Rune lunari

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Dopo colazione Tinu vide Glorfindel passare diretto al campo di allenamento.

"Glorfindel, aspetta!" esclamò "Vengo anch'io" e corse a prendere la sua spada, non notando lo sguardo cupo di Thorin. Improvvisamente si era ricordato che lei non era vergine e si chiese se per caso quel maledetto elfo biondo potesse esserne la causa.

"Volete allenarvi con noi?" propose Tinu ripassando di lì, la spada nel fodero.

Kili e Fili accettarono con entusiasmo e anche Dwalin si alzò prendendo la sua ascia.

"Vai con lei" disse Balin a Thorin che la guardava torvo, ancora perso in pensieri che riguardavano Glorfindel.

Il campo di addestramento era dietro la grande casa di Lord Elrond. C'era un grande spazio per allenarsi con le spade e una parte con bersagli per il tiro con l'arco (per la gioia di Kili). Glorfindel e Tinu presero posto uno di fronte all'altra e a un cenno di un elfo iniziarono a combattere. I nani li guardarono stupefatti. Tinu e Glorfindel si conoscevano da anni, avevano la stessa grazia e agilità e i loro combattimenti sembravano quasi una danza. Glorfindel aveva però dalla sua anni di esperienza in combattimento (senza contare quella volta che aveva ucciso un Balrog) mentre Tinu più spesso ricorreva alla sua abilità magica in battaglia quindi dopo qualche minuto di combattimento serrato Glorfindel riuscì a disarmarla.

"Morta" sussurrò a un centimetro dal suo viso con un sorriso puntandole la spada al collo. Thorin inconsciamente fece un passo avanti pronto a cancellare a suon di pugni quel ghigno dalla faccia dell'elfo ma Balin gli mise una mano sulla spalla, lanciandogli uno sguardo di ammonimento.

"È il mio turno" annunciò Fili, prendendo posto davanti a Tinu con le sue due spade gemelle sguainate "Fatti sotto, nipotino" lo incitò lei con un ghigno. Thorin non poté impedirsi di sentire una sensazione di calore pervadergli il petto nel capire quanto lei volesse già bene ai suoi nipoti. Sarebbe stata una meravigliosa regina...Non si accorse di essere rimasto in disparte, mentre i suoi compagni erano andati dietro a Fili e Tinu che combattendo si erano spostati verso sinistra. Improvvisamente Glorfindel apparve accanto a lui. Thorin sobbalzò e lo guardò in cagnesco. L'elfo ricambiò il suo sguardo freddamente e disse piano, in modo che solo lui potesse sentirlo: "Falla soffrire, nano, e ti uccido con le mie mani". Poi così com'era apparso se ne andò avvicinandosi a Tinu che in quel momento riusciva a far volare via una delle spade di Fili e facendolo cadere gli bloccava a terra il braccio con l'altra spada.

"Morto" fu il suo turno di puntargli la spada alla gola con un sorriso.

Fu poi Dwalin a combattere con Fili mentre Kili si esercitava con l'arco. Tinu continuava a combattere con Glorfindel e a volte con Elladan che si era unito a loro, senza accorgersi che l'umore del nano stava diventando sempre più nero.

Dopo l'allenamento Tinu si fece un lungo bagno nelle sue stanze, perdendosi lo spettacolo dei nani che pensarono bene di farsi il bagno in una delle fontane di Rivendell. Completamente nudi ovviamente. L'immagine rimase per sempre impressa nella mente del povero Lindir che passava di lì per caso con Lord Elrond. Tinu lo incrociò qualche ora dopo ed era ancora sotto shock mentre le raccontava questa cosa per lui inaudita. Lei non poté evitare di scoppiare a ridere e Lindir la guardò ferito.

"Non prendertela amico mio" disse lei "Sono nani, per loro è normale". Lui se ne andò scuotendo la testa.

"Vedo una nuova luce brillare dentro di te" disse Gandalf che arrivava in quel momento

"Credo di aver trovato il mio compagno per la vita" disse lei "In un nano cocciuto, orgoglioso e imbarcato in una missione suicida" era inutile mentire a Gandalf, tanto lo avrebbe scoperto.

