I profughi di Pontelagolungo

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Quando Tinu si svegliò la mattina dopo si sentiva completamente ristabilita. Si girò nello braccia di Thorin che dormiva ancora e lo baciò leggera. Thorin mugugnò qualcosa stringendola di più a sé. Aprì gli occhi azzurri e si trovò davanti allo sguardo preoccupato di Tinu.

"Cosa c'è, Amralime?" chiese corrugando le sopracciglia

"Volevo chiederti scusa" disse lei. Thorin la guardò stupito: "Per cosa?"

"Per esserti entrata nella mente senza permesso. È una cosa che solitamente non si fa...Mairon...cioè Sauron, lo faceva spesso, per fini malvagi..."

Thorin capì che la cosa che la turbava molto.

"Ma tu l'hai fatto per una buona causa" disse interrompendola e prendendo il suo viso tra le mani "Non preoccuparti. Sono felice che tu l'abbia fatto"

Tinu gli sorrise ma poi una nuova omba passò sul suo viso: "Volevo anche chiederti scusa per...non averti detto di Thranduil" a questo Thorin si irrigidì e corrugò le sopracciglia.

"A mia discolpa posso dire che il tempo che ho passato alla sua corte era prima di Erebor. Spesso gli dicevo di lasciare perdere le gemme di Lasgalen e a causa di quelle stesse me ne sono andata, tornando prima a Lothlorien e poi Gran Burrone"

Thorin ci mise un po' a rispondere. Gli occhi persi in ricordi dolorosi. Esalò un lungo respiro e tornando al presente trovò gli occhi di brace di Tinu che lo osservavano preoccupati, in attesa della sua reazione. Si sforzò di sorridere: "Il passato è passato, Amralime"

Tinu gli sorrise raggiante. Thorin non resistette un secondo di più e baciò con trasporto quelle labbra piene. Tinu gli gettò le braccia al collo, replicando al bacio con uguale passione mentre i loro corpi reclamavano violentemente di essere di nuovo una cosa sola. Fecero l'amore prima con un urgenza bruciante e poi più lentamente, godendo di ogni secondo.

Quando infine si decisero a uscire dalla camera era tarda mattinata ma i nani non erano stati con le mani in mano. Oin stava riordinando l'infermeria, Bofur una delle dispense, Balin aveva borbottato qualcosa riguardo agli archivi e se n'era andato. Dwalin e Gloin erano chini su un frammento di pergamena e studiavano uno schizzo di Gloin.

"Per chiudere temporaneamente la voragine che il drago ha lasciato al posto dei cancelli di un tempo" spiegò e Thorin annuì, osservando il disegno. Gli altri nani erano nella stanza del tesoro a inventariare quello che trovavano.

Tinu e Bilbo passarono la giornata a spolverare e pulire le stanze che man mano i nani rendevano di nuovo agibili. Fu una lunga giornata. Tinu non vide spesso Thorin, ma le poche volte che si incrociavano gli occhi del nano erano sempre limpidi. Il che la rassicurava: la malattia sembrava essersene andata per sempre.

"Etciù!" starnutì Bilbo a un certo punto. Stavano pulendo una saletta laterale che una volta serviva a conservare le armi delle sentinelle dei portoni.

"Salute!" disse Tino e lo hobbit le sorrise, cercando in tasca un fazzoletto (che si era procurato a Pontelagolungo poco dopo essere arrivato). Poi si guardò in giro circospetto. C'erano solo loro due e i nani al momento non si sentivano. Solo l'udito di Tinu percepiva passi e rumori sordi ma lontano da dover erano loro due al momento.

"Tinu...volevo chiederti" disse lo hobbit esitante

Lei lo guardò interrogativa

"Thorin è definitivamente guarito, giusto?"

"Penso di sì...forse è ancora presto per dirlo, ma sono abbastanza fiduciosa"

Le spalle delle hobbit si rilassarono un po' per poi tendersi di nuovo mente rovistava in tasca.

I am Fire- Io sono FuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora