Capitolo 33

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Alice era sempre di corsa, da quando si era sposata aveva sempre mille cose da fare e quel giorno dopo aver passato l'intera mattinata a fare delle commissioni, aveva deciso di pranzare al suo ristorante preferito.

Sapeva che Jensen avrebbe pranzato con Enrico, così lei senza sentirsi in colpa si era fermata da Oliviero posto in cui era di casa.
Seduta ad uno dei tavoli centrali della sala stava aspettando i suoi gnocchi al ragù appena ordinati quando una voce molto familiare la salutò.

"Ciao Alice" la ragazza alzò lo sguardo dal telefono e lo puntò su sua madre guardandola alquanto disgustata.

"Lucrezia" disse solamente lei tornando a guardare il suo telefono cercando di ignorarla.

"Da quando chiami tua madre per nome?" chiese la donna indignata.

Alice posò nuovamente lo sguardo su di lei e rispose con astio:
"Da quando non ho più una madre, mi sembra semplice no."

"Fai sul serio Alice?" domandò la donna con aria di sfida.

"Mi vedi ridere forse?" ribattè Aly seria, nel mentre uno dei camerieri le portò la sua ordinazione, e Alice iniziò a mangiare, come se sua madre non fosse più lì davanti al suo tavolo.

"Non credere di liberarti così facilmente di me ragazzina" disse in tono duro Lucrezia scostando una sedia e mettendosi a sedere al tavolo di sua figlia.

Alice continuò a mangiare di gusto mentre sua madre la osservava con rabbia.

"Come hai osato sposare quel misero professore Americano me lo spieghi?" domandò la donna con evidente delusione negli occhi.

"Ho deciso di sposarlo perché lo amo, cosa che tu non sai nemmeno cosa significa amare qualcuno" ribattè Alice.

"Per favore tu non sai nulla di me e di quanto io abbia amato tuo padre" rispose lei.

"Si lo amavi così tanto che non appena le sue finanze sono vacillate hai chiesto il divorzio, senza pensare al male che avresti fatto a lui e ai tuoi figli" l'accusò Aly e Lucrezia incassò il colpo senza ribattere, perché sapeva che era la verità.

"Lo sai che il tuo matrimonio Americano non è valido in Italia vero?" disse la bionda gongolando.

"E tu lo sai che noi lo abbiamo già registrato e che adesso ci risposiamo anche qui?" La sfidò apertamente Alice.

Lucrezia la guardò sconvolta per la notizia e Alice continuò ad infierire con gioia.

"Saranno presenti i nostri amici e anche mio padre e mio fratello" la informò Alice orgogliosa della cosa.

"E non hai minimamente pensato ad invitare me? La donna che ti ha messo al mondo" recriminò Lucrezia.

Alice le sorrise beffarda.

"Non hai minimamente pensato a me quando ti sei comportata come una donnaccia cercando di sedurre il mio uomo" le sputò con rabbia quelle parole.

Lucrezia per risposta la schiaffeggiò, facendo voltare diverse persone sedute nei tavoli accanto al loro.

"Sei fuori dalla mia vita Lucrezia, non voglio più vederti né sentirti, né sapere più nulla sul tuo conto. Ho chiuso con te" disse decisa Alice senza nessun vacillamento nella sua voce o nel suo cuore.

Lucrezia rimase senza parole si alzò dalla sedia e lasciò il ristorante con l'amaro in bocca.

***
Jensen e Alice avevano rinnovato le loro promesse nella chiesa dove Alice aveva preso i sacramenti, ovviamente Beatrice e Michela erano state le testimoni di Aly, mentre Enrico e Filippo lo erano stati di Jensen.

Sotto il cielo di Firenze (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora