EPILOGO

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"E adesso sogno soltanto che arrivi il giorno
che la notte mi giro e non dormo
e ti sento nei discorsi di chi mi sta intorno
tu eri la nota che, eri la nota in me
tu eri la nota che fa uscire il capolavoro che è in me.

E ho vissuto insieme a te
scrivendo pagine e pagine.. "
IL CAPOLAVORO. ULTIMO.
-

-La prego la smetta di gridare!- è la dottoressa che parla oramai esasperata da quelle urla -Andrew!- grido io allo stremo delle mie forze -Smetti di comportarti come un bambino! Ti ricordo che sono io che ne sto mettendo al mondo uno!-.

Si avete capito benissimo.
Eccomi qui a gambe aperte davanti a più dottori che se la ridono per lo spettacolo che sta offrendo loro, mio marito.
Si si, anche adesso avete letto bene.

"Forse dovresti spiegar loro ciò che si sono persi" si forse, in effetti devo proprio.

Dovete sapere che da quella notte di capodanno sono passati sei anni. I sei anni più frenetici della mia vita potrei aggiungere. Ho realizzato uno dei miei sogni, ho studiato tanto, ho fallito e mi sono rialzata, ho pianto, volevo mollare ma non l'ho fatto, mi sono impegnata di più e adesso sono capitano al distretto di criminologia di New York.

In questi famosi sei anni mi sono anche sposata l'idiota di dottore che mi ritrovo accanto. Eh che dire di lui? Non potrei esserne più fiera, lui si è laureato qualche anno prima di me e adesso è primario all'ospedale pediatrico qui a New York.

Ha fatto passi avanti con il suo passato, è riuscito a parlare con una psicologa da quando questa è diventata sua moglie, aveva deciso di denunciare l'uomo che da piccolo gli aveva fatto del male, ma quando il processo si stava per concludere questo morì.
Andrew non ne fu felice, ma non perché gli dispiacesse ma soltanto perché se n'era andato senza aver minimamente pagato per ciò che aveva fatto.
Era comunque fiero di lui, era riuscito a mettere da parte un po' di rabbia che con il tempo stava cominciando ad affievolirsi sempre di più, ed io sono orgogliosa di lui, per tutta la sua forza, la tenacia e la consapevolezza che ci ha messo nell'affrontare tutto.

Adesso arriviamo alle cose che sapete.

Quella sera di sei anni fa mi fece promettere di sposarlo e lui promise che non mi avrebbe mai messo fretta e così fu. Abbiamo aspettato quattro anni, il tempo che io finissi i miei studi e poi ci sposammo subito. Fu intimo ed elegante e come ogni volta con Andrew, fu indimenticabile.
Quel giorno ci siamo promessi noi stessi, ci siamo amati fino all'inverosimile, ci siamo giurati quell'amore eterno che abbiamo sempre avuto l'uno per l'altro.
Ci siamo guardati ed in quell'esatto momento le nostre anime si erano legate come non si erano mai permesse di fare, unendosi in quel istante infinito che è l'amore.

Senza dubbio il giorno più intenso della mia vita, dopo questo che sto vivendo.

Dal giorno del matrimonio ad oggi sono passati due anni, ed eccoci qui pronti a diventare genitori.

Beh forse pronti non è proprio il termine esatto, direi più terrorizzati, ecco si questo è proprio quello che siamo e la dimostrazione è il mio super coraggiosissimo marito qui al mio fianco Andrew Walker!

-Amore mio scusami...- sussurra vicino al mio viso -Andrà tutto bene, promesso...- cerca di rassicurarmi con voce tremante, anche se adesso mi sembra veramente più rilassato. -Ti amo- gli dico e subito dopo sento una fitta lancinante che mi porta a lanciare un grido seguita subito da Andrew -Smettila subito o giuro che quando finisco ti uccido con queste stesse mani!- non fa in tempo a rispondermi perché è la dottoressa a prendere la parola

The best of UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora