capitolo 22

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Pov.jack
Mi sveglio di soprassalto cadendo dal ramo di un albero e atterrando malamente sul terriccio umido.
Uhg Che male alla schiena! E poi che cavolo ci facevo su un albero?!

Mi tiro sui gomiti e con una mano mi stropiccio gli occhi. Quando mi sveglio del tutto mi guardo intorno; é appena l'alba e i pochi raggi di sole non riescono a passare attraverso i fitti rami del bosco.
Mi alzo di malavoglia scrollando la terra rimasta appiccicata ai miei vestiti stranamente puliti.

Aspetta aspetta aspetta... puliti? Non mi sono MAI trovato la mattina senza avere del sangue incrostato addosso.
Deve essere successo qualcosa.

In quell' esatto momento i flashback della notte mi sfilano davanti agli occhi.
Come mai riesco a ricordare una cosa successa di notte?

*la sollevai per il collo stringendo la presa, lentamente chiudeva gli occhi, le forze man mano la abbandonavano.
Lottavo con tutto me stesso per lasciare la presa.
Quando ci riuscii volevo solo che lei sopravvivesse.*

OH MIO DIO, ALLY!

non credo di aver mai corso tanto veloce in vita mia.
Nel giro di 5 minuti attraverso tutto il bosco arrivando a casa; entro in fretta e furia sbucando appena sotto la scalinata di metallo grazie ad un piccolo tunnel segreto. E mi affretto a salire.

Trovo la porta totalmente distrutta, così come il resto della stanza; e, l'esile corpicino della MIA Ally giace immerso nel sangue tra le macerie dei mobili.

Come ho potuto farle questo?

Nel suo corpo sono conficcate enormi schegge di legno che le provocano grosse ferite dalle quali sgorgano interrottamente litri e litri di sangue.
Se continua così morirà dissanguata, no, non può morire.
Dio, non so che fare.
Nel panico cerco di trovarle un posto più comodo dove adagiarla; riesco a trovare delle grosse e pesantissime coperte di lana, perfetto. Le creo un piccolo giaciglio, la sollevo delicatamente e la stendo.

Pensa jack,  su pensa a qualcosa!
Ci sono! Robert,Un vecchio amico d'infanzia, lui sa del mio problema e se non sbaglio è un chirurgo d'urgenza.
Devo sbrigarmi prima che sia troppo tardi.
***
Sono ore che aspetto seduto in un angolino di questa impolverata e sporca stanza,la mia stanza di quando ero piccolo, quella che non ho mai usato... tenendo la testa tra le ginocchia e tirandomi i capelli dalla disperazione.

Quando ha accettato di venire di corsa abbiamo cercato di allestire una sorta di sala operatoria nel bagno segreto per permettere a Rob di operare.
Aveva portato alcuni strumenti dall'ospedale ed era corso qui.

É rimasto sorpreso quando l'ha trovata ancora viva e sinceramente lo sono anche io.
I flashback di quella notte mi tormentano, mi distruggono.
Anche i ricordi di tutto quello che ho fatto mi fanno tremare dalla disperazione; i ricordi mi schiacciano il petto impedendomi di respirare. Come ho potuto farle del male? Sia senziente che non.
Sono un mostro, l'ho sempre saputo.
Sento la sua voce, la sento
dentro la mia testaogni sua parola mi brucia l'anima.

Ormai sono passate più di 4 ore, voglio andare andare a dare un'occhiata.

Appena apro la porta del bagno senza disturbarmi di averne il permesso, il mio sguardo va sulla giovane ragazza dalla pelle bianca come il marmo sdraiata sul tavolo di legno che avevo portato dalla cucina.
Rimango abbagliato dal candore della pelle e mi concentro solo su Di lei; un misto di emozioni mi investono, una in particolare sovrasta il dolore e la tristezza, ma non so come chiamarla.
Vengo riportato alla realtà quando Rob mi scuote per un braccio, e, solo allora vedo il sangue che ricopre gran parte della stanza.
Tutto rosso, tranne lei.
Lei è stata pulita con cura, e non so se sia viva o morta.
Osservo con più attenzione il corpo steso di fronte a me; le cicatrici e i lividi che le ricoprono il corpo, soprattutto quelli sul collo; poi osservo le sue labbra violacee e gli occhi chiusi circondati da profonde occhiaie nere.
Faccio oscillare il mio sguardo tra lei e Rob, che mi guarda con preoccupazione e il mio cuore inizia a battere come se volesse esplodere.

Non è morta, non è possibile.
"Rob...lei è..."chiedo con il poco fiato rimasto nel corpo
"Morta?"
Pov.ally
Se fossi morta non proverei tutto questo dolore.
Sento il sangue sgorgare dalle mie ferite e il cuore rallentare sempre di più.
Due forti braccia mi sollevano e mi sdraiato su una superficie dura, credo di riconoscere la voce di jack ma c'è qualcun'altro Con lui.

E di nuovo il nulla.

Mi ritrovo in piedi, con le ferite aperte ma non provo dolore questa volta.
proseguo sui miei passi nella casa ritrovandomi davanti ad un ragazzo che piange. È jack.
Mi avvicino lentamente.
Lo abbraccio, lo consolo ma lui non mi vede e continua a disperarsi.

Vengo catapultata nel bagno, rimango senza fiato.
Vedo il mio corpo steso su un tavolo e un uomo che mi sta facendo ripartire il cuore con  un defibrillatore, pregandomi di sopravvivere.

tocco il mio corpo in fin di vita, e osservo come se Tutto andasse a rallentatore.
Sento una voce, ma non proviene dal ragazzo di fronte a me.
"Non è ancora giunto il momento Alyson"

Una luce bianca e abbagliante mi acceca e vengo strappata via da quel mondo. Ritrovandomi nell'oscurità.

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Spazio autrice.
Scusatemi davvero per l'attesa ma sono davvero stata impegnata a studiare (ah, che roba brutta la scuola, fonde il cervello).

Comunque,  cosa ne pensate?   Ally sarà sopravvissuta? Come mai jack era lucido quella notte?
Commentate e ditemi cosa ne pensate!

A domani e grazie di tutto.
Un bacio, tutte noi ♡

The darkest houseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora