capitolo 17

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Pov.Ally
Ho fatto come mi ha detto Jack, mi sono chiusa a chiave nella stanza ma..perché?
Perché lui non sta con me? Spiegatemi cosa sta succedendo...
Cerco di prendere sonno ma questa stanza così buia, questo insopportabile silenzio, questa solitudine; mi stanno soffocando.
Non posso passare la notte così!

Inizio a ispezionare la stanza ma non c'è niente di interessante. "Tanto se disubbidisci giusto un secondo a Jack che vuoi che succeda?" Dice la vocina nella mia testa.
É vero, cosa potrebbe mai accadere?

Apro la porta facendo scattare la serratura che produce un frastuono assordante e scendo lentamente le scale avvolte nel buio, tastando il muro grezzo e cercando di non ruzzolare giù.
Arrivata in cucina cerco a tentoni nel buio l'interruttore che trovo quasi subito, mi riparo gli occhi con il braccio a causa della forte luce che mi acceca.
Inciampo in qualcosa mentre avanzo stropicciandomi gli occhi finendo addosso al muro bianco ma.. c'è qualcosa di strano..tiro qualche pugnetto e constato che non è realmente un muro.

Tastando e scrutando attentamente la parete di fronte a me trovo delle linee impercettibili che formano una specie di porta.
Presa dalla curiosità cerco di aprirla infilando le unghie nella sottile fessura, tirando con tutta la mia forza.
Dopo vari tenativi, venti minuti e parecchie unghie rotte (sí, sono una ragazza testarda)riesco ad aprire quella maledetta porta.
Lo sapevo che c'era qualcosa!
Mi affaccio alla porta socchiusa.
Ma questo è il salotto nella casa nel bosco..ma che cavolo sta succedendo?

Noto una persona alta e slanciata, china su qualcuno sdraiato a terra.
La luce della luna illumina la scena e trattengo un urlo tappandomi la bocca con le mani.
La donna sdraiata a terra ha il viso rivolto verso di me, con gli occhi spalancati, ma è morta.
Ha un profondo taglio sulla gola ed è circondata da una grande macchia di denso liquido rosso.
Sul suo addome vedo un'altro squarcio, dal quale fuoriescono le interiora; il suo assassino si porta alla bocca l'intestino insanguinato del cadavere, che a quanto pare gusta con piacere. Guardo questa scena ripugnante e mando giù un conato di vomito rimanendo paralizzata dalla paura e dal disgusto.

Un singhiozzo strozzato attira l'attenzione dell'omicida, che gira lentamente il viso sporco di rosso, con un ghigno malefico sul viso e gli occhi iniettato di sangue, lentamente verso di me.
Oh mio dio.
Sento come se si formasse una voragine sul petto quando realizzo che quel ragazzo è proprio lui.
Il mio nuovo amico.
Lo sapevo di aver già visto quegli occhi.
Si è alzato con una velocità sovrumana, il mio istinto mi dice di chiudere la porta e correre a più non posso verso la stanza.

Perché ho aperto la porta? Perché sono così curiosa? Perché l'ho fatto?
In particolare, perché mi sono fidata di jack?

Sono già a metà della scalinata e lui mi è alle calcagna, ogni tanto scivolo e le mie ginocchia colpiscono forte il metallo dei gradini, lacerandomi la pelle.
ma ciò non mi ferma. Riesco a raggiungere in tempo la stanza e con le mani che tremano riesco, seppur con diverse difficoltà a chiudere la porta, prima che il mio inseguitore vi si lanci sopra nel tentativo di aprirla.

"Su piccola, a primi, non voglio farti del male" mi canzona mentre prende a pugni la massiccia porta in legno.
Vi si lancia sopra, tira pugni pugni e calci, così forti da far tremare le pareti.
Vuole entrare.

Terrorizzata dal mio possibile destino, con tutta la mia forza spingo l'armadio davanti alla porta sperando funzioni.
Ed è così.
Sono al sicuro per ora.
Mi rannicchio sotto al letto, piangendo, pregando.

The darkest houseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora