CAPITOLO 19

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È rimasta la paura di non essere abbastanza
E l'amore non esiste per chi è sempre stato senza
Ma portami via
dove il mondo è un'idea
Portami ovunque tu sia
E portami via
dove ancora sei mia
Portami ovunque tu sia..
OVUNQUE TU SIA. ULTIMO.

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-Oh- basta quell'esclamazzione e l'espressione sul viso di Olly per farmi capire tutto: devo essere davvero un disastro.

-Ma come ti sei ridotta Elis..- si passa una mano sulla fronte con fare esasperato e si avvicina con aria angosciata a me. Ho sempre odiato essere la causa di quegli sguardi, li rivedo sui miei genitori quando confessai loro i miei piani per il futuro, lo rivedo in me stessa, così simile a mia madre, che si guarda allo specchio e cerca di nascondere tutto dientro un affabile e falso sorriso, lo vedo adesso in Olly che mi para davanti la realtà più scomoda, sono un disastro e non mi riferisco soltato all'aspetto esteriore di me, sono un disastro nella vita.

-Non puoi starci così male, tra voi due non c'è mai stato niente santo cielo! Perché ti riduci a soffrire così!?- cavoli, ha proprio ragione. Sono un'inguaribile stupida.

E' vero, non c'è stato mai niente, perché ovviamente Olly non sa dei baci, della passione, delle confessioni e della fiducia messa nelle mani dell'altro.

Non sa delle promesse e non sa che io mi sono lasciata travolgere e sconvolgere da quelle promesse oneste sicuramente, sincere senza alcun dubbio ma forse troppo grosse da mantenere.

-Hai ragione- mi asciugo il viso lentamente chiedendo alla mia dignità di tornare indietro, di non lasciarmi qui da sola -Lo so e ti chiedo veramente scusa, ma stasera non mi va di venire alla festa...- adesso Olly è sconvolta e travolta dalla mia notizia, posso anche vedere la piccola rughetta che le si forma in fronte quando si arrabbia e proprio grazie ad essa capisco che non ha preso proprio bene questa mia confessione.

-No! Elis devi esserci, ti..ti prego- mi implora, quasi la vedo già a terra in ginocchio, mi guarda speranosa e non capisco perchè, ci saranno altre mille feste al college, andremo insieme alla prossima -Mi dispiace davvero Olly, scusami, scusami! Ti prometto che verrò a qualunque altra festa ma, per favore, non stasera...- la guardo ed in silenzio imploro che mi capisca.

La vedo dapprima sospirare e successivamente annuire.

Ha capito.

Mi abbraccia e dopo avermi fatto un bel po di romanzine sul mio comportamento, mi dice che per stasera lei rimarrà a dormire fuori e quindi non devo aspettarla.

Guardo Olly andare via, per fortuna prima di cena, non ho voglia di niente e sentire i suoi rimproveri, le sue ramanzine, i suoi lamenti su quanto io sia magra non mi avrebbe fatto proprio bene.

Sono dei colpi alla porta che mi svegliano, evidentemente quando avevo deciso di stendermi un po sono poi crollata tra le braccia di morfeo.

Non so che ore sono ma dalla finestra riesco a vedere che è di certo notte. I colpi alla porta che mi svegliano potrebbero diventare la mia sveglia personale, potrei davvero pagare qualcuno per svegiarmi così, o forse non c'è neanche bisogno che io li paghi, mi svegliano praticamente tutti così!

"La smetti di crogiolarti in pensieri stupidi e vai ad aprire?" giusto!

-Si, un attimino ed arrivo- grido con la voce ancora assonnata, mi metto una maglietta over size che avevo lasciato sul pavimento quel pomeriggio e corro ad aprire quando mi balena in testa il fatto che Olly mi ha detto che sarebbe rimasta fuori quella notte, ma allora chi diavolo è?! -Chi è?- chiedo fin troppo sottovoce, ma non ottengo risposta.

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