Capitolo 7

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Era mattina presto quando Esteban e Beatrice si erano svegliati, avevano passato l'intera notte all'ospedale andando su e giù a controllare la nonna.
La caposala era stata nella stanza ad avvisare Beatrice che il medico le doveva parlare e lei con un po' di paura era andata a colloquio con lui.
Dopo aver saputo che la nonna aveva contratto un'infezione batterica non grave, Beatrice aveva avvisato sua madre che era andata al lavoro serena, e poi con Esteban erano andati a fare colazione.

Aveva apprezzato molto la compagnia del ragazzo e dopo aver parlato con lui per quasi l'intera notte, si era resa conto di quanto le piacesse davvero.
Era un ragazzo serio, con dei sani valori e in più era di una bellezza disarmante, cosa che un po' la destabilizzava perché in passato aveva avuto due relazioni con ragazzi di normale bellezza, se così si poteva dire.
Pensandoci forse solo il suo amico d'infanzia Massimiliano poteva competere con la sua bellezza.
Sorrise tra sé scacciando quegli stupidi pensieri, doveva concentrarsi su Esteban e godersi ogni momento assieme a lui.

"Devo andare a casa di mia madre, ho lasciato il computer lì e devo spedire il mio lavoro al professor Martinelli" spiegò per poi continuare:
"E' un progetto a cui tengo particolarmente perché se va bene lo porterò in commissione d'esame. Ho preparato degli spot per la sfilata di Pitti uomo."

Esteban la guardò e cambiò per alcuni secondi espressione pensando alla sfilata, ma lei questa volta non se ne accorse, tanta era la felicità per quel progetto.

E riprendendo respiro lui le disse gentilmente:
"D'accordo, se non è un problema vengo con te."

Bea lo guardò titubante.

"Che c'è Beatrice, perché quello sguardo? Hai paura a farmi vedere dove sei cresciuta?" le chiese ridendo.

"No, ma..."

S'interruppe e lui le prese le mani intrecciandole alle sue, la guardò negli occhi e poi le disse:
"Cosa stà pensando la tua bella testolina? Non avrai paura che portandomi a casa io possa sedurti, vero?"

"Sei pessimo lo sai?" ribattè divertita.

"Però sì, ammetto che questo pensiero mi è passato per la mente" confessò arrossendo.

"Ahhh Beatrice! Devi ancora imparare così tanto su di me" le disse tirandola a sé, dandole un leggero bacio a fior di labbra.

"Non farei mai una cosa del genere, non in questo momento" la rassicurò lui.

E lei si rilassò, a quel punto ad Esteban passò per la mente un'idea e di getto le disse:
"Visto che tua nonna stà meglio non è grave come presumevano, vorrei domani portarti in un posto."

Lei lo guardò perplessa e chiese:
"Dove?"

"Ti porto in Spagna a casa mia" le propose sorridendole.

"Perché?" chiese stupita.

"Perché voglio che tu capisca chi sono, come sono. Voglio che tu capisca che tengo a te, vorrei che tra me e te nascesse qualcosa di fantastico. So che sarà così e voglio che anche tu lo creda" le disse prendendole le mani.

Beatrice lo guardava incredula ed esterrefatta.

"Esteban io... non posso... io non so..." balbettò infine.

"Sì che puoi, il progetto lo hai finito, la nonna come ti dicevo prima sta benino. Puoi fare una pazzia... hai mai fatto una pazzia?" le chiese infine.

"Non ho mai fatto pazzie" confessò lei diretta.

"Ecco c'è sempre una prima volta e questa è quella giusta" le confermò lui.

Prese il cellulare e prenotò il volo.

"Fatto" le disse deciso.

"Fatto cosa?" chiese stupita.

Sotto il cielo di Firenze (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora