Vanessa firmò,e io feci quel maledetto piercing.
Dio,se faceva male. Di certo non mi avrebbe mai procurato il male che mi aveva procurato Dylan,o Jennifer,ma chi se ne importava.
«Contenta?»
«Certo» non mi limitai nemmeno a dirle "grazie",ero troppo arrabbiata perfino con chi mi faceva del bene.
Un giorno dopo già sentivo la mancanza delle mie "vecchie" abitudini,delle telefonate notturne di Nate o Jennifer,e dei miei passatempi,come guardare serie tv fino a tardi,o leggere fino a lacrimare.
Nonostante ciò,non avevo nessuna voglia di tornare chi ero; le persone erano così abituate a prendersi gioco di me,in quelle condizioni.
Strada facendo,verso casa,vidi Nate. Il mio aspetto poteva anche essere cambiato,ma il mio affetto nei suoi confronti sarebbe sempre rimasto tale.
Comunque mi limitai ad un: «Come mai da queste parti?».
«Blair?» ero così irriconoscibile? Forza,avevo soltanto dato un tocco ai capelli e mi ero fatta un piccolissimo piercing,niente di che.
«Wow,i capelli,emh..»
«Sì,lo so. Che ci fai qui?» mi interessava davvero sapere come mai fosse tornato così presto,e se sarebbe rimasto.
«In realtà sono tornato proprio per parlarti; o meglio,per parlarvi. Ho saputo sia della tragedia di Jay che di te e Dylan,sul SecretsHW. Spiegami,per favore!» mi prese dal braccio e mi trascinò lontana da Vanessa,che era di fretta,e decise di lasciarci soli.
«Quale parte del "sono con un'amica" non riesci a capire? Cazzo.»
«Calmati,B. E poi,da quando Vanessa è una tua amica?»
Provavo un forte istinto omicida perfino nei suoi confronti.
«Non ha importanza,Nate. Perché sei qui? Se è per la questione di Jennifer,dovresti parlarne con lei,io ho chiuso. Se è per me e Dylan,non sono cazzi tuoi» dovevo anche sentirmi rimproverare per le scelte che prendevo per me stessa,era troppo.
«Blair,Jay è tua amica da anni ormai,non prendere decisioni delle quali potresti pentirti. E per quanto riguarda Dylan,tu non hai idea di con chi hai avuto a che fare!»
Dopo avermi lasciata in quel modo,si permetteva anche di rimproverarmi e riprendermi su chi dovevo vedere o no.
«Ti ripeto che sono scelte mie,e adesso puoi anche tornartene a Brooklyn»
Mi dispiacque un po',ma dovevo fargli capire che ero abbastanza grande per fare le mie scelte,per decidere chi vedere e chi no.
Cercai di rintracciare Vanessa,nonostante sapessi che doveva sbrigare delle cose. Ma niente da fare,irraggiungibile.
Decisi di passare al Pattiebar per prendere un drink,ci incontrai Jennifer,ecco,bella merda.
Cercai di evitarla,e di unirmi al gruppo di Vanessa,che era sempre li,come se nelle loro vite non ci fosse niente di più interessante dell'alcool.
«Ehi,Blair. Unisciti a noi» in realtà non avevo voglia di ubriacarmi,avevo solo voglia di stare in compagnia di persone che molto probabilmente non mi avrebbero giudicata per ogni singola cosa e che non sarebbero scese nei particolari di ogni questione tirata fuori dalla mia bocca.
«Blair!» eccola li,Jennifer.
Si diresse verso di me come se volesse uccidermi,la affrontai.
«Non ti vedo da quel pomeriggio,all'ospedale!Cos'è che ti ha spinta a lasciarmi sola,anche in quelle condizioni?»
«Di certo non ti ho lasciata li,su quel lettino,per farti un dispetto e metterti in difficoltà,ma avevo davvero bisogno di stare da sola. Da qualche giorno ormai ho capito che le vere amiche sono quelle che ti restano affianco sempre,non un giorno sì e dieci no,mi dispiace Jennifer»
«Se sei così scontrosa per il fatto della busta,posso spiegarti,anche se penso che gran parte della storia già la sai»
Non mi interessava scendere nei particolari della questione dei soldi,avrei lasciato che continuasse a comportarsi come voleva,in quel momento,sentivo che non mi sarebbe interessato se per ricavare qualche spicciolo avesse rubato o fosse andata a prostituirsi.
«Non voglio spiegazioni,voglio solo stare alla larga dalla gente come te»
Mi allontanai,lasciando il gruppetto di Vanessa e andando a casa.
«Io e te dobbiamo parlare» mio padre era seduto a tavola con mia madre,non assistevo a questa scena da tanto tempo.
Non mi aspettavo di vederli così presto,speravo di poter inventare una scusa per i capelli,il piercing l'avrei sicuramente nascosto,ma erano già li,e mi spettava una delle loro sceneggiate.
«Cos'hai combinato ai capelli?» lo sapevo,la prima sarebbe stata quella di mia madre.
«Ho solo cambiato look,ho 16 anni,mamma»
«Cos'è successo alla nostra bambina? Fino a qualche giorno fa eri la figlia che tutti avrebbero voluto avere,invece adesso vengo a sapere da un sito di spotted che il tuo passatempo preferito è spassartela con Dylan O' Brien al Pattiebar»
Qualcosa mi diceva già da tempo che si sarebbe saputo,ma non credevo che le voci arrivassero fino a casa mia.
«Pretendo che tu mi spieghi come hai incontrato questo ragazzo» urlò mio padre,sbattendo la mano sul tavolo.
Sapevo che sarebbe stata una lunga giornata.
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he's the light in my darkness.
Teen Fictionquesto è il diario di Blair. è il periodo più difficile di tutta la sua vita, ma quando incontra Dylan niente sembra impossibile. scoprirà tante cose che fino a quel momento si erano celate dentro di lei. lei era bellissima, pur essendo così.. buia...