Capitolo 27

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Enrico era nel suo ufficio quando sentì parlare a voce leggermente alta Filippo, cosa che non era da lui e soprattutto sentir nominare Beatrice.
Si alzò di scatto ed uscì dal suo ufficio accorgendosi che il suo amico era sulla porta dell'ufficio che occupava con Bea e stava discutendo con Esteban. Rimase lì per lì allibito nel vedere il ragazzo Spagnolo nella sua agenzia.

Si avvicinò a loro e con voce seria chiese:
"Cosa succede qui?"

I due ragazzi si voltarono all'unisono e fu proprio Esteban a rispondergli.
"Stò cercando Beatrice."

"Cosa vuoi da lei?" domandò guardandolo serio.

"Devo parlare con lei di una cosa e poi a te cosa interessa?" gli rispose con strafottenza.

Quella risposta fece innervosire Enrico che si avvicinò di più a lui.

"Tutto quello che interessa Beatrice è anche affar mio" replicò duramente.

Esteban sbuffò sonoramente a quell'affermazione.

"Non credo proprio, Beatrice ha bisogno e deve avere la sua libertà. Non puoi esserle sempre tra i coglioni" gli disse guardandolo con sfida.

"Ehi ragazzo modera le parole" s'intromise Filippo guardandolo male.

"Che fai ti fai spalleggiare? Non sei in grado di difenderti da solo?" chiese Esteban prendendoli in giro guardando Enrico.

"Faresti bene ad andartene da qui, la tua presenza non è gradita" esordì serio Enrico con Filippo che annuiva.

"Forse Morelli non hai capito quello che ho detto. Devo parlare con Beatrice e lo farò che tu lo voglia o no" ripetè diretto senza timore.

"Beatrice non c'è in questo momento" replicò Enrico.

"Vorrà dire che l'aspetterò non ho fretta" disse serio Esteban.

"Non capisco se sei scemo o se lo fai apposta a non capire" disse Enrico guardandolo.

"A non capire cosa?" lo stuzzicò sorridendogli divertito.

"A non capire che a Beatrice non interessi più. Hai avuto il tuo momento, hai fatto il coglione e l'hai persa ti conviene fartene una ragione" gli fece presente diretto.

Esteban lo guardò sbalordito ed Enrico continuò a girare il coltello nella piaga.

"Come vedi so tutto... Esteban. Beatrice è così onesta, buona ed intelligente da capire che quando un rapporto è sano e vero come il nostro, è giusto che ognuno sappia tutto l'uno dell'altra" continuò a fargli presente.

"Come il vostro..." ripetè lo Spagnolo con arroganza.

"Sì come il nostro... Esteban ti avverto stalle lontano Beatrice è la mia ragazza e se solo tu ti azzardi a toccarla con un dito io..."

Ma non finì la frase che Filippo lo fermò mettendogli una mano sulla spalla fulminandolo con lo sguardo.

"Tu cosa, sentiamo cosa vorresti fare eh?" lo stuzzicò Esteban.

"Enrico non abbassarti al suo livello" gli disse Filippo guardandolo.

"Tu l'hai plagiata col tuo bel faccino ma lei è MIA e te lo dimostrerò" affermò con rabbia Esteban.

Cosa che fece imbestialire Enrico che si avventò su di lui prendendolo per il colletto della maglietta che indossava e sbattendolo al muro.

"TU NON LA TOCCHERAI" gli urlò attirando gli sguardi di alcuni ragazzi nell'immenso open space, mentre Esteban gli sorrideva malignamente.

"Enrico lascialo" lo pregò Filippo.

I due ragazzi si guardavano in cagnesco, gli occhi azzurri di Enrico erano scuri di rabbia, quelli verdi di Esteban erano minacciosi e brutali.

Sotto il cielo di Firenze (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora