Nel raccontare la caduta di Ilio, Virgilio dà ampio spazio alla paura e all'orrore degli eroi troiani, i cui valori positivi - l'amore per la patria, l'attaccamento alla famiglia, il rispetto degli dei, la morte gloriosa in battaglia - si scontrano con quelli esclusivamente negativi degli Achei - la furia, la violenza, l'empietà, la crudeltà, l'inganno.
Di seguito riporto due passi esemplificativi tratti dal libro II dell'Eneide.
Ecco la vergine priamea, sciolti i capelli, Cassandra,
trascinata dal tempio e dai penetrali di Minerva,
alzando incavo al cielo gli occhi ardenti,
gli occhi, poiché catene bloccavano le tenere palme.
Non sopportò questa vista con la mente impazzita Corebo*
e si gettò in mezzo alla schiera per morire;
inseguiamo tutti e corriamo in fitte armi.
Qui dapprima dall'alta cima del tempio siam colpiti
dai dardi dei nostri e nasce una miserrima strage
per la foggia delle armi e per l'inganno dei pennacchi grai**.
Allora i Danai per il dolore e l'ira della vergine strappata
radunati da ogni parte attaccano, il fortissimo Aiace
ed i fratelli Atridi e tutto l'esercito dei Dolopi.Ma ecco sfuggito dalla strage di Pirro*** Polite,
uno dei figli di Priamo, tra proiettili, tra nemici
fugge per i lunghi porticati e gira i vuoti atri,
ferito. Ardente, con spada ostile, Pirro lo
insegue, ormai già lo tiene, lo stringe con l'asta.
Quando infine giunse davanti agli occhi ed ai volti dei genitori,
cadde e versò la vita con molto sangue.
Qui Priamo, sebbene ormai sia tenuto in mezzo alla morte,
tuttavia non si trattenne dalla parola né risparmiò l'ira:
"Tu però, esclama, per il delitto e per tali imprese
gli dei, se c'è per il cielo pietà che curi tali cose
paghino degne ricompense e restituiscano premi
debiti, che facesti vedere alla mia presenza la rovina
del figlio e macchiasti con la morte i volti di padre.
Ma quell'Achille, da cui menti d'esser nato, non
fu tale verso il nemico Priamo; ma rispettò i diritti
e la lealtà del supplice e concesse per il sepolcro il corpo
esangue di Ettore e mi rimandò nei mei regni."
Così parlò l'anziano e senza spinta lanciò l'asta
inerte, che subito fu respinta dal bronzo roco
e invano penzolò dalla sommità dell'umbone dello scudo.
Ed a lui Pirro: "Riferirai dunque queste cose ed andrai messaggero
al padre Pelide. A lui ricordati di raccontare le tristi
mie imprese e del degenere Neottolemo.
Adesso muori.". Dicendo ciò trascinò lui tremante
agli stessi altari e mentre scivolava nel molto sangue del figlio
afferrò la chioma con la sinistra e con la destra alzò la spada
scintillante e la conficcò nel fianco fino all'elsa.*Corebo era innamorato di Cassandra.
** Alcuni eroi Danai, tra cui Enea, avevano vestito le armi Achee per ingannare i nemici.
*** Figlio di Achille e Deidamia.
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De Aeneide
RandomCitazioni, aneddoti e scleri sull'"Eneide" di Publio Virgilio Marone.