Capitolo 11

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Beatrice aveva tenuto la sua linea difensiva con le ragazze, Micky aveva provato a parlare con lei, soprattutto mentre andavano a lavorare, ma lei era rimasta della sua idea.
Alice le aveva raccontato quello che Jared le aveva detto di Esteban, lei l'aveva ascoltata e poi aveva alzato le spalle senza darle importanza.
Erano ormai passate due settimane da quando era successo il casino e i ragazzi erano partiti.
All'inizio aveva pensato di trovarsi un'altra sistemazione, ma dopo averci pensato a lungo ci aveva rinunciato, non poteva affrontare determinate spese.

Una mattina stava seguendo una lezione quando, alla fine dell'ora il professor Martinelli la chiamò prima che uscisse dall'aula:
"Beatrice potrei parlarle?" chiese educatamente.

"Certamente professore mi dica" rispose cordialmente.

"Innanzitutto vorrei congratularmi con lei per il lavoro svolto per la sfilata, lei è veramente brava e creativa è nata per questo lavoro" la elogiò il professore.

"Grazie mille, lei è troppo buono, ho ancora tanto da imparare" rispose arrossendo dalla contentezza.

"Sì ha ragione, ma con la sua bravura..." le disse per poi continuare:
"Ed è per questo che le volevo parlare."

Lei lo guardò incuriosita.

"Mi è stato chiesto da un'agenzia di Design, tra cui conosco benissimo il proprietario, è un mio amico d'infanzia" le fece presente continuando:
"Una ragazza valida, che abbia voglia d'imparare e ho pensato a lei" finì di dirle guardandola.

Beatrice aveva gli occhi lucidi dall'emozione e con voce tremante rispose;
"Professore non so cosa dirle."

"Mi dica solo che ci andrà. È uno stage signorina si aspetti di tutto. Potrebbero farle fare qualsiasi lavoro" dichiarò diretto.

"Sono disposta a fare tutto, l'importante è imparare" esordì felice.

"Non avevo dubbi che avrebbe risposto così e sono orgoglioso di lei" le disse con fierezza.

"Tenga questo è il loro indirizzo" le disse porgendole il biglietto.

Beatrice lo prese e lesse tra sé e sé:
"Grafic Desing Morelli & C. Via Pellicceria n. 2"

"L'aspettano domani mattina alle nove, chieda di Alfonso o di Enrico Morelli" le disse il professore porgendole un saluto.

"Grazie davvero professore non la deluderò" gli disse lei.

"Lo so Beatrice, lo so" le rispose uscendo dall'aula.

Beatrice si era svegliata molto presto con una grinta addosso per il colloquio di lavoro che doveva affrontare, era determinata ad ottenere quel posto e così dopo aver fatto un'abbondante colazione si era preparata con dovizia ed era uscita di casa.
Era arrivata all'Agenzia Grafic Desing Morelli & C. alle nove come richiesto, si era annunciata alla segretaria e la ragazza gentilmente l'aveva fatta accomodare nell'ufficio del gran capo in persona, Alfonso Morelli.

"Buongiorno sono Beatrice Locatelli" si presentò porgendo la mano all'uomo davanti a lei.

Era un signore di bell'aspetto in un completo scuro di alta sartoria, che le strinse la mano con gentilezza.

"Buongiorno signorina Locatelli, prego si accomodi."

La ragazza si mise seduta e l'uomo subito le disse:
"Il mio amico Valerio mi ha parlato molto bene di lei, tanto che mi ha subito convinto a conoscerla" spiegò sorridendole.

Beatrice fece un timido sorriso.

"Il professor Martinelli sa essere molto convincente" rispose lei chiedendo poi:
"Ho qui con me la mia cartellina, se desidera vedere i miei lavori."

Sotto il cielo di Firenze (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora