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Spero piaccia! ❤️

La nuova professoressa 🔥

T/n pov.

Non ci credo! Il mio primo anno a Hogwarts! Beh, no, in realtà a Hogwarts ho già passato sette anni, ma c'è un abisso tra l'essere qui come studente e tornare qui come insegnante. Ah, se avessi detto alla giovane me che sarei finita ad insegnare…mi avrebbe disconosciuta. Ma la vita è bella perché è piena di sorprese, no?
R: t/n, sei arrivata finalmente.-mi saluta il mio amico di lunga data che mi aspettava sulla banchina di Hogsmeade.
T/n: Rem! Grazie infinite per avermi trovato questo lavoro! Sei il migliore amico della storia.-esclamo abbracciandolo.
R: per te questo e altro. So che te la sei vista brutta dopo che…
T/n: sì, lo so. Silente sa dei miei…trascorsi?-chiedo preoccupata.
R: lo sa. È uno dei motivi per cui ha accolto la mia richiesta.
T/n: è sempre stato un uomo buono, per mia fortuna.
R: già. Ora andiamo, la scuola è iniziata da due settimane e devi preparare e presentare il tuo programma, e domani hai la tua prima lezione.
Solleva una delle mie valigie e si avvia verso il Castello. Io raccatto ciò che rimane dei mie bagagli e mi affretto a seguirlo.
Sono T/n Potter e sono…ero, la gemella di James Potter. Siamo cresciuti insieme e siamo sempre stati inseparabili. Stessa casa, stessi amici, stessi interessi, stesse passioni, stessi sogni. Volevo più bene a lui che a me stessa e quando mi ha presentato il mio nipotino è stato il giorno migliore della mia vita! Avrei tanto voluto prenderlo con me ma, dopo la morte di mio fratello, mi sono lasciata andare e ho fatto scelte sbagliate. Ho lasciato il lavoro, ho iniziato a fare uso di pozioni allucinogene, perché mi facevano vedere mio fratello, e mi sembrava fosse ancora con me, e ho anche rubato per trovare gli ingredienti per prepararmele. Una volta mi hanno beccata e sono finita ad Azkaban per sei mei. Non ero certo in grado di prendermi cura di un bambino, per quanto lo volessi. Mentre ero in prigione mi sono disintossicata e ho scritto a Remus. Volevo solo riallacciare i contatti, chiedergli come stava se sapeva qualcosa di Harry, non mi aspettavo niente da lui ma, una volta venuto a sapere della mia condizione, si è subito offerto di aiutarmi e mi ha trovato questo fantastico lavoro a Hogwarts come insegnante di astronomia per cui gli sarò immensamente grata. Davvero, questo è l'inizio della mia nuova vita.
T/n: e…lui lo sa chi sono io?-chiedo mentre camminiamo nel giardino del Castello.
R: ho pensato dovessi essere tu a dirglielo.
T/n: sì, è vero. Dimmi, com'è?
R: la prima volta che l'ho visto ho pensato di trovarmi davanti James, e anche quello che si dice di lui mi fa pensare a suo padre. Ma quando l'ho guardato negli occhi…ho visto Lily, e l'ho ritrovata anche nella sua gentilezza e altruismo verso il prossimo. Nonostante tutto, è venuto su bene. È il perfetto mix dei suoi genitori.-risponde sorridendo.
T/n: come "nonostante tutto"?-chiedo confusa.
R: dato che tu eri…fuori gioco…Harry è stato preso dalla sorella di Lily e da suo marito. Non ha avuto una vita facile.
T/n: ah, avrei dovuto evitargli tutto questo! È tutta colpa mia!-esclamo scuotendo la testa.
R: ehi, non dirlo neanche. Non eri mica alle Hawaii a goderti il sole. Eri ad Azkaban! Non esattamente un luogo di villeggiatura.
T/n: ma ci sono finita per le decisioni che ho preso, che non sono state prendermi cura di mio nipote. Non ci sono giustificazioni, ho fallito come zia e come sorella. Dovresti scusarmi con Harry appena lo vedo.
Arriviamo al Castello e Remus mi accompagna fino al terzo piano.
R: Camera tua è questa qui, la mia è quella accanto, in caso avessi bisogno di aiuto coi programmi.-dice fermandosi davanti alla mia porta.
T/n: lo terrò a mente. Grazie Rem. Di tutto.-dico sorridendo.
R: per te questo e altro. Ci vediamo, collega.
T/n: ci vediamo.
Mi sorride ed entra nella sua stanza. Anch'io entro nella mia e sospiro. Non mi giocherò questa seconda occasione.

