Pioveva senza sosta su Brea mentre due figure si dirigevano verso la locanda del "Puledro Impennato". Una di esse era un uomo alto, interamente vestito di grigio, un cappello a punta e una sciarpa argentata. Camminava appoggiandosi a un bastone. La figura che lo accompagnava era più minuta. Un lungo mantello rosso scuro le copriva la figura e il volto.
"Piove, perché piove sempre a Brea?" borbottò la ragazza vestita di rosso. Il suo accompagnatore si girò verso di lei, il vecchio volto rugoso atteggiato a un sorriso che gli illuminava gli occhi:
"Siamo quasi arrivati, Tinu" disse
"Meno male Mithrandir, mi stavo quasi pentendo di averti accompagnato" sorrise lei di rimando.
Poco dopo questo scambio i due entrarono nel locale poco illuminato. Roche risate, rumore di bicchieri e un piacevole tepore li accolse. In cima ad un armadio un gatto nero con grandi occhi gialli li osservò placido. Tinu lasciò il cappuccio calato sul viso, non le piacevano i luoghi troppo affollati. Galdalf si tolse il cappello a punta, lo appese a un attaccapanni lì vicino e si diresse verso un tavolo. La ragazza lo seguì più lentamente, una mano posata sul pomolo della spada celata sotto il mantello. La prudenza non era mai troppa. Notò che Gandalf si era seduto a un tavolo già occupato. La persona che erano venuti ad incontrare era lì dunque.
"Thorin, che piacere vederti a Brea" Stava dicendo Gandalf. Quel nome gli ricordava qualcosa ma la schiena dello stregone copriva il suo interlocutore. Tinu raggiunse il tavolo e si sedette accanto allo stregone, scoprendo che Thorin era un nano.
Gli occhi blu di Thorin la osservarono con sospetto. Sentì uno strano brivido correrle lungo la schiena e per un attimo fu contenta di avere il viso nascosto.
"Lei è Tinu, una mia cara amica..." iniziò a spiegare Gandalf ma si interruppe notando due loschi figuri che, dopo aver lanciato un'ultima occhiata a Thorin uscirono dal locale. Lo stregone lanciò uno sguardo alla figura incappucciata accanto a sé che annuì una volta alzandosi e uscendo dal locale dietro ai due brutti ceffi. A Thorin sembrò di avere visto un ghigno prendere forma sulle labbra della figura sconosciuta. Non poté fare a meno di notare la grazia quasi felina con la quale si muoveva.
"Il pagamento promesso per la tua testa" disse Gandalf mentre mostrava al nano un messaggio scritto nella lingua nera "c'è una taglia sulla tua vita". Thorin lo guardò, sorpreso e allarmato. In quel momento la ragazza vestita di rosso tornò. Il fuoco sembrò brillare più intensamente di prima.
Si sedette togliendosi il cappuccio: "Ma per il momento sei al sicuro a Brea" disse con un sorriso rivolto al nano. Lui rimase per un attimo immobile a studiarla. I capelli avevano il colore dell'ambra e le ricadevano bagnati e ribelli sulle spalle con un paio di ciocche più corte davanti agli occhi. Occhi grandi, quasi neri con strane screziature rosse, che li facevano assomigliare a braci ardenti, che lo osservavano curiosi. Il viso era bellissimo, senza età, le ricordava un elfo. Gli occhi del nano scattarono verso le sue orecchie ma erano coperte dai capelli. Le labbra piene della ragazza si incurvarono in un sorriso lieve, come indovinando i suoi pensieri. Qualcosa si mosse dentro di lui, qualcosa sepolto molto in profondità che non conosceva. Gandalf si schiarì la voce e Thorin si rese conto di essere rimasto a fissare la ragazza come un ebete.
"Cosa intendete dire?" disse infine ritrovando la voce. Una voce profonda che mandò un altro brivido giù per la schiena della ragazza.
"Dammi pure del tu" disse sforzandosi di comportandosi in modo normale. Non era facile sotto quello sguardo. "Quei due brutti ceffi che sono usciti poco fa non ti disturberanno più. A meno che trovino un modo di tornare dall'oltretomba" il ghigno che Thorin aveva visto prima le deformò di nuovo la bocca dandole un aspetto minaccioso.
Capì che li aveva uccisi...e ne parlava così, tranquillamente? In più era una donna! Quello non era certo il comportamento di una signora per bene. Non sapeva come sentirsi a riguardo.
Gandalf lo riportò di nuovo alla realtà: "Ti dico ora quello che dissi a tuo padre: Riconquista Erebor! Sei di diritto l'erede al trono. Hai il potere di radunare le sette armate dei nani per sconfiggere il Smaug"
-Ecco cosa mi ricordava il nome!- pensò la ragazza –È il figlio di Thrain, figlio di Thror, re sotto la montagna-
"Gli eserciti dei nani hanno giurato fedeltà al possessore dell'archengemma, quella pietra è a migliaia di chilometri da qui, tra le zampe di un drago sputafuoco"
"Ed è per questo che ci serve uno scassinatore" disse lo stregone con uno scintillio negli occhi. Tinu si appoggiò allo schienale mentre Thorin e Gandalf discutevano, osservando possibili minacce in arrivo ma nessuno sembrava fare caso a loro. Sbocconcellò il pane e il formaggio che la cameriera le aveva portato.
Gandalf si accordò con Thorin di ritrovarsi di lì a un mese a casa di un tale Bilbo Baggins della Contea poi lui e la ragazza presero commiato. Tinu rivolse un cenno del capo a Thorin prima di girarsi e seguire Gandalf fuori dalla porta. Sentì che gli occhi blu di Thorin la osservavano mentre usciva. Improvvisamente l'ambiente le parve più caldo del solito.
Aveva smesso di piovere. Tinu inspirò profondamente l'aria che sapeva di pulito. Gandalf sorrise guardandola.
"Che ne pensi di Thorin?" chiese improvvisamente lo stregone mentre si dirigevano alla stalla dove avevano lasciato i cavalli.
"È.." cominciò a dire la ragazza ma esitò. Ripensò a quegli occhi di un blu ultraterreno, la profonda voce, la barba corta e i capelli corvini che incorniciavano quel viso...bellissimo. Sì, era davvero un bellissimo nano si rese conto improvvisamente. Si trovò ad invidiarne la moglie prima di rendersi conto che Gandalf stava ancora aspettando una sua risposta
"...interessante" concluse
"Oh, ho visto che lo trovavi interessante..." disse lo stregone maliziosamente
Tinu borbottò qualcosa d'inintelligibile e allungò il passo. Gandalf ridacchiò tra sé. Questo non l'aveva previsto, ma era una buona cosa. Davvero buona. Aveva fatto bene a coinvolgere Tinu.
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I am Fire- Io sono Fuoco
Fanfiction"Il pagamento promesso per la tua testa" disse Gandalf mentre mostrava a Thorin un messaggio scritto nella lingua nera "c'è una taglia sulla tua vita". Il nano lo guardò, sorpreso e allarmato. In quel momento la ragazza vestita di rosso tornò. Il fu...