CAPITOLO 17

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"E quando il mondo ti schiaccia provaci anche tu
Tira fuori il bimbo che hai dentro, non nasconderlo più
E ti ho portato due fiori, uno sono io e l'altro sei tu
E vorrei essere anch'io bello come sei bella tu."
Poesia senza veli. Ultimo

-

Tre giorni dopo, era il mio primo giorno di lezione, finalmente direte voi ma ovviamente io l'avevo saltato perché, sfortunatamente, ancora camminare non mi riesce bene.

E quindi eccomi qui, dopo una visita alla caviglia, sto aspettando Olly davanti la guardia medica. Sembro quasi una di quelle bambine che si estraneano dal mondo quando gioca con il telefono, talmente sono presa dal mio nuovo giochino. Sento un clacson suonare insistentemente vicino a me, inizialmente lo ignoro e continuo a spostare le piccole mele e le piccole fragole sul mio telefono. Si! Obiettivo raggiunto anche stavolta! Vorrei quasi esultare, ma capisco che non è proprio il caso.

Quel dannato clacson non smette di suonare così alzo la testa e mi aspetto di trovare la piccola ed un po scassata auto di Olly, ma davanti mi ritrovo un'Audi bianca, ed è subito ovvio che non si tratta di Olly. Mia madre mi ha sempre detto di non avvicinarmi alle autosospette o comunque di sospettare delle auto che accostavano ma che non conoscevo. Così con la vocina di mia madre che mi dice di non avvicinarmi e di fare attenzione me ne resto buona buona sulla mia panchina.

Do ancora un'altra occhiata a quell'auto che ancora non è andata viaquando mi accorgo che sta scendendo qualcuno.

Mi ritrovo un Andrew tutto sorridente che si toglie gli occhiali da sole e potrei giurarvi che in questo momento mi sento come in un film nel momento della scena del ragazzo sexy.

Che diavolo ci faceva li Andrew? -Ei, salta su piccola!-ok adesso sono sicura di trovarmi in un film o comunque in qualche candit camera.
Su uscite le telecamere non vi darò la soddisfazone di vedermi sbavare.

Evidentemente la mia espressione fa capire quanto ancora io sia confusa per il nomignolo e per la situazione in generale, evidentemente il signorino interpreta tutto ciò a modo suo e con un sorrisetto sulla faccia fa la battuta del secolo -Ok, magari evita di saltare, ma.. sali solo in macchina..-lo guardai torva, non mi era di certo sfuggita l'ironia nella sua voce ma diciamo che se avessi potuto scegliere a quest'ora ero a lezione e non in guardia medica.

Neanche a me piaceva la situazione in cui mi trovavo in quel momento, ma di certo non mi prendevo in giro
"Saresti stata un po stupida a farlo mia cara." oh ma ciao, da quanto tempo non ti sentivo!

-Allora? Devo venire io a prenderti principessa?- oddio no!

Con un balzo mi alzo da quella panchina, facendo attenzione a non farmi male ma nonostante io sia stata chiara sul non volere il suo aiuto, lui decide comunque di fare di testa sua ed in un attimo mi ritrovo a lanciare un urlo -Scusami ma.. sei un po lenta.- scoppia in una fragorosa risata ed io lo seguo a ruota perchè per quanto io voglia sembrare infastidita, sono forse anche troppo contenta che sia venuto lui a prendermi.

-Come va la caviglia?-una volta in macchina si immette nel traffico e mi guarda con la coda dell'occhio. Anche se più che guardare me guarda le mie gambe che ho deciso di lasciare un po scoperte stamattina, cerco di catturare il suo sguardo in segno di rimprovero ma lo vedo puntato sul mio seno, assumo un'espressione tra il serio ed il divertito -Guardala strada, cretino!- gli urlo il più seria possibile, lui in un attimo mi toglie gli occhi di dosso per rimetterli davanti a lui e guardare il traffico -Signorina lei mi guarda sempre, uh uh guardi riesco a notare un pò di bava ai lati della bocca, ed io non posso guardarla mai? Questo mi sembra unpo ingiusto!- e si permette anche di sbuffare facendo il finto offeso.

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