fissare davanti a me.
«Stiamo camminando da più di un'ora, mi sto innervosendo» Sbottò Rich «Dove cazzo stiamo andando?»
Thomas si fermò «Ma sai solo lamentarti?» Domanda assolutamente sbagliato da porre al mio amico. Difatti in un battito di ciglia vidi Rich sbattere al muro Thomas e ringhiargli in faccia.
Sbattei le palpebre e mi abbassai il cappuccio, guardando bene la scena. Dovevo per caso intervenire?
«Serve una mano?» Mi girai di scatto e vivi un ragazzo biondo platino sulla veranda di una casetta con la staccionata bianca. Indossava dei jeans spaccati sulle ginocchia, un giacca imbottita e dei scarponi neri ai piedi. Fisicamente sembrava piazzato e lo strato di barba curata che gli corniciava il viso lo rendeva un ragazzo attraente. Mai quanto me.
«Tua madre non ti ha mai insegnato a farti i cazzi tuoi?» Fissai il biondo e lui mantenne il mio sguardo.
Lui ridacchiò e scese due gradini avvicinandosi «Mia madre mi ha insegnato tante cose, specialmente difendere la mia famiglia. E quello contro il muro è mio cugino» Lo indicò. Il mio sguardo saettò dal biondo a Thomas in modo frenetico. Cosa cazzo stava succedendo?
Rich lasciò andare Thomas e quest'ultimo parlò 'Michael è mio cugino, per questo so tante cose. Prima che mi chiediate perché cazzo non ve l'ho detto, la risposta è sempre quella' Agitò le mani e si avvicinò a Michael «Voi avete bisogno di essere aiutati e io voglio aiutarvi, ma senza avervi nascosto certi particolari, voi, mi avreste escluso. Lo so Zayn che non ti fidi perché non ti ricordi di me, ma sono una persona leale e posso dimostrartelo» Lo ascoltai per tutto il tempo, ma il problema non era che io non ricordavo nulla. Si in parte anche quello, m il vero problema era il suo voler troppo aiutare. Non mi quadrava per nulla.
Michael prese parola «Tu devi essere Zayn, giusto?» Annui «Allora senti mio cugino non è uno sprovveduto, quindi prova a fidarti di lui. Detto questo se volete rimanere qua fuori fare pure. Io entro in casa, chi vuole venire venga» Non disse più niente ed entrò dentro la casetta di poco prima. Thomas ci fissò per qualche istante e poi seguì il suo presunto cugino. Girai lo sguardo verso Rich e lui alzò le spalle «Ci difenderemo se andrà male» dichiarò entrando in casa.
Sperai di non dover usare la pistola, volevo riservarla solo ed esclusivamente a Jared.

The Bad Boy || Zayn Malik||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora