Tinu raggiunse i nani sulla veranda dopo cena. D'accordo con Gandalf voleva avvisarli di tenersi pronti a partire il giorno dopo all'alba. Loro avrebbero distratto Saruman (che di sicuro non avrebbe approvato la loro impresa) e poi si sarebbero ricongiunti al gruppo sulle montagne nebbiose. Per quanto le dispiacesse doversi allontanare da Thorin, Tinu sapeva che era necessario.
Prima che avesse la possibilità di parlare Thorin non riuscì più a tenersi dentro tutto e sbottò: "Qual è la tua relazione con quel dannato elfo biondo?"
Glorfindel infatti, essendo uno dei fidati consiglieri di Elrond, aveva cenato nuovamente al loro tavolo e il loro comportamento rilassato l'uno nei confronti dell'altra aveva ulteriormente alimentato i sospetti di Thorin. Tinu si bloccò e lo guardò dritto negli occhi: "Si chiama Glorfindel" disse lentamente e tutti i nani in quel momento sentirono l'aria farsi carica di minaccia. Il fuoco che avevano acceso diminuì di intensità. Thorin non si rese conto di niente, reso cieco dalla gelosia: "Non m'interessa sapere come si chiama"
"Allora non t'interessa sapere qual è le mia relazione con lui" replicò lei con una voce di un ottava più bassa. Un lampo, come un guizzo di fuoco balenò nei suoi occhi e per un attimo Thorin ebbe paura. Il fuco si spense per un istante mentre Tinu faceva un profondo respiro, riprendendo il controllo. Con un gesto della mano riaccese il fuco e senza più degnare Thorin di uno sguardo disse: "Stasera si radunerà il Bianco Consiglio che cercherà di dissuadervi dall'andare a riprendervi Erebor. Io e Gandalf li distrarremo, ma voi dovete partire domani alle prime luci dell'alba. Ci ritroveremo sul passo delle montagne nebbiose". Balin annuì e Tinu se ne andò.
Dwalin guardò Thorin con sguardo accigliato e lui capì di avere sbagliato ogni cosa. Corse dietro a Tinu per chiederle scusa ma non la trovava da nessuna parte. Si imbatté in Bilbo che era intento ad ascoltare alcune voci in lontananza. Era Tinu? Provò ad ascoltare anche lui e man mano le voci diventarono più chiare, avvicinandosi.
"Erebor è di diritto di nascita di Thorin" stava dicendo Tinu e Thorin sentì il cuore scaldarsi
"Di cosa hai paura?" aggiunse Gandalf
"Vi siete dimenticati che una vena di pazzia scorre in quella famiglia?" disse Lord Elrond "Thror è impazzito a causa dell'archengemma. Cosa vi dice che Thorin non soccomberà alla stessa malattia?" le voci ricominciarono a riallontanarsi. Bilbo lanciò uno sguardo a Thorin: sembrava preoccupato e intristito da quelle parole.
Tinu replicò ancora "Lui non è come suo nonno"
"Solo perché è il tuo compagno per la vita non vuol dire che non possa preferirti all'archengemma..." e le voci divennero troppo lontane per distinguere le parole. Thorin sentì il cuore gelare. Aveva visto com'era diventato suo nonno e temeva di soccombere alla stessa malattia. Davvero avrebbe preferito l'archengemma a Tinu? Come poteva? Poi si ricordò come l'aveva appena trattata e nonostante questo lei lo difendeva. Una semidea che difendeva lui...non se lo meritava. Doveva assolutamente scusarsi. Con questi pensieri Thorin tornò dalla compagnia con Bilbo che trotterellava accanto a lui e si coricò guardando il fuoco spegnersi lentamente pensando a Tinu e all'archengemma.
Tinu e Gandalf invece entrarono nel padiglione dove si sarebbe svolto il concilio. Saruman non c'era ancora ma lady Galadriel sì. Li accolse con un sorriso luminoso: "Mithrandir. Tinu." Disse con la sua voce bassa e melodiosa. Gandalf si inchinò dicendo: "Gli anni mi hanno invecchiato, ma la tua grazia è rimasta uguale mia signora". Tinu optò per un saluto meno formale correndo ad abbracciarla stretta.
"Bentrovata maia" disse lei dandole un bacio in fronte poi le prese il viso tra le mani osservandola con un sorriso che la sapeva lunga: "Sento il tuo cuore che canta per quel nano". Tinu sentì le guance colorarsi di rosso ma poi improvvisamente l'energia nella sala di raffreddò: era entrato Saruman.
Come previsto tentò in ogni modo di dissuadere Tinu e Gandalf dall'aiutare Thorin. Per lui il drago poteva starsene a Erebor ancora per tutto il tempo che voleva.
"E cosa dirai quando si alleerà con il nemico?" chiese Tinu
"Il nemico è stato distrutto" replicò lo stregone
Gandalf si mosse a disagio sulla sedia dicendo: "Ci sono voci. Parlano di un Negromate a Dol Guldur. Uno talmente potente dal richiamare i morti. Radagasti dice..."
"Radagast" lo interruppe Saruman infastidito " Non ci si può fidare di Radagast..." La voce di Saruman passò in secondo piano mentre Tinu sentì la voce di Galadriel nella sua testa. Capì che stava parlando a lei e Gandalf.
Hai qualcosa con te. Qualcosa che ti ha dato Radagast.
Gandalf annuì
Mostrami.
Gandalf prese l'involucro con il pugnale Morgul che Radagast gli aveva portato e lo posò sul tavolo. Saruman che stava criticando l'uso eccessivo dei funghi da parte di Radagast si bloccò a metà frase.
"Cos'è?" chiese Lord Elrond che percepiva l'aura negativa dell'involto
"Un pugnale morgul" disse Tinu mentre Gandalf lo rivelava.
"Il pugnale del re di Angmar" disse Galadriel con un brivido fissando il pugnale "Avrebbe dovuto essere sepolto con lui"
Ma nemmeno quello servì a convincere Saruman che si lanciò in una lunga tirata dicendo che non avevano fatti ma solo supposizioni. In quel momento le prime luci dell'alba iniziarono a fare capolino dalle montagne. Poco dopo Tinu sentì la voce di Galadriel nelle loro teste: I nani se ne stanno andando. Si girò e vide il sorrisetto di Tinu e disse divertita Lo sapevate! Gandalf annuì impercettibilmente e poco dopo Lindir arrivò trafelato in cima alle scale: "Mio signore Elrond...i nani....se ne sono andati!"
Tinu si trattenne a stento dal fare una danza vittoriosa sul posto. Il loro piano aveva funzionato! La faccia di Saruman era impagabile.
Il Concilio fu sciolto e mentre Gandalf si attardava a parlare con Galadriel Tinu tornò in camera per prepararsi a partire.
Lo stregone e la maia si misero in cammino. Erano appiedati: i sentieri delle montagne nebbiose non erano adatti per i cavalli.
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I am Fire- Io sono Fuoco
Fanfiction"Il pagamento promesso per la tua testa" disse Gandalf mentre mostrava a Thorin un messaggio scritto nella lingua nera "c'è una taglia sulla tua vita". Il nano lo guardò, sorpreso e allarmato. In quel momento la ragazza vestita di rosso tornò. Il fu...