"Ho visto quella scintilla accendersi a Brea" sorrise infatti lo stregone "Sono contento per te Tinu, Thorin è un buon nano. Ha solo una scorza un po' dura"

"Ah, Thorin!" disse poi in Ovestron vedendo che il re dei nani li aveva raggiunti insieme a Balin mentre dietro di loro trotterellava Bilbo "Venite" continuò poi lo stregone "Elrond ci aspetta"

Tinu non capì lo sguardo accigliato che le rivolse Thorin mentre si affrettavano dietro lo stregone diretti allo studio di Elrond.

In presenza dell'elfo Thorin si impuntò e non volle dare la mappa della montagna solitaria a lord Elrond.

"Sei davanti a uno dei pochi sulla Terra di Mezzo che può leggere quella mappa!" esclamò Gandalf adirato

"I segreti della mia gente sono miei da custodire" replicò il nano, piccato.

"Il tuo orgoglio sarà la tua rovina!"

Lord Elrond ascoltava tranquillo a qualche passo di distanza.

"Thorin" disse piano Tinu. Lui la guardò e la sua volontà vacillò in quegli occhi di brace. Prese la mappa da una tasca interna del mantello e svogliatamente la passò a Elrond che sollevò le sopracciglia, chiedendo una spiegazione mentre constatava: "Erebor".

"Come sai, spesso questo tipo di mappa cela dei messaggi nascosti...leggi ancora il nanico antico, vero? " si affrettò a spiegare Gandalf

"Qual'é il vostro interesse in questa mappa?" chiese Elrond

"Accademico" rispose Gandalf. Troppo in fretta pensò Tinu ed in effetti era evidente che l'elfo non l'aveva bevuta ma continuò comunque a studiare la mappa.

"Rune Lunari" sussurrò improvvisamente Elrond tenendo la mappa in controluce.

"Ah, rune lunari" disse Gandalf traducendo per i nani e Bilbo "Una cosa non facile da notare"

"Puoi leggerle?" chiese Thorin e c'era così tanta brama nella sua voce che il cuore di Tinu ebbe un tremito.

"Venite" disse Elrond e li condusse lungo una galleria. Man mano che scendevano Tinu percepiva l'aria farsi più umida e il rumore di acqua corrente farsi più forte. Il suo braccio sfiorò quello di Thorin e sentì un brivido caldo percorrerle il braccio.

Sbucarono su uno spuntone di roccia illuminato dalla luce della luna sotto una delle varie cascate di Rivendell. Un banco rotondo di quarzo era posato sulla punta della lingua di pietra. Elrond ci posò sopra la mappa.

"Sei fortunato, Thorin" disse "queste rune possono essere lette solo con la stessa luna del giorno in cui sono state scritte. In questo caso luna crescente di mezza estate. La stessa luna brilla su di noi stasera" e mentre parlava qualcosa sulla mappa scintillò, illuminato dalla luce della luna. Tinu si avvicinò meravigliata e vide delle rune brillare argentate dove prima non c'era nulla.

"Sta vicino alla pietra grigia quando picchia il tordo" lesse Elrond "e l'ultima luce del sole che tramonta nel giorno di Durin splenderà sul buco della serratura".

"Il dì di Durin?" chiese Bilbo

"L'ultimo giorno di autunno, l'inizio del nuovo anno per i nani" spiegò Gandalf

"È una cattiva notizia, l'estate sta passando presto arriverà il dì di Durin" disse Thorin

"Ma abbiamo tempo" intervenne Balin "tempo per trovare la porta nascosta. Dobbiamo essere al punto giusto al momento giusto e solo allora troveremo il buca della serratura"

Alla faccia dell'interesse accademico pensò Tinu. E infatti Elrond constatò "È questo il vostro proposito, quindi. Entrare nella montagna"

"Lo è" confermò Thorin come sfidando l'elfo a contraddirlo

"Alcuni non lo riterrebbero saggio"

"Che intendi dire?" chiese Gandalf

"Non sei l'unico che veglia sulla Terra di Mezzo, Mithrandir" rispose Elrond allontanandosi.

Tinu e Gandalf si scambiarono un'occhiata preoccupata. Quello voleva dire solo una cosa: Saruman. 

I am Fire- Io sono FuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora