CAPITOLO 23

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"Vorrei che ti guardassi con i miei occhi
Vorrei che ti ascoltassi con i miei sogni
Sai la mia vita è soltanto un insieme di sogni
E tu sei l'unica parte reale che voglio nei giorni, ehi

E quando il mondo ti schiaccia provaci anche tu
Tira fuori il bimbo che hai dentro, non nasconderlo più
E ti ho portato due fiori, uno sono io e l'altro sei tu
E vorrei essere anch'io bello come sei bella tu  "

POESIA SENZA VELI. ULTIMO.

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-Si mamma, come ti ho già detto torno per il ringraziamento, ma purtroppo non so quanto resteremo, perché pensavamo di andare un po da Ana ed Oliver fino alla fine delle vacanze.- dico a mia madre che da almeno due settimane sta organizzando la cena per il ringraziamento.

Ogni volta che c'è da organizzare qualcosa mamma è sempre la prima a proporsi, la sua mania di controllo e l'elevata capacità organizzativa si uniscono per dare il meglio.

-Restate? Elis tesoro non mi hai ancora detto chi è questo tuo amico che porterai con te- mi dice lei gentile, si avete ragione e no, non gli ho ancora detto di Andrew per il semplice fatto che mio padre comincerebbe a fare il terzo grado settimane prima ed io proprio non lo sopporterei.

-Porto Andrew mamma..- sento il sospiro sorpreso di mia mamma e so che ha talmente tante domande da farmi che le costa caro trattenerle.

-No mamma, non chiedermi niente perché non dirò nulla- La interrompo prima che possa anche solo cominciare -Ricordati solo che quest'anno saremo in 4 e non in 3, vedrai che ti piacerà- purtroppo so che le tocca un compito molto arduo ma qualcuno deve pur farlo.

-Ah mamma, per favore ricordati anche di dirlo a papà..- dall'altra parte regna un silenzio spezzato da una piccola risatina che mamma non è riuscita a trattenere -Uh certo tuo padre, bhe si credo sarà..-ci pensa su un attimo prima di ridere ancora -Si sarà felice...credo- conclude con esitazione -Si credo anch'io- dico ridendo. 

-Elis non puoi dirmi neanche se è carino?- una risata mi esce spontanea e mi si scalda il cuore perché vorrei averla qui e sedermi sul letto con lei per raccontarle del ragazzo più carino di sempre che mi piace, come quando ero bambina e le raccontavo dei bimbi carini che mi salutavano o che mi guardavano.

Perché quando si è bambine si crede sempre in un amore platonico che sfiora i limiti del fantastico. Perché da bambina hai l'esempio delle principesse, dove con uno sguardo conquisti il principe, dove con un ballo ti innamori del futuro re, dove con un bacio ti risvegli e riprendi a vivere, dove la forza dell'amore supera ogni cosa e perfino una bestia può essere l'amore della tua vita.

Per questo quando si è bambini è tutto più bello, perché un 'ti voglio bene' detto dal bambino giusto, può essere l'espressione d'amore più sincera e bella della tua vita.

Alla fine come credevo mia madre ha cominciato a fare domande su Andrew, del tipo "almeno dimmi quanti anni ha.. da dove viene..? cosa studia?" e così ci siamo ritrovate a parlare di lui.

Mi era mancato il rapporto con mia madre, è vero lei e mio padre hanno sempre cercato la figlia perfetta che io mi impegnavo ad essere, hanno preso decisioni al mio posto, ma sono stati dei bravi genitori e se non fosse per gli sbagli, stenterei a dire i migliori.

Ma siamo umani e sbagliare è lecito, nessuno di noi nasce sapendo già cos'è giusto fare.

-Ricordati bambina mia, te lo dicevo quando eri piccola e continuerò a dirtelo sempre, se tu sei felice allora io e tuo padre lo saremo di rimando.-le parole di mia madre mi arrivano dritte al cuore e sono tentata di abbracciare il telefono per sentirla più vicina.

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