Nel corso della serata scrivo e consegno il programma e il giorno dopo sono in aula, pronta per la mia prima lezione, che, fortunatamente o sfortunatamente, dipende da come la si prende, è con grifondoro e corvonero. Non appena entro in classe e vedo gli studenti seduto ai loro banchi, pronti per ascoltare la lezione, ho subito la sensazione di essere tornata indietro nel tempo. Mi vedo seduta vicino a James, pronti per iniziare la lezione, ma quella al banco non sono io, e seduto accanto a lei non c'è James, per quanto il ragazzo a quel banco sembri in tutto e per tutto il suo fantasma. È lui Harry, sicuramente. Neanche James assomigliava così tanto a James.
T/n: buongiorno classe. Io sono la professoressa T/n e sarò la vostra insegnante di astronomia per quest'anno, e spero anche per i prossimi.-mi presento entrando in classe.
X: professoressa t/n? Quindi dovremmo chiamarla per nome?-chiede la ragazza seduta accanto a Harry.
T/n: sì, preferisco di sì. Vorrei che vi sentiste a vostro agio durante le mie lezioni, tanto da poter esprimere liberamente per vostre idee. Mi spiego meglio. A quanti di voi piace astronomia?
Oltre alla ragazza che mi ha fatto la domanda solo due corvonero alzano la mano.
T/n: me lo aspettavo.-ammetto.-Tu, coi capelli rossi, di come ti chiami e perché non ti piace astronomia.-ordino indicandolo.
R: chi, io?-chiede sorpreso.-S-sono Ron Weasley e…astronomia non mi piace perché c'è tanto da studiare a memoria.-risponde.
T/n: grazie Ron, hai centrato il punto! Astronomia è noiosa perché va studiata a memoria, come storia della magia, e non è attiva come difesa contro le arti oscure, dico bene?
Molti in classe annuiscono, tra cui Harry.
T/n: vi confesso che anch'io la pensavo esattamente così quando avevo la vostra età, ma poi sapete cosa ho capito?
Scuotono la testa.
T/n: che astronomia era l'unica materia in cui potessi dare libero sfogo alla mia creatività.
In classe iniziano a mormorare, confusi dall'affermazione.
T/n: guardate là.-indico la carta celeste appesa su un lato della classe. Mi ci avvicino e punto in dito sull'Orsa Maggiore.-Che costallazione è?-chiedo.
X: l'Orsa Maggiore o Grande Carro, dove si trova la Stella Polare.-risponde prontamente.
T/n: giusto. Ma perché non può essere la costellazione della padella?
La mia domanda sembra confondere la ragazza per qualche secondo.
X: perché non lo è.-risponde alla fine.
T/n: solo perché qualcuno venuto prima di noi che non conosceva le padelle ha visto queste stelle messe a caso nel cielo e le ha associate a qualcosa che conosceva, come un carro. Non c'è nessuna regola che dice che queste stelle debbano essere associate, o che ricordino un carro. È stato il caso a decidere che questa fosse l'Orsa Maggiore o Grande Carro. Quello che ho capito, quando avevo la vostra età, è stato che anch'io potevo fare la stessa operazione. Studiavo le stelle e le costellazioni a cui qualcun altro aveva dato un nome, e poi creavo le mie.-spiego.-Ed è proprio questo che vorrei fare con voi in queste lezioni. Oltre ad insegnarvi ciò che i nostri avi hanno deciso, vorrei che guardate il cielo e creaste le vostre costellazioni. Dedicheremo gli ultimi venti minuti di ogni lezione ad osservare la carta celeste e voi potrete dirmi liberamente le forme che vedete nel cielo, quello che le stelle formano secondo la vostra visione. Mi piacerebbe, a fine anno, realizzare la nostra personale carta celeste, formata da tutte le costellazioni che avete trovato. Vi piace come idea o vi sembra un po'…infantile?-chiedo.
H: io trovo che sia un'idea molto bella, professoressa t/n.-dice sorridendomi.
Ricambio il sorriso e torno al centro della classe.
T/n: bene. Ora iniziamo pure con le presentazioni.
