Arrivai a scuola in perfetto orario accompagnata da mia madre.
Entrata in classe come sempre il prof faceva lo stesso discorso "benvenuta, accomodati li... e bla bla bla..." tutti gli occhi dei ragazzi puntati su di me, ma ormai ci ero abituata. Mi sedetti a fianco a una ragazza di nome Lucy Chase, non so perché ma quel cognome l'avevo gia sentito, mi sembrava familiare...
Fecimo subito amicizia e pranzammo insieme.
- Come ti trovi qui?
- Be per ora direi bene, non c'é male...
Finita l'ultima ora di scuola uscimmo insieme io e Lucy.
- Tu dove abiti?- mi chiese Lucy
- Circa due isolati da qui, da quella parte...
- Emm anche la mia casa si trova di là, torniamo insieme?
- Va bene...
Sembrava che voleva venire a tutti i costi con me, bho che strano...
Mentre stavamo camminando mi accorsi che un signore alto, con un lungo cappotto addosso ci seguiva con lo sguardo. Io diedi una gomitata a Lucy che subito capì e il suo sguardo cambió all'improvviso, divenne serio e incazzato e disse - Sono svelti a quanto pare, molto prima del previsto. Svelta Giorgia andiamo a casa tua... corri!
- Aspetta come fai a sapere dove ab...
Nn feci intempo a finire la frase che mi prese per un braccio e inizió a correre... il signore cominció ad inseguirci e il mio cuore batteva come non mai, ero spaventotissima...
Salimmo di corsa le scale e mia madre ci aprì in tutta fretta e furia, chiuse la porta a chiave e corse a chiudere anche tutte le finestre della casa. Intanto mio padre uscì dal suo studio dicendo nervoso - Si puó sapere perché c'é tutto sto fracasso?- poi appena vide Lucy la sua espressione cambió - Ciao Lucy...- disse nervoso
- Salve signor Jackson - rispose col fiatone
- Vi conoscete? Si puó sapere che cosa sta succedendo? Non ci capisco più niente!! -
- Calmati tesoro ora ti spiegamo tutto... peró intanto dobbiamo andare...- mi disse mia madre... e lanció uno sguardo a mio padre che annuì con una faccia scura, non l'avevo mai visto così serio...
Stavamo uscendo di casa quando a un tratto mio padre ferma mia madre sull'uscio della porta - Amore tu é meglio che resti qui... é pericoloso lo sai e... la barriera...- mia madre capì (al contrario di me che nn ci capivo più nt), mi stampo un bacio sulla fronte - State attenti - e corremmo giu dalle scale.
Usciti dal palazzo notai che fuori c'era una tempesta con fulmini che illuminavano il cielo. Salimmo di corsa in macchina e mio padre schiaccio l'accelleratore. Partimmo a una velocità quasi da formula 1, sfrecciavamo a tutta velicità lungo oscure stradine di montagna, il vento batteva contro l'auto e la pioggia sferzava il parabrezza - É uguale come quella volta...- disse mio padre-
Non trovavo di meglio da dire che: - così tu e mio padre vi conoscete?-
- Non esattamente, sapeva che ti tenevo d'occhio fino al momento in qui hai cominciato a renderti conto di chi sei veramente-
- Di chi... aspetta un minuto, che vuoi dire?-
- Giorgia ci sono troppe cose da spiegare e non c'é abbastanza tempo. Dobbiamo portarti al sicuro.- intervenne mio padre
- Al sicura da cosa? Chi mi sta inseguendo?
- Oh nessuno di speciale - fece Lucy - Solo il signore dei morti e i suoi tirapiedi assetati di sangue...-
Papà sterzó bruscamente a sinistra. Imboccammo una stradina più stretta, oltrepassando a tutta birra fattorie buie e colline boscose.
- Dove stiamo andando? - chiesi.
- In un campo estivo...
Mio padre si fermó bruscamente in mezzo alla strada - Forza uscite!!! Correte!!- gridò mio padre. Io e Lucy lo seguimmo dentro un bosco, sembrava molto sicuro di sé e dove stesse andando...
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Nel Cuore del Mare
FantasiBisogna credere al paranormale, alla fantascienza, a cose che normalmente pensiamo che non esistano... io non credevo a niente di ció... mi sbagliavo... l'Olimpo, gli Dei esistono davvero e a volte hanno figli con gli umani, i cosidetti mezzosangue...