CAPITOLO 27

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"E ti dedico il rumore
Di queste inutili parole
Un quadro senza il suo colore
Che è andato via volare altrove
Io ti dedico il silenzio, tanto non comprendi le parole...
Questa sera provo a farlo
Questa sera io ti chiamo
E tanto tu non mi rispondi
E tanto poi se mi rispondi
Dici che non siamo pronti
Ed io so quanto costa per te
Ma cerco solo un motivo
Per sentirmi vivo e non è semplice
So quanto pesano in te quelle paure lontane..."
TI DEDICO IL SILENZIO.  ULTIMO.

-

Oggi partiamo per andare da Ana ed Oliver, c'è ancora tempo fino a Natale e siccome tornare a New York per poi tornare qui ci sembrava uno spreco di tempo e denaro, abbiamo deciso di passare qualche settimana dai miei amici tutti e quattro assieme. Oliver ed Ana conoscono già Andrew, per fortuna aggiungerei perché dopo tutte le scenate imbarazzanti di mio padre non avrei sopportato anche quelle del mio migliore amico. 

Il volo è stato sicuramente più corto e piacevole del primo. I miei amici studiano a Phoenix non sono molto distanti da San Francisco o per lo meno non tanto distanti quanto me. 

Appena mettiamo piede fuori dall'aeroporto sento la mia amica urlare -Eliiiis- e quando mi volto scoppio a ridere perché Oliver ha in mano un cartello con su scritto "Way e Walker". Andrew mi lascia la mano e mi incita ad andare da loro ed io corro tra le braccia dei miei amici, rischiamo quasi di cadere mentre ci abbracciamo ma non ci importa niente. Dopo mesi siamo di nuovo insieme e non mi è mai mancato qualcosa così tanto come mi sono mancati loro. Vedo Andrew abbracciare anche lui i miei amici e questo per me significa davvero molto. 

-Vedrai la casa Elis, è piccola ma c'è l'essenziale, due camere da letto un bagno e la cucina che funge anche da salottino ma so già che ti piacerà, l'ho sistemata come più mi piaceva e dentro ha talmente tanto di noi che non ci si può non sentire a casa.- ha gli occhi che gli brillano di felicità, so bene che ha sempre sognato di poter vivere con me ed Oliver e quando le comunicai la mia scelta di volare a New York mi disse che era entusiasta per me ma i suoi occhi quella volta seppero darmi solo tristezza perché avevo infranto i suoi sogni. So bene che adesso le cose sono un po diverse, lei vive con Oliver e ci fossi stata io sarei stata solo un pochino di più, quindi se le cose sono andate così, è il destino che ci ha indicato cosa fare.

Non potrei essere più fiera di questi due qui, dei miei amici -Scommetto che è bellissimo Ana!- gli dico sorridente perché se penso a quanto siamo cresciute quasi mi commuovo ma ad Ana non posso prenderla in giro, lei si avvicina e mi stringe la mano, come quando eravamo piccole e convinte di avere i super poteri affrontavamo in una lotta al solletico Oliver che molto più alto ed impostato di noi vinceva a mani basse, proprio come quei tempi mi stringe la mano e mi guarda dritta negli occhi -Lo so fa impressione anche a me trovarmi qui a parlare di quella che è diventata casa mia, fa strano anche a me tesoro ma ci siamo, siamo cresciute e li vedi quei due li davanti? E' tutto ciò che aspettavamo da piccole, è tutto ciò che oggi ci fa star bene- continuiamo a camminare ed io non mi lascio sfuggire neanche una parola della mia migliore amica, ascoltarla per me è sempre stato motivo di crescita, anche da piccole quando combinavamo qualcosa lei aveva sempre una morale da insegnarmi, certo dopo le punizioni ricevute ovviamente.

 -Sarà sempre difficile guardarci indietro e trovare sempre qualche ricordo in più, notando così quanto stiamo crescendo ma sarà magnifico guardare avanti e trovarci dentro mille sorprese pronte a sconvolgerci e noi saremo sempre così mano nella mano, forti e unite. Sempre Elis, ricordi?- ricordavo benissimo, da piccole ogni difficoltà la si risolveva mano nella mano, fianco a fianco, sempre dicevamo e sempre sarà. 

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