La lezione va avanti spedita e prima che me ne accorga la campanella suona. Non avrei mai pensato di poter avere le carte in regola per fare l'insegnante, o che mi sarebbe potuto addirittura piacere. È questo il lavoro dei miei sogni.
T/n: bene ragazzi, alla prossima.
Gli studenti si alzano e iniziano ad uscire, parlottando.
T/n: Harry, puoi restare un attimo? Vorrei parlarti.
H: certo. Ci vediamo dopo.-saluta i suoi amici e si avvicina a me.-Di cosa voleva parlarmi?
T/n: volevo chiederti la tua opinione sulla mia lezione. Come ti è sembrata?
H: una lezione interessante, davvero. Ma non sono la persona più adatta per darle un opinione. Forse Hermione sarebbe meglio.
T/n: c'era altro che volevo dirti. Tu ricordi molto mio fratello gemello. Ho saputo che sei il più giovane cercatore di grifondoro del secolo, e anche il migliore, e anche mio fratello lo era. Un cercatore straordinario, mentre io ero una cacciatrice. Eravamo entrambi grifondoro, e avevamo gli stessi amici. Lui era un gran combinaguai, ed era anche un po' stronzo, ma era il mio migliore amico, e gli volevo tantissimo bene.
H: volevo?
T/n: è morto. Dodici anni fa, insieme a sua moglie.-rispondo con le lacrime agli occhi.
H: dodici anni?-chiede sorpreso.
T/n: già. Solo suo figlio è sopravvissuto, mio nipote, a cui è rimasta una strana cicatrice sulla fronte. Mio fratello si chiamava James…
H: …Potter.-completa.
T/n: già. E io sono t/n Potter, tua zia.
H: mia zia? Quindi io…ho una famiglia! Ho dei parenti! Parenti simpatici, intendo, perché di parenti odiosi ne ho a sufficienza.-scherza.
T/n: sì, ho saputo che non hai avuto una vita facile. Lily, tua madre, era troppo buona per parlare male di sua sorella, ma Severus, invece, beh, anche lui la conosceva e non mancava di dire che fosse una vera stronza.
H: Severus? Intendi il professor Piton? Vi conoscevate?
T/n: sì. Io, lui, i tuoi genitori e Remus eravamo tutti nello stesso anno.
H: anche il professor Lupin conosceva i miei genitori?
T/n: come no. Era uno dei migliori amici di tuo padre, e anche il mio. Eravamo un gruppo molto affiatato. Quelli a scuola sono stati i migliori anni della mia vita.
H: e poi che è successo? Perché non sono potuto stare con te in questi anni? Dov'eri?
T/n: gli ultimi sei mesi ad Azkaban, prima in giro per l'Inghilterra, ovunque ci fosse della pozione allucinogena.-rispondo.
H: oh…-mormora.
T/n: mi dispiace se non mi sono potuta prendere cura di te. Dopo la morte di James ho fatto scelte di vita sbagliate. Ma, credimi, ho chiuso. Ho sbagliato in passato e ho perso cose davvero importanti per me, ho perso delle persone importanti. Ma non voglio che accada più, per questo vorrei chiederti…ti va di venire a stare da me? Capisco se non vuoi, insomma, tu hai la tua vita e io sono poco più di una sconosciuta, ma mi piacerebbe davvero tanto passare più tempo con te. Sei l'unica famiglia che mi è rimasta.
H: io…sì! Mi piacerebbe molto.-esclama sorridendo.
T/n: davvero?
H: davvero.
Sorrido e lo abbraccio. Lui ricambia e, per un momento, mi sembra di stare ancora con James.
T/n: adesso vai, non vorrai arrivare in ritardo a lezione.
H: sì, giusto. Senti, em, zia, posso venire a parlarti ogni tanto, per sapere dei miei genitori? Qualche aneddoto sulla loro vita. Sai, io non so niente di loro.
T/n: mi piacerebbe molto.
Harry sorride e si avvia verso la porta.
T/n: Harry.-lo chiamo e lui si gira a guardarmi.-Non dire troppo in giro che sei mio nipote. Sai, non vorrei trovarmi la fila di studenti fuori dalla porta che si lamentano di aver preso un voto più basso di Potter solo perché siamo parenti.-scherzo.
H: non lo farò, promesso.
T/n: bene. Ci vediamo a lezione allora. Ciao.
Harry mi sorride ed esce dalla classe.

One-shot Harry Potter!!! (SU RICHIESTA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora