CAPITOLO 21

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"Vorrei lasciare sul tuo comodino
Un caffè caldo per ogni mattina
Vedere che ti svegli d'improvvise, poi
Chiudi gli occhi e fingi di dormire..."
Cascare nei tuoi occhi. Ultimo.

Solitamente, quando vivevo ancora con i miei genitori, dicevo sempre che il più bell'odore che si potesse sentire la mattina fosse quello del caffè o meglio ancora dei biscotti appena sfornati che la mamma mi preparava quando ero ancora piccolina.

Adesso a dire il vero potrei anche smentire tutto ciò ed affermare con sicurezza che il caffè sta al secondo posto, perchè il suo odore, proprio quel profumo di uomo che tanto mi piace, è la prima cosa che sento ed è ciò che mi fa aprire gli occhi senza neanche lamentarmi troppo, come potrei lamentarmi se quando mi sveglio lo vedo in tutta la sua bellezza, non potrei mai discutere come facevo con la mamma e chiedere altri cinque minuti, non potrei mai con uno così accanto a me che mi guarda, che mi coccola con il suo sguardo e che mi fa sentire la più bella del mondo anche di prima mattina quando sei tutte le cose del mondo meno che bella.

Lui è poggiato li, se ne sta su un fianco con il capo sorretto da una mano a guardarmi, dalla sua bocca non esce una parola eppure io lo sento che sta parlando con il mio cuore, lo sento forte e chiaro, anche perchè quest'ultimo vorrebbe venir fuori e saltare direttamente dentro quello suo.

In silenzio mi avvicino ancor di più fino a baciargli il mento, è una cosa che adoro fare, lo mordicchio e lui sorride ma ancora non dice nulla ed io potrei anche impazzire se non sento la sua voce ancora per molto.

-Da quanto tempo se così?- gli chiedo indicando il suo corpo, avrei voluto chiedergli da quanto tempo è sveglio in realtà ma il mio cervello diciamo che non connette molto bene di prima mattina, soprattutto con Andrew Walker ad una distanza così ravvicinata.

-Da un pò...- mi risponde lui semplicemente, sto per chiedergli come mai non mi ha svegliato prima ma lui mi batte sul tempo e continua a parlare -Sei bellissima anche mentre dormi ed io non posso fare a meno di guardarti, sei dolcissima.- Sento un sorriso che si allarga da un orecchio all'altro e vorrei subito saltargli addosso soprattutto quando comincia a fare dei versi e comincia ad avvicinarsi -Non mi basti mai Elis Way! Mai.- mi sussurra passando una mano sulla mia spalla e seguendo il profilo del mio corpo. -Potrei svegliarmi tutte le mattine della mia vita mezz'ora prima per guardarti dormire- Sento la pelle d'oca affiorare in ogni singolo centimetro del mio corpo che lui sfiora e mi sento completamente in balia di quelle mani e di quelle parole come se fossero un morbidissimo lenzuolo di seta che mi avvolge lentamente.

Improvvisamente mi salta in testa che effettivamente un lenzuolo mi servirebbe per coprirmi e cerco in tutti i modi di prendere quello ai miei piedi ed anche se non è di seta me lo farò andare bene, cerco di coprirmi ma lui mi blocca.

-Sei adorabile così, non coprirti...- avete presente quando in una giornata cocente, dopo una lunga camminata sotto il sole vi sentite praticamente sciote e accaldate? Bhe ecco, è proprio come mi sento io in questo momento anche se per fortuna non sono sudata, sento che sto anche arrossendo

"Ma dai! Fai sul serio Elis?!" Andrew deve essersi accorto del mio conflitto interiore, così evito di mettermi a parlare con la mia vocina, lui si avvicina di più e mi dice -Adoro farti ancora questo effetto,è qualcosa che mi fa impazzire.- e mi carezza le guance, mi crogiolo nella bellezza di quel momento fin quando non mi stiracchio e noto che su quello stupido comodino c'è quella maledetta sveglia con su scritto quell'ora maledetta.

Sono le 09.00 del mattino! Porca paletta!

Farò tardissimo alla lezione, così mi tiro su di scatto -Devo andare a lezione Andrew!- Lui mi ributta giù -No che non ci devi andare- mi dice lui, mi ritiro immediatamente su e lui mi tira per il lenzuolo come un bambino capriccioso -Ooh si che devo, ho già perso fin troppe lezioni e tra poco ci saranno i primi esami-gli dico con tono di chi sa che ha fin troppe assenze ma con la consapevolezza che preferirei restare qui ancora altre ore. Lui, ovviamente, non ha di questi problemi, perchè ha già dato quasi tutti i suoi esami e quindi ha ancora un po di tempo libero prima dicominciare a studiare -A che ora devi andare?- mi chiede imbronciato -Praticamente adesso! Però ho solo due ore quindi prima di pranzo dovrei essere fuori- gli rispondo con un'alzatina di spalle mentre infilo un paio di jeans e una maglietta e mentre sento il suo sguardo che mi analizza parte per parte, infatti quando mi giro ne ho la conferma così prendo un cuscino e glielo tiro dritto in faccia -Andrew, smettila di guardarmi così!- lo rimprovero ridendo, in realtà adoro quando mi guarda in quel modo mi fa sentire desiderata e quale donna sana di mente non sarebbe felice di sentirsi così con uno come Andrew. -Auh- grugnisce lui -E va bene, vai a lezione, ma a pranzo cucino io e tu mangerai con me!-rafforzò il concetto con l'alzata dell'indice ad indicarmi ed io oltre che annuire mi metto a ridere istintivamente -Perchè tu cucini?- chiedo sempre ridendo lui aggrotta le sopracciglia ed assume la sua solita aria da spavaldo -Ei ei, non sfottere mi sono dovuto arrangiare. Quindi si cucino, non bene magari, ma cucino..-mi dice sorridente ed immediatamente mi sento una stupida!

The best of UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora