Capitolo 36

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Erano passati quindici giorni da quando Enrico aveva provato a parlare con Beatrice, quindici giorni d'inferno.
Non aveva fatto che pensare a lei, a lavoro, a casa, anche quando era andato al circolo del golf, sbagliando tutte le buche.

Tutto riportava a lei.

Non poteva arrendersi così, non poteva perderla non voleva rinunciare a lei, doveva trovare un altro modo per poterle parlare e poterla così riconquistare.
Era nel suo ufficio, stava sfogliando gli spot che Beatrice aveva fatto per Ferragamo e fu proprio un'immagine che gli fece capire quale poteva essere il modo per parlare di nuovo con lei.
Doveva assolutamente parlare con Esteban, solo lui poteva convincerla, era suo amico e se veramente teneva a lei era certo che lo avrebbe aiutato.

Deciso si alzò, s'infilò la giacca ed uscì dall'ufficio senza dire niente a nessuno e si diresse a Palazzo Ferragamo, appena Laura la segretaria lo vide arrivare gli sorrise dicendogli:
"Signor Morelli benvenuto, la signorina Melania è in sala sfilate gliela devo chiamare?"

"No Laura grazie, conosco la strada presumo che sia con i modelli" domandò speranzoso.

"Sì certamente, sabato c'è la sfilata della stagione e stanno facendo le prove" precisò diretta la ragazza.

"Ok grazie mille" rispose salutandola e dirigendosi verso la sala.

Appena fu dentro, silenziosamente si avvicinò al palco mentre Melania comandava tutti a bacchetta.

Aspettó qualche minuto poi si avvicinò a lei e le disse:
"Ti piace sempre impartire ordini, non è vero Melania?"

Lei lo guardò di soppiatto meravigliandosi di trovarlo lì.

"E tu che ci fai qui?" gli chiese facendo sì che i ragazzi continuassero le prove mentre si accomodava sulla poltrona dietro di sé, aspettando che Enrico la seguisse.

E lui la seguì mentre guardava i ragazzi e le ragazze sfilare imperterriti, come se non si fossero accorti della sua presenza.

"Ho bisogno di parlare con lo spagnolo" esordì diretto.

"Morelli abbassa la cresta, lo spagnolo ha un nome, non è un oggetto" ribadì seria.

"Anche gli oggetti hanno un nome se è per questo" ribattè lui guardandola.

"Enrico smettila di fare lo stronzo e comportati da persona adulta e civile" gli fece presente lei.

Enrico alzò gli occhi al cielo per poi dirle:
"Devo parlare con Esteban posso farlo, per favore?"

Melania sorrise lievemente si alzò, fece abbassare la musica e rivolta ai ragazzi disse:
"Prendiamoci una pausa ragazzi e dite ad Esteban di raggiungermi in ufficio."

E mentre i ragazzi annuivano si avviò facendo cenno ad Enrico di seguirlo.
Entrarono nel suo ufficio, lo fece accomodare, nel mentre bussarono alla porta.

"Avanti" disse la donna mentre si sedeva.

Enrico guardò la porta aprirsi e comparire Esteban.

"Mi hai fatto chiamare?" domandò mentre entrava.

E rimase sorpreso appena si accorse di Enrico, i due si guardarono e Melania gli rispose svelta:
"Sì, mettiti seduto Esteban, Enrico ha bisogno di parlarti."

Il ragazzo lo guardò perplesso mentre lei si alzava e si avviava alla porta.

"Melania vorrei che tu rimanessi" le chiese serio Enrico.

"Credo che sia meglio che parliate da soli" rispose svelta lei.

"Insisto" esordì Enrico.

Melania annuì silenziosamente mettendosi seduta però sul divanetto, i due si guardarono di nuovo ed Esteban chiese con tranquillità"
"Cosa posso fare per te?"

Sotto il cielo di Firenze (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora